Esiste una Questione Meridionale della Danza? E’ questo l’interrogativo che ci si è posti il 6 dicembre 2017 nel Ridotto del Teatro Mercadante di Napoli, in un incontro pubblico organizzato da Movimento Danza, Organismo di Promozione Nazionale e dal Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale.

Moderato da Laura Valente e introdotto dal padrone di casa Luca De Fusco e da Gabriella Stazio, all’incontro i numerosi operatori del settore non hanno potuto far altro che rispondere con forza che assolutamente si: esiste una Questione Meridionale della Danza, esiste una disparità tra Nord e Sud, e l’Italia, sui finanziamenti e sulla programmazione di spettacoli di danza,è assolutamente tagliata in due.

L’incontro è partito da alcuni dati presentati da Gabriella Stazio. Il primo venuto fuori è che la danza è talmente importante in Italia da non essere sottoposta ad alcun rilevamento statistico da parte dell’Istat. Nel capitolo riguardante Cultura e Tempo libero troviamo dati su cinema, libri, musei, teatro, musica, luoghi da ballo (balere e discoteche). Ma non sulla danza. E non solo. La Siae nella sezione Balletto accorpa senza distinzione i saggi di danza con gli spettacoli di danza, così che non è possibile comprendere effettivamente quali siano i dati relativi agli spettacoli di danza messi in scena da professionisti. Di conseguenza non si comprende quale sia il volume d’affari che la danza produce. Ancora più sconcertanti i dati riguardanti il FUS (Fondo Unico Spettacolo), ovvero il meccanismo utilizzato dal governo per il sostegno pubblico nel settore dello spettacolo dal vivo. Basti dire che alla danza viene erogato un finanziamento complessivo pari al 7%, mentre alla prosa del 46%, alla musica del 40% ed al multidisciplinare del 7%. Inoltre dai dati del FUS 2015 relativi alla danza scopriamo che accedono ai contributi ministeriali 14 regioni del Nord e Centro Italia, mentre soltanto 4  regioni del Sud.

Esiste, quindi, una Questione Meridionale della Danza? Assolutamente si, e’ questa la risposta dei numerosi operatori del settore intervenuti. Che cosa fare per combattere questo stato di cose? Le cose da fare sono tante: dagli spazi ai Festival che non ci sono, dalle reti alla ricerca di fonti di finanziamento alternative, dal monitoraggio delle attività, al mecenatismo al tax credit. E molto ancora. Alla fine dell’incontro si è deciso che è necessario creare una piattaforma regionale di confronto e di azione con l’obiettivo di tutelare il mondo della danza. Ma non solo, e’ necessario collegarsi con le altre realtà del Sud Italia, alcune delle quali sono già state coinvolte nell’incontro e che hanno inviato i loro contributi scritti sull’argomento, come Maria Inguscio Direttore Genenerale della Compagnia Zappala’ Danza e di Scenario Pubblico. È necessario far sentire la voce del settore a livello nazionale e regionale e per questo non è stata accolta bene la dichiarazione dell’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele intervenuto all’incontro: “Una polis senza danza non può definirsi completa e Napoli deve dotarsi di un’offerta in questa importantissima arte”. Mentre è stata applaudita la proposta di Luca De Fusco di organizzare dal 2018 una settimana internazionale della danza al Teatro Mercadante.

Ma l’offerta, probabilmente c’è ed è anche abbondante come si è ascoltato dalle numerose testimonianze portate al Ridotto. Inoltre sono tanti gli artisti, e in particolare i coreografi e i danzatori che  dopo aver accresciuto la propria competenza all’estero, tornano nel paese d’origine per metterla a disposizione della propria città, senza ottenere, però,  risultati interessanti. Tanti gli artisti, critici ed operatori presenti, molti dei quali hanno dato il proprio contributo di pensiero all’incontro, tra cui : Roberta Albano, Chiara Alborino, Valeria Apicella, Luigi Aruta,Marco Auggiero,Manuela Barbato,Irma Cardano, Luna Cenere,Emma Cianchi, Gennaro Cimmino, Valeria D’ Antonio, Ilenia De Falco, Stefano De Stefano, Frabrizio Esposito, Antonella Iannone, Sara Lupoli,Gennaro Maione, Claudio Malangone, Lidia Marinaro,Letizia Gioia Monda, Simona Perrella, Giada  Ruoppo,  Maria Grazia Sarandrea, Alessia Scala,Maria Teresa Scarpa, Elisabetta Testa, Benedetto Sicca, Erminia Sticchi, Gabriella Trombetta, Antonello Tudisco, Fabrizio Varriale e molti altri.

Non resta che cominciare una battaglia che già si sa non sarà nè facile, nè breve. Ed a questo scopo verrà redatto un documento riassuntivo dell’ incontro che servirà da punto di partenza.

Il prossimo appuntamento, per un nuovo confronto, è già stato fissato per dopo la Befana.

 

 

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.