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BERLINO – Di nuovo in scena presso l’Halle Tanzbühne, dal 24 al 26 aprile, Volto Umano, coreografia del 2018 della cie. toula limnaios.
Con questo pezzo, la coreografa greca allarga i confini dell’analisi della società iniziata con Momentum, per rappresentare non più il microcosmo di un uomo solo e delle creature che abitano i suoi pensieri, bensì una intera comunità, sempre più individualista e sempre più violenta. Quando il pubblico entra in sala, i danzatori sono già sul palco, dove troneggia un’inquietante pila di manichini ammassati orizzontalmente gli uni sugli altri. Quando lo spettacolo inizia, anche la danza sembra riprendere lì dove si era interrotta con Momentum. Una coppia ‘discute’, un uomo si muove tra l’indifferenza generale di chi lo osserva con distacco, un gruppo di persone sembra bere per ubriacarsi, uomini trascinano donne con forza, corpi respirano grazie a sacche di ossigeno.
Il volto disumano
Sebbene ci siano diversi momenti in cui i danzatori si muovono all’unisono in uno schema di canoni che si ripete fino alla fine, ci sono anche molte azioni ‘teatrali’ che rendono la narrazione drammatica e, in alcuni casi, crudele. Di particolare impatto è la scena in cui Laura Beschi porta al guinzaglio i suoi compagni ma, mentre parla con qualcuno usando una scarpa a mo’ di telefono, annega in una ciotola d’acqua. Poi, sempre lei, con l’aiuto di Daniel Afonso, cammina e calpesta, senza compassione, un tappeto di corpi. Sembra quasi che i protagonisti di questa piece siano guidati da una forza che li fa agire senza coscienza né spirito critico, ma con l’indifferenza che contraddistingue quest’epoca. Ciò che mostrano è il loro volto ‘disumano’.
Il nuovo cast
Rispetto alla versione del 2018, cambia parte del cast. Mancano Leonardo D’Aquino, Priscilla Fiuza, Alba De Miguel, Alessio Scandale, Katja Scholz e Karolina Wyrwal. Al loro posto Félix Deepen, Laura Beschi, Amandine Lamouroux, Rafael Abreu, Francesca Bedin e Karolina Kardasz. Nonostante la bravura e l’esecuzione precisa dei nuovi interpreti, molto talentosi, il pezzo manca di quell’intensità e dell’espressività che la maturità del cast originale riusciva a dare. Per chi ha assistito alla premiere di Volto Umano è impossibile non rimpiangere la forza e l’efficacia dei suoi primi interpreti.
Volto Umano è un racconto crudo sui disagi sociali e i problemi dei nostri tempi, narrato con lo stile inconfondibile della Limnaios che riesce a contrapporre alla violenza delle azioni, il garbo e l’eleganza della sua danza.
From April 24th to 26th, Volto Umano, a choreography by the cie. toula limnaios which debuted in 2018, is back on stage at the Halle Tanzbühne.
With this piece, the Greek choreographer seems to widen the boundaries of the analysis about the society that she originally started with Momentum, to represent no longer the microcosm of a single man and of the creatures who inhabit his thoughts, but an entire community, more and more individualistic and increasingly violent. While the audience comes in, the dancers are already positioned on the stage, where we see a disturbing stack of mannequins, piled horizontally on top of each other. When the show begins, the dance seems to resume from where it was interrupted in Momentum. A couple has a “discussion”, a man moves between the general indifference of those who observe him with detachment, a group of people seem to get drunk, some men drag women around forcefully, bodies breathe thanks to oxygen bags.
The ‘inhuman’ face
Although there are several moments in which the dancers move in unison in a pattern of canons that repeats until the end, there are many ‘theatrical’ actions that make the narrative dramatic and, in some cases, cruel. Most of all, the scene in which Laura Beschi leads her companions on a leash but then ‘drowns’ in a bowl of water while she talks to someone using her shoe as a telephone is especially striking. So is that where, with the help of Daniel Afonso, she walks and tramples, without compassion, on a carpet of bodies. It almost seems as if the protagonists of this piece are led by a force that makes them act without conscience or critical spirit, but with the indifference that characterizes our epoch. What they show is their ‘inhuman’ face (volto disumano).
The new cast
Compared to the 2018 version, most of the cast has changed. Leonardo D’Aquino, Priscilla Fiuza, Alba De Miguel, Alessio Scandale, Katja Scholz and Karolina Wyrwal are missing. In their place we find Félix Deepen, Laura Beschi, Amandine Lamouroux, Rafael Abreu, Francesca Bedin and Karolina Kardasz. Despite the skill and precise execution of the new performers, all very talented, the piece lacks the intensity and expressiveness that the maturity of the original cast was able to provide. For those who in 2018 attended the premiere of Volto Umano it’s impossible not to miss the strength and effectiveness of the previous performers.
