La ricerca del centro, della stabilità, dell’equilibrio e del radicamento sono parte dell’allenamento yogico. Le posizioni in piedi mettono in moto tutta la muscolatura, rafforzando, tonificando e sviluppando elasticità. Durante l’elaborazione delle successioni di asana, è fondamentale eseguire posizioni di passaggio, che permettono di   riequilibrare il corpo, ritrovando il centro. In questo modo sarà possibile effettuare ogni posizione con la giusta attenzione e con rinnovata energia, senza tensioni e rigidità. Sviluppando concentrazione sul respiro e consapevolezza sulla postura, la posizione di passaggio influenza positivamente la dinamica e la statica di ogni asana. Il corpo diventa vigile e simmetrico.

Il peso del corpo è bilanciato al centro

Inizio: in piedi con le gambe distese e unite, i piedi dritti, le mani in preghiera nel gesto di anjali mudra. Il peso del corpo è bilanciato al centro. Esegui 5 respirazioni concentrandoti sull’appoggio, visualizzando i piedi. Senti una leggera pressione tra le mani che mantiene in linea le vertebre.   

Dinamica: Inspira. Espirando piega le ginocchia, portando il bacino leggermente avanti per evitare l’arco lombare, mantenendo la colonna in allineamento e le mani unite in anjali mudra

Statica: esegui 5 respirazioni regolari, mantenendo le gambe unite. Visualizza le caviglie che si rafforzano. Concentrati sulla simmetria e sulla postura corretta.  Mentre i piedi si radicano nella terra, la testa tende verso il cielo, il mento è leggermente abbassato per mantenere disteso il tratto cervicale. Durante il respiro la cassa toracica si espande e le spalle si aprono.

Ritorno e finale: Inspirando stendi le gambe ed esegui 5 respirazioni, visualizzando i battiti del cuore nei polpastrelli. Mantieni rilassata la lingua e la mandibola.

I benefici della Posizione di passaggio

Benefici: La Posizione di passaggio tonifica cosce e glutei, fortifica la muscolatura del ginocchio, stabilizzandone l’articolazione; lavora sull’equilibrio, sulla simmetria; corregge posture scorrette e piccoli difetti ai piedi.  

Anjali mudra: I saggi e i medici orientali affermano che il corpo, la mente e l’anima sono contenuti nella mano e sulla punta di ogni dito, dove si trovano le terminazioni di flussi energetici. I gesti delle mani hanno dunque una grande influenza sul corpo. Ogni contatto e movimento delle mani e delle dita ha un suo effetto specifico. In particolare anjali mudra è il gesto della preghiera. Le mani sono unite  davanti al petto favorendo raccoglimento interiore ed equilibrio. Questo gesto attiva la coordinazione tra emisfero destro e sinistro del cervello, calma e stabilizza la mente.

Nel Dhammapada, antico testo filosofico-religioso buddista è scritto:

Chi ha mente non turbata, mente non perplessa. Chi ha superato il male e il bene, chi è vigile, più non teme (Dhammapada, III, 39)

Il turbamento della mente nasce quando si smarrisce la connessione col proprio centro e viene a mancare il senso di radicamento. Partendo dal corpo, ritroviamo sempre il nostro centro e potenziamo il radicamento per superare ogni avversità, utilizzandola come occasione di crescita. Ogni conquista del corpo influenza la mente.

Attraverso la riflessione, la vigilanza, la restrizione, il controllo, il saggio si costruisce un’isola che i flutti non sommergeranno (Dhammapada,  II, 24).  

Fotografie di Pinella Palmisano

www.pinellapalmisano.it

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Danzatrice, coreografa, docente, membro di AIRdanza. Ideatrice della Tribal, danza e tamburi e del Nataraja Yoga, una forma di yoga in danza, che insegna presso Movimento Danza e presso lo IALS. Conduce laboratori per danzatori e attori. Laureatasi in Discipline dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma, collabora come docente con Enti di Formazione per le materie: Storia della Danza, Storia del Teatro e Antropologia della Danza. Curatrice di Festival e Rassegne di danza. Lavora come coreografa per il teatro e per la televisione.