Caterina Danzico
Caterina Danzico

 

 

 

 

 

Caterina Danzico è la giovane coreografa e danzatrice che ha vinto il primo posto al concorso il Grande Slam organizzato da Movimento Danza di Gabriella stazio. Giunto alla sua X edizione il Grande Slam è un’imperdibile occasione per presentare i propri lavori inediti e sottoporli al giudizio di una giuria di esperti e una giuria popolare. Quest’anno porta a casa un premio di 250 euro Caterina, ventenne veronese che studia danza fin da piccola e che ama esprimere se stessa attraverso il linguaggio della danza. Un linguaggio profondo e curato, già molto maturo ed efficace che s’impone fin dall’inizio del contest e che mette tutti i giurati d’accordo. Incontro Caterina per qualche domanda e scopro che, inaspettatamente, è tutt’altro che una coreografa esordiente, i suoi primi esperimenti cominciano da piccolissima.

Come sei venuta a conoscenza del bando per partecipare al Grande Slam?

Esattamente un anno fa mi sono iscritta all’audizione della compagnia Codards-Rotterdam che si sarebbe svolta proprio presso Movimento Danza di Gabriella Stazio a Napoli e in quella circostanza ho stretto con lei amicizia su Facebook; nonostante quel fatidico giorno non mi sia presentata all’audizione per la troppa paura di ricevere un eventuale no, quando poi ho visto il bando di partecipazione su Facebook per il Grande Slam ho deciso di non tirarmi nuovamente indietro.

Quanto hai lavorato, in termini di durata e di fatica, alla tua creazione coreografica?

Devo dire che questa coreografia si è partorita da sola, non posso dire di essermi messa a tavolino in una sala di danza a provare giorno dopo giorno; il punto di partenza era semplicemente un’idea che avevo in mente, poi la scelta musicale ha reso tutto molto più semplice e spontaneo fino ad arrivare a fondere il tutto all’interno del mio corpo.

A chi t’ispiri, a quali maestri del passato fai riferimento e quale stile prediligi esplorare?

Sono ispirata fortemente dai grandi pionieri della danza contemporanea, in particolare da Pina Bausch, ma posso dire con sincerità che ad oggi mi lascio ispirare dai grandi coreografi del nostro millennio come per esempio Sidi Larb Cherkaoui, Alexander Ekman e Crystal Pyte

La qualità del tuo lavoro è già abbastanza matura per l’età che hai, – mi pare che tu abbia più o meno vent’anni – quali sono state le tue esperienze da coreografa?

Sono cresciuta nella scuola di danza di mia madre a Verona dove studiavo diversi stili di danza (modern, hip hop, carattere,classico) fino a quando a circa 12/13 anni lei decise di affidarmi i primi piccoli lavori coreografici per la sua scuola. Ho iniziato con molta audacia e innocenza e avevo dalla mia parte una grande sicurezza nelle mie capacità dettata dalla giovane età; gli anni passavano, il numero di lavori da creare aumentavano e di conseguenza prendevano vita le mie idee. Ora vivo a Roma e lo scorso Ottobre ho dato vita ad una compagnia emergente la DDC di cui curo la regia e la coreografia e che è formata dai miei compagni e da altri colleghi,.

Il tuo lavoro non era semplicemente estetico, ma portava sicuramente un significato profondo. Era senza dubbio un lavoro simbolico, ce ne parli?

Mi fa piacere che questo messaggio sia passato. Potrei perdermi nei meandri delle varie idee che mi sono passate nel cervello durante la creazione, ma credo che la risposta a questa domanda si trovi esattamente nel discorso di Charlie Chaplin tratto dal film Il grande dittatore del 1940 e che è presente nella traccia musicale del lavoro che ho portato al concorso:

“A coloro che mi odono, io dico: non disperate.
L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero.
L’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano,
l’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori
e il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo.
E finchè gli uomini muoiono, la libertà non può essere soppressa.
Non arrendetevi di fronte ad uomini innaturali
Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.
Voi non siete macchine, voi non siete bestie,
siete uomini!
Voi, persone, avete il potere di rendere questa vita libera e bella
di rendere questa vita un’avventura meravigliosa.
Permetteteci di usare quel potere,
uniamoci tutti”

Cosa hai provato al momento della vittoria?

Un’ immensa stima nei miei confronti dopo diverso tempo; non mi aspettavo il primo posto, anzi avrei giurato di essere arrivata seconda dopo una ragazza che aveva dimostrato un grande talento.

Di cosa ti occupi al momento, a cosa ti stai dedicando?

Al momento studio presso il Centro Professionale Vivo Ballet di Enzo Celli, nel frattempo lavoro presso la compagnia di Francesco Asselta e seguo il maestro Fabio Crestale che mi ha cresciuta e aiutata in questo percorso da 4 anni a questa parte tra Parigi e l’Italia.

Progetti per il futuro?

Il progetto più grande è quello di non dover mai ricorrere ad un piano B.

 

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