Boris

AMSTERDAM – Boris Schreurs (1982), olandese, dopo essersi laureato in arte e spettacolo presso l’accademia internazionale “Amsterdam hogeschool voor de kunsten” ha iniziato la sua carriera come danzatore facendo parte di alcuni tra i più grandi musical come ” Grease”, ” Fame” o ” The wild party”. Con un corpo che sembra scolpito, ed una tecnica jazz che pochi possiedono e’ riuscito nel corso della sua carriera come danzatore a diventare una personalità di rilievo sia nel teatro che nella televisione. L’abbiamo intervistato per farci raccontare cosa significa essere un danzatore nel mondo del musical, e della televisione Olandese.

Come sei entrato in contatto per la prima volta con il mondo della danza?

Avevo 15 anni, ero un ribelle, e una sera mentre ero in giro con amici per Leiden, che e’ la città dove sono nato, ho incontrato dei danzatori in un club. Li ho osservati per un pò di tempo e i loro movimenti mi hanno ipnotizzato. Una volta uscito dal club avevo preso la mia decisione: volevo diventare un danzatore. Dopo una settimana i miei genitori mi hanno iscritto a delle lezioni serali di danza. Il corso e’ durato per otto mesi e dopo questi mesi ho fatto l’audizione per l’accademia di Amsterdam, e cosi ho iniziato la mia educazione per diventare un danzatore professionista.

Perché  proprio ” Amsterdam hogeschool voor de kunsten” e perchè il dipartimento jazz?

Amsterdam perchè sin da piccolo desideravo vivere li, e perchè la scuola e’ una delle migliori dell’Olanda insieme alla Rotterdam dance Academy. Il dipartimento jazz…..come posso spiegarlo? E’ come una vocazione, alcuni scelgono la danza moderna, altri quella classica, io ho scelto la danza jazz. Mi ha sempre dato grandi emozioni e la fisicità della danza jazz e hip hop si addicono di più alla mia personalità e al modo in cui mi piace muovermi in scena.

Hai fatto parte della prima stagione di ” So you think you can dance”. Cosa ha significato per te farne parte, e che influenza ha avuto sulla tua carriera?

Dopo aver visto la versione americana del programma mi sono detto: ” se il programma arriva in Olanda, allora ne voglio fare parte”, e alla fine così e’ andata. E’ stata un esperienza bellissima ma anche molto difficile, si diventa molto velocemente un personaggio pubblico, tutti ti conoscono, specialmente in un paese piccolo come l’Olanda, e tutto cio porta con se sia dei lati positivi che dei lati negativi. Il programma mi ha dato tanta visibilità e mi ha fatto entrare in contatto con il mondo della televisione, ho avuto ottime offerte di lavoro e qualche anno dopo tramite “So you think you can dance” sono stato ingaggiato come danzatore-attore per il film ” body language”. Il film e’ stato anche tradotto in Italiano e si chiama ” Born to dance”.

La cosa più difficile e quella più bella nel mondo della ” commerical dance”?

Sicuramente la competizione e’ a livelli altissimi, essere un bravo ballerino non e’ abbastanza. Devi saper ballare, recitare e cantare. Non ti puoi permettere di essere solamente un ballerino altrimenti le possibilità di lavoro diventano davvero poche. Allo stesso tempo, se hai talento e grinta puoi arrivare a dei livelli da sogno, e’ un mondo pieno di soldi, e puoi ballare una sera per un programma televisivo che nessuno segue e il mese dopo essere uno dei danzatori per una delle più grandi star del mondo della muscia pop.

Cosa stai facendo al momento?

Insieme a due miei colleghi sto preparando uno spettacolo per un festival olandese che si chiama ” parade festival”. Lo spettacolo si chiama “S.E.X.” ed affronta la tematica della continua lotta tra natura e cultura quando si parla di sesso. E’ ancora oggi nel 2014 uno dei più grandi taboo, e creare uno spettacolo al riguardo e’ sempre stato un mio grande desiderio.

Il tuo sogno nel cassetto?  

Sicuramente vorrei fare parte di un altro film come danzatore/attore e il mio più grande sogno sarebbe avere un tour internazionale con il mio spettacolo “S.E.X.”, portare la danza jazz e hip hop ad alti livelli in giro per il mondo e renderla piena di significato. Ultimamente si pensa che solo la danza contemporanea possa essere profonda, ma io non sono d’accordo e lo dimostrerò.

Dai un consiglio alla nuova generazione di danzatori.

Se vuoi essere un ” commercial dancer”, devi imparare tutti gli stili del mondo, non ti fermare solo al jazz e all’hip hop, ci sono tantissimi altri stili che sono molto più importanti. Impara a cantare e recitare, solo se sarai capace di fare tutto allora arriverai ad alti livelli. Non ti arrendere se ti diranno di no, perchè ti capiterà tante volte. Stay focused, non ti arrendere e resta semrpe umile.

Davide Pietro Cocchiara

 

 

 

 

 

 

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