Second hand digitale | Campadidanza Dance Magazine
Sofia Casprini in "Kinexa" di Airella Vidach AiEP

NAPOLI – È iniziata la XXV edizione di Second Hand – Di Seconda Mano. La rassegna, organizzata da Movimento Danza di Gabriella Stazio e inserita nel cartellone di Casa del Contemporaneo, si svolge quest’anno da martedì 29 novembre a venerdì 2 dicembre. 

Una serata dedicata al rapporto con la tecnologia

Protagonisti della seconda serata sono stati Carosello, una delle ultime produzioni di Borderline Danza, e Kinexa, nuovo studio a cura di Ariella Vidach – AiEP. Mercoledì 30 novembre il pubblico è entrato nell’accogliente Sala Assoli, teatro di riferimento dei Quartieri Spagnoli, carico di curiosità e aspettative verso l’evento coreutico che di anno in anno non delude mai.

Ispirato a un film

Quattro affiatati danzatori di Borderline – Pietro Autiero, Adriana Cristiano, Alessandro Esposito e Giada Ruoppo – conversano amabilmente al centro della scena, del tutto indifferenti agli spettatori che prendono posto in platea. Poi la danza ha inizio: le due coppie in scena si separano, si mescolano, danno vita a ogni possibile combinazione. Alle loro spalle un salotto, scenografia digitale proiettata, si disgrega e si ricompone, si ribalta e si capovolge. Il tutto accade a un ritmo incalzante, vorticoso, sempre più frenetico che termina con una rottura definitiva. Il pubblico ha gustato qualche attimo di sospensione prima di prodursi in un soddisfatto applauso.

Pietro Autiero, Adriana Cristiano, Alessandro Esposito e Giada Ruoppo in “Carosello” di Borderline Danza

Vaga eco di Sacrealtra recente produzione Borderline, per la ripetizione di moduli coreografici e le prese di gruppo – Carosello ha da poco debuttato al Festival cinematografico salernitano Linea d’Ombra, che lo ha commissionato. La coreografia di Claudio Malangone, infatti, trae ispirazione dal claustrofobico film Carnage di Roman Polański.

Primo studio sulla multidimensionalità

Una danzatrice, Sofia Casprini, interagisce sulla scena col suo doppio virtuale: un manichino di dimensioni più grandi del naturale, proiettato sullo sfondo. L’interprete esplora quindi le possibilità del proprio corpo e di quello digitale, un’attenta e calcolata analisi dei movimenti degli arti e del loro spostamento nello spazio. Misura il palco a grandi passi, scoprendo che la sagoma virtuale scompare se lei è in ombra. E poi, a un certo punto, l’armonia si infrange: il manichino si ribella, vive di vita propria, si moltiplica in un esercito colorato. La danza – sullo schermo e in carne ed ossa – si fa frenetica, scatenata, quasi disperata. Ma, infine, si accende il barlume di una riconciliazione, di una nuova armonia tra l’interprete e il suo alter ego bidimensionale. 

Presentato come studio, Kinexa è la prima fase di un ampio progetto condotto da Ariella Vidach e Claudio Prati che debutterà nel 2023 nella sua versione definitiva. Infatti, l’interazione tra essere umano e corpo digitale – non chiaro se realizzata attraverso motion capture o semplice video proiettato – necessita di studi più approfonditi. 

Iscriviti alla Newsletter