Maurizio Nardi in "El Penitente" di Martha Graham Foto di Michele Ballantini
Maurizio Nardi in “El Penitente” di Martha Graham
Foto di Michele Ballantini
Maurizio Nardi in "Embattled Garden" di Martha Graham Foto di Michele Ballantini
Maurizio Nardi in “Embattled Garden” di Martha Graham
Foto di Michele Ballantini

NEW YORK – Principal della Martha Graham Dance Company, è entrato in compagnia nel 2002 e ha danzato i ruoli principali del repertorio Graham: dal Predicatore in Appalachian Spring al Penitente in El Penitente, da Lo straniero in Embattled Garden a Egisto in Clytemnestra, e tanti altri ancora. Un’eccellenza italiana stabilitasi prima a New York e ora nelle Florida Keys dove è direttore artistico del Key West Modern Dance Summer Program. Ripercorriamo con lui la sua carriera in ordine cronologico:

Come è nata la sua passione per la danza?

Per caso. Per motivi fisici ho dovuto intraprendere discipline che sviluppassero il corpo simmetricamente. Non potendo praticare calcio o tennis, ho provato il nuoto che però non mi piaceva. Mi convinsero ad assistere a una lezione di danza nella scuola del mio paese (Certaldo, FI), allora diretta da Margherita Pecol Guicciardini, ex stella del teatro Regio di Torino. La classe non mi dispiacque e mi iscrissi ai corsi. Avevo allora 9 anni.

Ha debuttato nei teatri italiani in La Muta di Portici e l’eccidio di Pitrarsa e Per Elisabeth con Carla Fracci. Com’è stato lavorare con la Signora della danza italiana?

Un sogno! Come si può non ammetterlo. Quando si ha 19/20 anni e ti ritrovi da una scuola di provincia al fianco di Carla Fracci. Lavorare al suo fianco e al fianco del M. Beppe Menegatti è stata una “scuola” fantastica. Non succede a tutti di essere invitato a casa Fracci-Menegatti per un’audizione privata e rimanere a pranzo!

Ci racconti del suo arrivo a New York.

Sono arrivato a New York con un viaggio organizzato da Broadway Tour & Performing Arts che ogni anno, ancora oggi, porta a New York giovani talenti per studiare danza nella Grande Mela. Ho frequentato lezioni di danza classica al Joffrey Ballet e ovviamente tecnica Graham nella sede storica della compagnia, nell’Upper East Side. L’ultima settimana di soggiorno ho partecipato e vinto l’audizione per la borsa di studio della Graham School e così sono tornato a Settembre del ‘98 per iniziare i corsi.

Come si è avvicinato alla tecnica Graham e perché la scelta della Martha Graham Dance Company?

Grazie alla passione e dedizione della mia insegnante e adesso cara amica Deanna Losi, già vincitrice del premio Benetton per la Danza che le ha permesso di formarsi alla Graham School prima di rientrare in Italia.

Ha danzato per la Martha Graham Dance Company per oltre 12 anni, attraversando i momenti economicamente più difficili, i problemi legali, la chiusura e l’uragano Sandy (che ha distrutto scene e costumi). Come ha affrontato la Compagnia Graham questi eventi?

Con Integrità e con un intenso e determinato sguardo verso il futuro. Il materiale coreografico lasciato in eredità da Martha Graham è una collezione artistica di inestimabile valore. Purtroppo (e per fortuna) la collezione artistica di un coreografo è nelle mani, o dovrei dire nei corpi, degli interpreti. Se si sente dire che “i lavori della Graham non sono più quelli che erano una volta” è perché gli interpreti, il loro training, le loro vite, nozioni culturali e sociali non sono quelle di un danzatore degli anni Trenta e Quaranta. La compagnia sta facendo quello che avrebbe fatto Martha: guardare al futuro.

Poche settimane fa, sul palcoscenico del New York City Center, la direttrice artistica della Martha Graham Dance Company, Janet Eilber, ha annunciato che lascerà la compagnia. A cosa è dovuta questa decisione?

Al rispetto che ho per l’arte della danza. Sento che in qualche modo mi si sia spenta la fiamma pilota, il desiderio e la voglia di continuare a tenermi in forma, a fare la classe ogni giorno, a dedicarmi completamente al lavoro. Sarebbe una mancanza di rispetto enorme verso ciò che mi ha “scolpito” la vita. La danza è dedizione e disciplina. Non voglio fare la fine di chi sarebbe dovuto uscire di scena qualche anno prima. E chissà, magari mi ritroverete in palcoscenico con una riscoperta dedizione. Ma per adesso ho bisogno di spazio.

Come nasce il  Key West Modern Dance Summer Program?

Il Key West Modern Dance Summer Program é un progetto che è nato prima che prendessi la decisione di lasciare la compagnia, ma che in qualche modo ha dato inizio alla riflessione che mi ha condotto a questa transizione. Da tempo mi affascina tutto ciò che circonda la danza, incluso l’insegnamento. C’è molto da imparare quando si insegna ed è un modo per girare la lente e guardare la mia carriera da un altro punto di vista. Adesso abito nelle Florida Keys, dove già ho casa da tempo. Key West è un’isola dove si sono ritirati molti artisti, scrittori, attori, pittori e musicisti di ogni genere ed è il luogo ideale per una bella vacanza all’insegna della cultura. Ogni anno mi affianco di due colleghi provenienti da altre compagnie per una settimana di studio intensivo dedicato alla danza moderna. Un modo alternativo di trascorrere le vacanze. Studenti di ogni età, dai 15 ai 60 anni, si esibiscono, studiano e collaborano, vedono documentari e si scambiano conoscenze. É un’occasione per incontrare e interagire con altri che condividono la stessa passione per la danza. Per ulteriori informazioni sullo stage estivo a Key West visitare il sito www.keywestmoderndance.com   Simona Ferrara

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