NAPOLI – La Campania è Teatro, Danza e Musica, un  progetto di ARTEC e Sistema MeD Musica e Danza, con il sostegno di Regione Campania e Ministero della Cultura, in collaborazione con il Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura, Scabec-Società Campania Beni Culturali e Fondazione Campania dei Festival ha dedicato nel mese di luglio molto spazio anche alla danza.

Il cortile del Maschio Angioino, il Teatro dei Piccoli a Fuorigrotta, l’Anfiteatro di Pietrarsa vedono numerose compagnie campane alternarsi in una serie di spettacoli che segnano la ripresa delle attività dopo le chiusure per la pandemia di Covid 19.

Movimento Danza ha curato la rassegna cittadina Second Hand-Di seconda Mano giunta alla XXIII edizione, che si è svolta nel Teatro dei Piccoli, ha presentato Il brutto anatroccolo di Patrizia Cavola e Ivan Truol, Graft di Sofia Casprini Private rite di e con Marco Casagrande e Sulle ali della gravità di Sonia Di Gennaro con Francesca Gifuni.

La rassegna Oltre la linea

La rassegna Oltre la linea, organizzata da Itinerarte in collaborazione con I Mestieri del Palco, ha presentato Sweet Swan Sway di Niko Piscopo,Silence-Music of life con Artgarage di Emma Cianchi, Le città invisibili per ARB Dance Company e Ecos con la Mart dance Company, Funamboli / high wire walks di Akerusia Danza, Con-fusione di Ivir Danza.

Gli ultimi due brani vanno stasera in scena al Maschio Angioino alle 21.

Funamboli, poetica messa in scena dell’audacia

“Una volta davanti a quel chilometro e mezzo di cavo sconosciuto, di fronte a quel vento incessante, a quella nuvola di vapore acqueo … saprò osare? Uomo dell’aria, tu colora col sangue le ore del tuo passaggio tra noi.  I limiti esistono soltanto nell’anima di chi è a corto di sogni” (Philippe Petit)

Funamboli / high wire walks è una poetica messa in scena dell’audacia, della solitudine, ma allo stesso del gesto, dell’eleganza, la ricerca quasi esasperata di un equilibrio, di una volontà e di una forza interiore tali da superare difficoltà e imprevisti. L’ ideazione artistica e il coordinamento coreografico sono di  Elena D’Aguanno, la vocal performance e la drammaturgia di Massimo Finelli, interprete e scrittura corporea di  Fabrizio Varriale, light designer di Ciro Di Matteo, l’ elaborazione del progetto di Paola Rivazio.

Con-Fusione, quanto è difficile il rapporto di coppia

La coreografia Con-Fusione è un’introspezione sui complicati rapporti di coppia. Stare insieme a qualcuno, condividendo con lui un percorso di vita, è un’esperienza che rimodula l’esistenza e mina, più di quanto siamo disposti ad accettare, la nostra soggettività. Da momenti di gioia spesso si passa a momenti di disperazione e di dolore infinito quando l’amore finisce.
In questo caso la “distanza” sia fisica che interiore dall’altro diventa un’esigenza in opposizione al voler stare sempre insieme quando si è innamorati. Quando un amore finisce c’è un continuo movimento oscillatorio che avvicina e allontana, ferendo nell’una e nell’altra direzione.
 
In questa lotta per ripristinare l’equilibrio siamo costretti a forzare, in una direzione o nell’altra, un’evoluzione del rapporto: così si può provare a “cancellare” l’altro, eliminando completamente la sua immagine esterna dalla nostra vita e negando a noi stessi ogni aspetto positivo del tempo trascorso insieme, per ritrovarsi a fare i conti soltanto con il lutto inconfessabile di ciò che di noi si è per sempre perduto. 

È proprio questa CON-FUSIONE a rendere così vivido e crudele il tema della distanza quando ci si separa. Eppure esiste, almeno come miraggio teorico, una distanza giusta, una misura corretta che non mette al riparo dalla sofferenza,ma che consente di proseguire in avanti la propria esistenza, senza naufragare nelle memorie del passato o recidere i ponti che ad esso ci legano.

Le coreografie sono di Irma Cardano, gli interventi teatrali sono curati da Peppe Miale, assistenti alla produzione sono di Laura Malgieri e Silvia Autorino, danzano Monica Cristiano e Luigi D’Aiello.

Ecos, il difficile rapporto tra uomo e ambiente

Nella sua ultima produzione, Ecos, Marco Auggiero affronta il problema del difficile rapporto tra uomo e ambiente. Lo sfruttamento senza limiti operato negli ultimi secoli rischia ormai di portare l’umanità ad un punto di non ritorno. I protagonisti sono i danzatori della Mart Dance Company.

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.