Photo by Sarah Walker
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BERLINO – Ancora in programma presso il Chamäleon, è in scena a Berlino fino alla fine di ottobre Humans, coreografato e diretto da Yaron Lifschitz per il Circa ensemble.

Lo spettacolo è di quelli che sospende il fiato. Dall’inizio alla fine, con ritmo sostenuto, undici performer si esibiscono senza sosta in incredibili virtuosismi. Nei quadri coreografici che si susseguono uno dopo l’altro in modo fluido e armonioso ci sono elementi di contact e floorwork, momenti di danza aerea, giochi acrobatici, equilibrismi, sospensioni, prese, leve e salti mortali.

Nelle loro incursioni sul palco, i performer si sfiorano, si tagliano la strada, saltano in alto, sorvolando la testa degli altri, con una leggerezza che contraddice la gravità. A parte tutti i tecnicismi, non mancano diversi momenti ‘comici’ che stemperano la tensione, provocando grandi risate. 

L’unico appunto è che, sebbene tutti i passaggi siano curati per dare un senso di unicità al pezzo, lo stesso non può dirsi rispetto alla drammaturgia. Il racconto coreografico, infatti, appare un po’ frammentato e senza un filo conduttore che leghi tutti i quadri tra loro.

Humans mostra le incredibili possibilità del corpo umano e la capacità di interazione che, sfruttando le diverse fisicità, hanno gli individui tra loro.

Humans, choreographed and directed by Yaron Lifshitz for the Circa ensemble, is still running in Berlin at the Chamäleon until the end of October.

The show takes your breath away. From start to finish, at a fast pace, eleven performers incessantly exhibit with incredible virtuosity. In the choreographic parts that follow on from one another, in a fluid and harmonious way, there are elements of contact and floorwork, moments of aerial dance, acrobatic feats, balancing acts, suspensions, lifts, flips and backflips.

In their forays on stage, the performers touch each other, cross paths, jump high into the air flying over each others’ heads with a lightness that contradicts gravity. Apart from all the technicalities, there are several comical moments that dissolve the tension and provoke great laughter.

The only comment is that, although all the passages are well rounde in order to give a sense of uniqueness to the piece, the same cannot be said with respect to the ‘dramaturgy’. The choreographic narrative seems a bit fragmented and without a thread to tie all of the pieces together.

Humans shows the incredible possibilities of the human body and the capacity for interaction that humans have with one another by exploiting different physicalities.

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