A Casa Nostra
A Casa Nostra

VENEZIA – Proseguono nei Teatri del Veneto le attività del progetto “A Casa Nostra” – coordinamento artistico di Giancarlo Marinelli – una piattaforma per la rigenerazione artistica e culturale promossa dalla Regione Veneto.

Grazie al progetto A Casa Nostra il teatro in Veneto è sempre attivo con le compagnie che abitano i teatri

Il progetto coinvolge 8 compagnie di spettacolo (teatro, danza, musica), 8 Teatri Comunali, i Cittadini, le Istituzioni del territorio. A Casa Nostra vede capofila il Teatro Comunale Città di Vicenza ed è realizzato con Arteven, Circuito Multidisciplinare Regionale e il Teatro Stabile del Veneto. Il progetto è finanziato dalla Regione del Veneto con 200.000 euro, nell’ambito dell’Accordo di programma L.R. 22 febbraio 1999, n.7 – art. 51.

Il modello operativo attiva un meccanismo di raccordo e coordinamento tra i soggetti istituzionali che si occupano di spettacolo dal vivo. L’intento è rendere esplicita la funzione di sistema teatrale regionale, nel pieno rispetto delle autonomie e funzioni, al servizio del cittadino e dello spettatore veneto.

La compagnia di danza selezionata per il progetto “A Casa Nostra”, è l’Associazione Culturale ZEBRA – fondata a Venezia dalle coreografe Chiara Frigo, Silvia Gribaudi e Giuliana Urciuoli. Molteplici sono le attività previste dal progetto di residenza che si propone di attivare un processo di rigenerazione degli spazi teatrali. Questo ramo del progetto intende sostenere l’inclusione e la coesione sociale, attraverso la pratica della danza contemporanea, promuovendo attività culturali e creative individuali e collettive.

Gli artisti di ZEBRA mediante A Casa Nostra intendono consolidare una comunità intergenerazionale e interculturale, partecipe alla realizzazione degli spettacoli

Entrando nel vivo delle azioni della residenza di danza al TCVI, saranno diversificate per tipologia di pubblico e cluster generazionale.

Dall’8 all’11 dicembre Silvia Gribaudi sarà impegnata con il processo creativo del nuovo spettacolo “Memorie di intime rivoluzioni”, che sta costruendo con Chiara Frigo. L’esito artistico della residenza, due diverse visioni coreografiche sulla percezione del confinamento e la trasformazione del corpo, è programmata al Teatro Comunale per fine gennaio. Oltre alla nuova produzione il pubblico potrà assistere ad uno spettacolo di repertorio della compagnia e uno spettacolo di altri interpreti, scelti da ZEBRA.

Al termine della residenza – venerdì 11 dicembre dalle 19.00 alle 21.00 – Silvia Gribaudi sarà online sulla piattaforma zoom con la masterclass “A corpo libero” per gli spettatori danzanti del TCVI, selezionati tramite call.

Sabato 12 dicembre 2020 alle 14.30, alle 15.30, alle 16.30 è in programma il laboratorio di movimento per famiglie e bambini dai 6 ai 12 anni A un passo dal mostro con Matteo Marchesi.

Gli appuntamenti con la danza di ZEBRA sono in programma per fine gennaio e a febbraio.

Domenica 31 gennaio 2021 alle 20.45 sarà in scena Memorie di intime rivoluzioni di e con Frigo e Gribaudi e, a seguire, FAQ LAB di Andrea Rampazzo. Sabato 20 febbraio 2021, alle 17.30, è in calendario lo spettacolo Il gioco delle 4 stagioni (tra mimo e musica) con Susi Danesin attrice e mimo, ideato da Marta Dalla Via. Domenica 28 febbraio 2021 alle 20.45 sarà la volta di A corpo libero di e con Silvia Gribaudi e Himalaya Drumming di e con Chiara Frigo, con Bruce Turri alla batteria.

Proseguiranno nei primi mesi del nuovo anno anche i laboratori creativi per nuclei familiari e le attività formative. Inoltre prima e dopo gli spettacoli si svolgeranno gli incontri di audience development condotti da Giulia Galvan e Giovanna Garzotto.

A Casa Nostra, un modello di residenze teatrali messe a sistema in Veneto, offrirà complessivamente al pubblico 24 appuntamenti di spettacolo dal vivo.

Una particolare attenzione sarà rivolta alla drammaturgia generata dalla pandemia e alla capacità di reagire grazie agli strumenti offerti dalla creazione artistica. La danza nello specifico, è un diritto dell’umanità che mette in connessione le persone al proprio corpo e che più di ogni altro genere di spettacolo dal vivo è in grado di superare barriere linguistiche e culturali.

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