Spazio Körper

NAPOLI – Per festeggiare il primo anno dalla sua apertura, lo Spazio Körper accoglie le performance prodotte dal C.I.M.D. – Centro Internazionale di Movimento e Danza di Milano; dall’Associazione Culturale CodedUomo Choreography and Research; e dal Marosi Festival di Stromboli. Sei innovative performance, tre imperdibili appuntamenti nel mese di aprile con la danza contemporanea. Si inizia sabato 15 alle ore 18:00 con Vene, Scrolling e DOT. Per proseguire il giorno dopo, domenica 16, con Se tutto ciò avrà un senso e Mute. L’ultimo appuntamento di aprile è previsto, infine, domenica 23 con Altro Virtuosismo Possibile.

Lo Spazio Körper fa parte di Körper, Centro di Produzione della Danza riconosciuto dal MiC per il triennio 2022-2024, di Gennaro Cimmino. Può contenere circa 100 spettatori ed è il primo, e unico, spazio in Campania a programmare sola danza.

Sabato 15 aprile ore 18:00

Vene

Dove porta un gesto? Cosa può nascere da un contatto? In Vene due entità intraprendono un viaggio di scoperta che si dispiega in un una serie di incontri. Le entità si interfacciano, indagando le possibilità di movimento che nascono da relazioni semplici: un tocco di mano, una spinta, uno sbilanciamento.

Progetto Caterina Cescotti
Interpretazione Francesca Santamaria
Musiche Filippo Albertini

Scrolling

Scrolling è un lavoro che si interroga sulla complessità del rapporto che c’è tra il racconto della danza contemporanea e la danza stessa. I saggi, le conferenze, gli scritti critici narrano l’arte coreutica trasformando il movimento in un linguaggio altro, la parola. Francesca Santamaria, autrice e interprete della performance, gioca con i concetti teorici rendendoli partitura ritmica. E allo stesso tempo, in un processo inverso a quello consueto che va dalla scena al commento, lavora fisicamente indagando le possibilità di interazione tra testo e movimento.

Di e con Francesca Santamaria
Sound design Ramingo (Juan Claudio Averoff Rico)
Produzione CodedUomo
Coproduzione Ass. Cult. Rosa Shocking
Sviluppato all’interno di Incubatore per futuri coreografi C.IM.D.
Con il sostegno del MIC

DOT

“[…] I ritmi creano lo spazio e il tempo, almeno per il soggetto; spazio e tempo non esistono, non sono vissuti, se non in quanto materializzati
entro un rivestimento ritmico […]” – Il moto nel tempo – Andre Leroi – Gourhan.

Il progetto DOT vuole sviluppare una regione dello spazio-tempo “isolata” dal resto all’interno della quale tutto viene catturato. I due corpi in scena vivono la stessa condizione e impiegano strategie e modalità di “convivenza” tra loro e lo spazio circostante.
DOT è un punto da cui niente e nessuno può tornare. Si connota come un ecosistema a sé stante governato da leggi proprie con un proprio moto ed un proprio tempo, variabile a seconda delle condizioni determinate dalla relazione con i soggetti. È un ascolto continuo, un dialogo che tenta di mantenere l’equilibrio dei due corpi.

DOT vuole così indagare l’uomo e l’ambiente, sia nella loro singolarità che nel legame che ne deriva. Come in un buco nero non vi è un segno di demarcazione tra dentro e fuori; il disorientamento è totale e imperscrutabile, il niente è la cosa peggiore che si potrà incontrare.

Ora chiudi gli occhi: sei nel vuoto. Puoi liberarti di più punti di riferimento, anzi puoi togliere tutti i punti di riferimento, questo è il tuo vantaggio: DOT è l’orizzonte oltre il quale non si vede.

Un progetto di Casagrande // Giorgini
Con Marco Casagrande e Nicolò Giorgini
Sound designer Borgo Perez
Costumi Lina Orlando
Co-produzione CodedUomo e Movimento Danza
Con il sostegno di C.I.M.D. Danza // Centre for Choreographic Development SE.S.TA in collaborazione con National Gallery – Trade Fair Palace (Praga) // Progetto OIKOS – Residenza per Artisti // Florian Metateatro – Centro di Produzione Teatrale // Alloggiando Art Fest // HUNT cdc // L’Asilo

Domenica 16 aprile ore 18:00

Se tutto ciò avrà un senso

Se tutto ciò avrà un senso è una ricerca performativa su un corpo che si trasforma, attraversando diversi stati di coscienza. Da una condizione quiescente, al limite tra organico e urbano, questa struttura elementare re-impara a muoversi e ad articolarsi creando scenari e ambientazioni differenti. Generando così una danza oscura della nevrosi, del piacere e della decadenza.

Di e con Miki Gorizia
Musica Copley Medal
Maschera Roberto Lanave
Foto Emanuele Padovani

Mute

Cosa succede se resistiamo alla tentazione di completare troppo presto il gesto e ci concediamo il tempo per contemplare ed espandere lo spazio dal quale il movimento sta sorgendo? Mute nasce dal desiderio di celebrare l’origine del movimento, cogliendo il potenziale e la forza generativa dello spazio dal quale esso emerge; è una riflessione che volge lo sguardo allo spazio della relazione tra i corpi e si mette in ascolto del continuo discorrere silenzioso con i punti e luoghi di contatto con l’altro da sé. La materia dell’origine emerge così come desiderio costante di congiunzione all’altra, e forza in grado di trasformare lo spazio di mezzo in un tracciato tattile e risonante di connessioni.

Coreografia e danza Martina Gambardella
Musiche originali Giuseppe Giroffi, Stefano Costanzo
Produzione CodedUomo Choreography and Research
Progetto vincitore del Bando Più_Erbacce 2022 ed Around a process of Making del Festival Marosi di Stromboli

Domenica 23 aprile ore 18:00

Altro Virtuosismo Possibile

E se la scrittura fosse una forma di danza? E la danza un modo per scrivere? Come sono le tracce che lascia un corpo che non sa, che ha dubbi, che torna indietro, che riprende il movimento e poi si ferma di nuovo? E come sono i movimenti di una scrittura che riconosce uno spazio con il tatto, un pubblico, un adesso, col tatto delle stesse mani con cui scrive sul computer?
Immaginiamo questa danza come uno spazio comune che emerge da poche e semplici regole. Un incontro, un esercizio condiviso, una conversazione su quello che succede.
Ogni volta si parte da un accordo, che è un pretesto per dialogare attraverso diverse pratiche e condividere alcuni pensieri con il pubblico. Un luogo di calma e attenzione per condividere tempo. Un invito a entrare e uscire, a stare e non stare, come ognuno desidera.

Il progetto è parte di una ricerca sulla danza come attività virtuosistica.
Il filosofo italiano Paolo Virno definisce virtuoso chi ha la capacità di non lasciare traccia della sua attivitá lavorativa (2006).
Altro virtuosismo possibile è pensato come una conversazione con varie persone sulla danza, il ruolo del pubblico, la relazione tra danza e ricerca. Il progetto è già stato presentato in varie forme e luoghi. La forma si modifica sempre in base allo spazio in cui si presenta.

Ideazione e creazione Annika Pannitto
Guest Daniela Allocca

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