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AVELLINO – Martedì 05 ottobre 2021 si è tenuto il terzo incontro di Digital Ra.I.D. Dopofestival: l’appuntamento online con i giovani critici e i coreografi di Ra.I.D. Festivals. L’evento fa parte di Noi critici/Noi pubblico, una delle coinvolgenti novità di questa edizione.

Il giornalista Enzo d’Anna ha moderato l’incontro tra giovani critici, tra cui Giorgia Iovane, e le coreografe degli spettacoli del 01 ottobre. La quarta serata di Ra.I.D. Festivals, a differenza delle precedenti infatti, si è svolta all’interno del Palazzo Ducale Orsini di Solofra, palcoscenico autunnale delle prossime serate.

Le due coreografe, Viola Scaglione e Tiziana Petrone, hanno così risposto alle domande dei critici:

Energia, spazio e percezione

Viola Scaglione in Il cielo in una stanza. Foto di Francesco Carbone.

Il cielo in una stanza, performance di e con Viola Scaglione, è stata realizzata in collaborazione con Ambra Gatto Bergamasco per il Balletto Teatro di Torino.
Abitare lo spazio, racconta la coreografa, consente di essere versatili e pronti ad affrontare palcoscenici diversi, luoghi convenzionali e non. Il corpo e la mente si nutrono dei paesaggi che abitano. Quindi, allenarsi quotidianamente alla percezione del luogo che ci circonda e studiare la relazione tra noi e l’ambiente sono momenti importanti nel training del danzatore. Il corpo, inoltre, si muove diversamente in ogni ambiente, poiché l’energia di ciascun luogo è differente. E la danza interpreta i luoghi, modificandoli.

Fondamentale per questa compagnia, di cui la Scaglione è direttrice artistica, è la condivisione come atto pratico. Viaggiare, commenta la coreografa, consente di conoscere altre culture. Ma è altrettanto meraviglioso scoprire le numerose realtà culturali che animano l’Italia, che sono tante e ancora da scovare. Accogliere e farsi accogliere è infatti uno dei valori fondamentali della compagnia.

Il tradimento come percorso di sviluppo personale

Creatura infedele di Tiziana Petrone, per Arte Danza Project di Solofra, rivaluta il concetto di “tradimento” intendendolo non tanto come una colpa, quanto un’opportunità di sviluppo, un percorso alla ricerca di se stessi. Oltre a essere coreografa, Petrone ricopre pure il ruolo di direttrice in una scuola di danza e forse c’è anche questa esperienza dietro l’originale concezione dello spettacolo. Certo il tradimento è doloroso, ma se l’insegnante è saggio sa che l’allievo deve “tradire” il maestro per trovare la propria strada.

Il percorso per queste danzatrici è sempre in salita, racconta infatti, da allieve a professioniste. Ma ogni nuova coreografia è uno stimolo per le ragazze, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Ed è meraviglioso assistere alla loro crescita professionale, è motivo di orgoglio.

Creatura infedele, coreografia di Tiziana Petrone. Foto di Alessandra Rosa.

Danza e TV

Si è discusso, poi, della presenza della danza nel palinsesto televisivo. Questo media, infatti, sembra essere diviso tra due linee di pensiero: da un lato i talent show e dall’altra le dirette di danza classica da grandi teatri internazionali. Manca però la reale rappresentazione della vita dell’artista: il racconto di ciò che c’è dietro uno spettacolo, la fatica, la disciplina, l’allenamento, i momenti di difficoltà.
I talent, infatti, rischiano di restituire una percezione sbagliata della realtà, come se parteciparvi accorciasse la strada verso il successo. C’è bisogno invece di continuare a coltivare il proprio talento e la curiosità, ha affermato Viola Scaglione.

E si è detta d’accordo Tiziana Petrone, ribadendo che i tersicorei sono sempre alla ricerca di un miglioramento. La danza è sacrificio ed è difficile farlo comprendere ai giovani allievi, abituati ad avere tutto subito. I talent esercitano un fascino pericoloso in tale senso e la televisione dovrebbe raccontare la vita vera dei danzatori. A partire dallo studio nelle scuole, che in quanto luoghi di formazione sono la base del sistema tersicoreo.

Formare il pubblico: un falso pregiudizio

Le coreografe, infine, hanno ascoltato e commentato i pareri del pubblico, raccolti tramite un questionario durante la serata del 01 ottobre. Anche quest’iniziativa fa parte di Noi critici/Noi pubblico.
Emozionanti suggestioni, puntuali riflessioni e qualche stimolo a continuare la ricerca coreografica, a migliorarsi e perfezionare l’esecuzione. Tiziana Petrone e Viola Scaglione si sono dichiarate molto colpite dal parere del pubblico, rispecchiandosi nelle parole degli spettatori.

Si dice spesso, infatti, che bisogna istruire il pubblico e che non tutti possono assistere a uno spettacolo di danza contemporanea. Ma quest’incontro è stata la prova che ciò è solo un falso pregiudizio. Non è necessaria una formazione specifica per comprendere una coreografia: la danza è un linguaggio universale.

Bisogna piuttosto, hanno affermato le due coreografe, informare il pubblico e instaurare un dialogo con gli spettatori, un confronto proprio come sta facendo Ra.I.D. Festivals. E la partecipazione a spettacoli teatrali dovrebbe essere un’abitudine da trasmettere sin da bambini.

La direttrice di Ra.I.D. Festivals, Maria Teresa Scarpa, ha salutato gli ospiti del talk online invitando ad assistere alla prossima serata del festival, sabato 09 ottobre nel Palazzo Ducale Orsini.

È possibile rivedere gli incontri di Digital Ra.I.D. Dopofestival in qualsiasi momento, in streaming sui canali ufficiali Facebook e Youtube del festival.

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