Il compito della disciplina yogica è quello di insegnare a divenire padroni del proprio corpo-mente. Ogni posizione viene costruita in modo graduale, senza forzare, con pazienza e impegno, affrontando difficoltà e superando, di volta in volta, i propri limiti. La pratica quotidiana favorisce autocontrollo, sviluppa consapevolezza e contribuisce al mantenimento della salute.
A ciascuna posizione è attribuito uno specifico valore terapeutico. Le posizioni capovolte sono particolarmente benefiche per ripristinare l’equilibrio energetico e per migliorare la circolazione del sangue in tutto il corpo, stimolando i processi di nutrizione cellulare, che agiscono sul ringiovanimento psico-fisico.
La posizione capovolta nel loto è una variante più complessa della posizione capovolta e richiede una concentrazione maggiore nonché una preparazione precedente.
In sanscrito: padma sarvangasana
Impariamo ad eseguire la posizione capovolta nel loto.
In sanscrito padma sarvangasana; padma – loto; sarvangasana è ellissi di sarva – tutte; anga – membra; uttana – sollevate; asana – posizione.
Inizio: siediti e prendi la posizione del loto portando il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra. Le mani sono unite davanti al petto in anjali mudra, il gesto della preghiera. Esegui 5 respirazioni con le gambe rilassate, esercitando una leggera pressione tra i due palmi delle mani per favorire l’allineamento vertebrale.
Dinamica: Inspira. Espirando poggia le mani a terra e lasciati cadere sulla schiena, srotolando una vertebra dopo l’altra. Con una leva delle braccia e contraendo l’addome solleva il bacino e porta le mani sulla zona lombare, per sostenere la posizione raggiunta. Lo sterno spinge sul mento e la nuca è distesa.
Statica 1: Esegui 3 respirazioni profonde rimanendo con le mani poggiate sulla zona lombare. Le ginocchia puntano verso il cielo, la colonna è allineata. Senti il sangue che arriva al cervello. Concentrati sul respiro diaframmatico, sull’immobilità e sul rilassamento muscolare.
Dinamica: Inspira. Espirando lascia che le gambe in loto cadano leggermente in avanti e porta le mani sulle ginocchia.
Statica 2: esegui 3 respirazioni mantenendo la posizione in equilibrio. Il corpo rimane stabile e fermo. Concentrati sul respiro diaframmatico e sull’immobilità.
Statica 3: Allunga le braccia verso il cielo e unisci le mani in preghiera, tendendole verso l’alto. Esegui 3 respirazioni rimanendo in equilibrio. Il corpo rimane stabile e fermo. Concentrati sul respiro diaframmatico e sull’immobilità.
La posizione si conclude con le mani unite in anjali mudra
Ritorno: inspira. Espirando porta le braccia a terra con le mani rivolte verso il basso. Inspira. Con un’espirazione forte avvicina le ginocchia al busto, alza la testa, srotola le vertebre gradualmente e, facendo leva sulle mani, torna nella posizione seduta con le mani unite in anjali mudra, il gesto della preghiera.
Altro lato: ripeti tutta la sequenza incrociando le gambe in modo inverso, nella posizione del loto, portando il piede sinistro sulla coscia destra e il piede destro sulla coscia sinistra.
Concentrazione sulla verticalità della colonna vertebrale
Finale: esegui 5 respirazioni in posizione seduta con le gambe incrociate e le mani in anjali mudra, il gesto della preghiera. Concentrati sulla verticalità della colonna vertebrale, rilassa i muscoli del viso, visualizza il flusso sanguigno e i battiti del cuore nei polpastrelli.
Consigli: padma sarvangasana è una posizione avanzata, non adatta ai principianti, che potranno sostituirla con la posizione capovolta. Esecuzione: in posizione supina, con le braccia lungo il corpo. Inspira. Espirando piega le ginocchia e avvicinale al petto. Inspira. Espirando fai leva sulle braccia, e contraendo l’addome, solleva il bacino ponendo le mani sulla zona lombare, per mantenere la posizione raggiunta. Respira regolarmente concentrandoti sull’immobilità e il rilassamento. Ritorno: porta le braccia a terra, con il palmo delle mani rivolto verso il basso, mantieni la contrazione addominale e srotola gradualmente le vertebre fino a tornare con il corpo disteso a terra nella posizione supina.
Attenzione: esegui padma sarvangasana solo dopo un breve riscaldamento preparatorio. La posizione è sconsigliata se hai lesioni alle ginocchia, patologie alla colonna vertebrale, in caso di pressione alta, problemi al collo o infezioni all’orecchio.
Benefici: padma sarvangasana migliora la circolazione del sangue in tutto il corpo; corregge i difetti della colonna vertebrale; riequilibra la tiroide; stira la nuca; fortifica i muscoli addominali; favorisce l’apertura delle anche; stimola la digestione; apporta nutrimento alle cellule cerebrali; produce effetti terapeutici su alcune forme di asma.
Fotografie di Pinella Palmisano