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Ludovic Party in Resid’AND

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Ludovic Party è danzatore, coreografo e Maître de ballet che ha esperienze professionali in tutto il mondo. Nato in Martinica, inizia a studiare danza e poi si trasferisce a Parigi a perfezionarsi presso l’Académie Internationale de la Danse e all’Institute Pédagogique d’Art Chorégraphique. La sua formazione di danzatore si completa al Mudra di Maurice Béjart a Bruxelles e inizia con ingaggi al Ballet Rambert a Londra e poi al Ballet dell’Opéra de Lyon. In Italia ha lavorato con la compagnia di Micha van Hoecke e con il coreografo Mario Piazza, con cui ha diretto per anni una compagnia di danza con sede a Roma. Negli ultimi anni ha svolto attività di maître de ballet presso la Fondazione Arena di Verona, il Maggio Danza del Teatro Comunale di Firenze, il Teatro dell’Opera di Roma, lo Stuttgart Ballett, la Goteborgs Operans Dans Kompani, il Sofia National Ballet, l’Accademia Nazionale di Danza, il Teatro Massimo di Palermo. Nelle prossime settimane parteciperà al progetto di residenza coreografica, Resid’AND, organizzato dall’Accademia Nazionale di Danza per gli studenti dell’indirizzo contemporaneo.

Maestro come si è avvicinato alla danza in Martinica e qual è stata la sua emozione nell’andare poi a Parigi?

Ho iniziato per caso seguendo mia madre che prendeva parte a stage di danza con Yuriko, storica danzatrice della Martha Graham Dance Company. Da quel momento è nata la mia passione per la danza. Non era Parigi ad emozionarmi in sé, ma la possibilità di studiare danza a tempo pieno e di avvicinarmi al mio sogno di diventare un danzatore.

Chi è stato più decisivo nella sua formazione ?

Credo che ogni maestro mi abbia dato e arricchito ma l’incontro con alcuni di loro è stato decisivo. Penso a Nelly Kolitchev, a Piotr Nardelli e a Flora Cushman.

Quali erano i suoi modelli da allievo?

Benché avesse un ideale e un idea precisa di che tipo di danzatore avrei voluto essere, non avevo modelli anche se affascinato da Jorge Donn, Rudolf Nureev o Fernando Bujones.

Qual è il paese in cui è stato messo in migliori condizioni di lavorare?

Ogni paese ha le sue prerogative e i suoi metodi, in generale si lavora bene nei paesi nordici grazie alla loro organizzazione e al rispetto delle figure professionali che lì esiste ancora.

Quale direzione sta prendendo oggi la danza in Europa?

La danza si è evoluta molto e cambia a grande velocità in tutte le tecniche e gli stili, non so di preciso che direzione essa stia prendendo in Europa perché ogni paese ha una propria estetica anche se esistono fenomeni di moda. Mi sembra che ci sia molto fermento anche nei paesi dell’Europa centrale e dell’Est.

Cosa può dire della sua lunga esperienza italiana?

L’Italia mi ha dato tanto ma mi è costato tanta fatica a causa della poca considerazione che quest’arte riscontra e dei pochi riconoscimenti che gli artisti in Italia hanno.

Cosa sta cambiando oggi nella didattica della danza classica?

Credo che il metodo russo sia ancora molto presente in Italia ma in molti paesi l’approccio che si ha con la danza classica si sta modificando perchè è arricchito da studi sulla bio meccanica e l’anatomia, in questa maniera si rispettano meglio le caratteristiche e le doti fisiche di ciascun allievo, senza riprodurre un modello.

Cosa sta cambiando nella coreografia?

Penso che bisogna distinguere tra coreografia classica e contemporanea. Nella danza classica assistiamo ad una evoluzione nell’uso del linguaggio o meglio ad una contaminazione, infatti oggi si parla di contemporary ballet o di new ballet. Nella creazione contemporanea, invece, credo ci sia molta confusione e si ha tendenza a scambiare quello che non è danza classica per danza contemporanea. Ovviamente questo non è vero per tutti e sembra che, nel suo evolversi, la danza contemporanea abbia superato le tecniche storiche e gli stili che le avevano dato vita nei decenni precedenti, e che lo spettacolo totale sia la strada più percorsa dai creatori e performers. Si è anche superato, da diverso tempo, la definizione di coreografo e questo cambia l’approccio che hanno i dance makers e gli interpreti.

Quali sono i suoi progetti e la sua fonte di ispirazione in questo periodo?

In questo periodo lavoro su due fronti. Sono Maître de Ballet presso l’Opera di Stato di Stara Zagora in Bulgaria ed in questi mesi stiamo lavorando con il corpo di ballo per l’allestimento di Don Chisciotte con le coreografie di Arshak Ghalumyan. Poi sto lavorando ad un mio progetto coreografico che tratta il tema dell’identità. Sarà in residenza presso l’ Accademia Nazionale di Danza di Roma nell’ambito del progetto Resid’AND. Non ho ancora iniziato a lavorare in Accademia, inizierò il 5 Febbraio. Il progetto si intitola Corps Perdu e sarà realizzato con gli allievi del II anno del triennio contemporaneo A. Per le musiche ho lavorato con Raffaele Di Fenza alla elaborazione di un tessuto musicale ricco di percussioni e con l’inserimento di una composizione di John Cage e un movimento del Concerto per Pianoforte e Orchestra N°21 di W.A. Mozart. Lavorerò a partire da cellule di movimento, con di sequenze improvvisate dai danzatori, e da momenti di danza pensate in precedenza, questo perché avrò cinquanta ore per montare e realizzare complessivamente il progetto. Gli spettacoli avranno luogo i giorni 8 e 9 Marzo presso il Teatro Ruskaja dell’Accademia Nazionale di Danza.

Roberta Albano

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.