Dal 26 al 29 marzo la Parsons Dance, compagnia americana che fa capo a David Parsons, (danzatore statunitense della nuova generazione che si è imposto nella modern dance per il suo atletismo e tecnicismo) chiuderà al Teatro degli Arcimboldi di Milano la sua tournée italiana. Una tournée, cominciata il 19 febbraio, che sta riscuotendo gran successo di pubblico e sta decretando anche in Italia la nascita di una nuova stella, l’italiana Elena D’Amario definita dal New York Times “la più accattivante danzatrice della compagnia”.
La D’Amario  ha l’onore di interpretare (alternandosi a Ian Spring) “Caught”, il popolare e incredibile brano che Parsons creò per se stesso nel 1982. Un onore toccato solo ad altre due donne prima di lei. Una performance nella quale chi danza è sospeso nel vuoto, “catturando” l’attimo fuggente.
Classe 1990, originaria di Pescara, Elena D’Amario (unica europea della Parsons Dance) è una “creatura” della tanto discussa trasmissione “Amici” di Maria De Filippi. Mentre partecipava al talent show nel 2011, fu notata da Parsons che al termine della trasmissione le offrì un contratto.

“Proprio così – ricorda la D’Amario raggiunta telefonicamente – Mi fece contattare dal suo entourage e mi offrì un contratto di apprendista per due mesi. Dopo due settimane, però, mi chiese di rimanere e di entrare a far parte della compagnia”.

E lei come reagì?
Inutile negare: fui presa dal panico. La sua offerta, infatti, significava abbandonare l’Italia, la famiglia e gli amici. Non parlavo bene inglese e non avevo mai vissuto da sola. Alla fine l’ho fatto e non me ne pento.

I primi quattro anni sono stati positivi?
Più che positivi. Le cose sono cambiate molto velocemente e io sono cresciuta moltissimo. Sono diventata prima ballerina e ora insegno anche. Più di così!

Parsons parla di lei in maniera superlativa. Ho letto che dice  ‘ha passione, è generosa sul palco e le piace da morire ballare”.
Si, è vero mi riempie di complimenti e devo dire la verità è un grande mentore. A lui devo tutto.

E ad Amici deve qualcosa?
Non rinnego l’esperienza, ma devo dire la verità tornando indietro non so se la rifarei. È un’arma a doppio taglio. Può andare bene o andare malissimo. Io sono stata fortunata, anzi fortunatissima. Mediaticamente ti rende molto forte ed è quindi un trampolino di lancio importante, ma si rischia di perdersi. La notorietà è sempre pericolosa.

Com’è il suo rapporto con David Parsons?
In continua crescita. Con lui sono riuscita a creare un rapporto professionale felice, che ci porta a discutere e ad analizzare a fine giornata il lavoro che facciamo ogni giorno. Anche umanamente c’è un bel feeling. Diciamo che per me è come un padre americano.

Il pubblico del nostro sito abbraccia una fascia di età compresa tra i 15 e i 30 anni. Se dovesse dare un consiglio a un giovane ballerino che cosa gli direbbe?
Di studiare molto e allenarsi moltissimo. Studiare danza, ma non tralasciar la cultura generale. Andare a teatro, andare a cinema, leggere sono cose che i ballerini spesso non riescono a fare perché concentrati sulla propria attività. È questo è sbagliato.
E poi consiglierei di osservare bene gli altri ballerini, questo aiuta a migliorarsi. Se vedi in un altro luna cosa che non ti piace, stai pur certo che non farai lo stesso errore.

Raffaella Tramontano

PROGRAMMA MILANO

TRAIN

2008

(Italian Premiere)

Corografie: Robert Battle

Disegno luci: Howell Binkley

Musiche: Les Tambours du Bronx

Costumi: Jeff Hancock

SARAH BRAVERMAN    CHRISTINA ILISIJE    IAN SPRING

ELENA D’AMARIO     GEENA PACAREU    JASON MACDONALD

Train è un rituale astratto dall’aspetto aggressivo diviso in tre parti e impostato su una partitura musicale a base di percussioni. Il New York Times ha descritto Train come: ” un gruppo di sei persone che alterna movimenti coordinati e controllati (come cadere sul pavimento, rotolare e rialzarsi) ad altri totalmente selvaggi (come il contorcersi posseduti dal fragore delle percussioni).”
Train è una coreografia di Robert Battle, ex ballerino della Parsons Dance e attuale direttore artistico dell’Alvin Ailey American Dance Theater.

 

HYMN

2007

(Italian Premiere)

Coreografie: Trey McIntyre

Disegno luci: Christopher Chambers

Musiche: CocoRosie, “Noah’s Ark”

Costumi: Liz Prince

Messa in scena di Parsons Dance:  Chanel DaSilva

 

SARAH BRAVERMAN  e  ELENA D’AMARIO

o

IAN SPRING    e   OMAR ROMÁN DE JESÚS

Hymn è un duetto introspettivo reinterpretato dalla Parsons Dance per il tour della stagione 2014-2015 con un cast a rotazione di uomini e donne. Hymn è stato commissionato da Dancers Responding to Aids con il supporto speciale di Lisa Cudall e Peter Schamel per Fire Island Dance Festival del 2007.

WHIRLAWAY

2014

(Italian Premiere)

Coreografie: David Parsons

Disegno luci: Burke Wilmore

Musiche: Allen Toussaint- “Goin’ Down,” “Whirlway,” “Something Sweet,” “Bright Mississippi” and “Yes We Can Can”

Costumi: Keiko Voltaire

SARAH BRAVERMAN   CHRISTINA ILISIJE   IAN SPRING   ELENA D’AMARIO

JASON MACDONALD    OMAR ROMÁN DE JESÚS     GEENA PACAREU    EOGHAN DILLON

Il nuovo lavoro di David Parsons porta la scena Jazz di New Orleans al centro del palcoscenico. In collaborazione con il leggendario Allen Toussaint, Whirlaway comprende R&B hits come “Yes We Can Can” e “Goin’ Down”. Il Nola Defender ha descritto la premiere di questo brano come un “mondo dove la realtà e la fantasia non sono più di disaccordo, ma insieme in una meravigliosa danza.”

Whirlaway è stato commissionato dalla New Orleans Ballet Association con il supporto speciale di Kerry Clayton e Paige Royer.  The New York Times l’ha definito “This is Parsons Dance at its most characteristically optimistic.”

CAUGHT

1982

Coreografie: David Parsons

Lighting Concept: David Parsons

Disegno luci: Howell Binkley

Musiche: Robert Fripp, “Let The Power Fall”

Costumi: Judy Wirkula

IAN SPRING    or    ELENA D’AMARIO

Sicuramente il pezzo più famoso dell’intero repertorio della compagnia, è stato creato da David Parsons per se stesso nel 1982. Grazie all’uso delle luci stroboscopiche, il ballerino è catturato al culmine di salti ed evoluzioni che lo fanno apparire continuamente sospeso in aria in un gioco di luci e di sorprendente atleticità. La musica è di Robert Fripp (1946), chitarrista e fondatore dello storico gruppo inglese di rock progressivo King Crimson. “Caught” è stata definita dalla critica “una delle più grandi coreografie degli ultimi tempi”.

NASCIMENTO

1990

Coreografie: David Parsons

Disegno luci: Howell Binkley

Musiche di Milton Nascimento

Costumi: Santo Loquasto

SARAH BRAVERMAN   CHRISTINA ILISIJE   IAN SPRING   ELENA D’AMARIO

JASON MACDONALD    OMAR ROMÁN DE JESÚS     GEENA PACAREU    EOGHAN DILLON

Milton Nascimento è uno dei più celebri musicisti e compositori contemporanei del Brasile. Questa coreografia di  David Parsons, Nascimento , è un omaggio al suo amico Milton Nascimento e alla sua musica vivace e allegra. Parsons utilizza sofisticate traiettorie per interpretare i ritmi della samba giocosa e colorata di Nascimento . I ballerini si allargano velocemente sul palco nei loro brillanti costumi contemporaneamente saturati dalla luce, per regalare uno spettacolo veloce, divertente e emotivamente carico.
Questo lavoro è stato commissionato dal Festival in the Sun alla University of Arizona a Tucson. Un ringraziamento speciale a Milton Nascimento, che compose questa partitura come regalo per la compagnia e A. Alexandra Jupin, direttore esecutivo del Festival in the Sun.

 

 

 

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.