Credo che stare al passo con i tempi ed usare gli strumenti che si hanno a disposizione (interiori ed esteriori) sia il meccanismo di azione vincente. Per decretare un’intelligente organizzazione del marketing artistico, che non è ancora oggetto di cura da parte di molti addetti ai lavori, bisogna informarsi sui mezzi che oggigiorno si hanno a disposizione e sicuramente internet è lo strumento più potente dei nostri tempi, in quanto è una grandissima rete di connessione universale che permette scambi di proposte, idee, progetti, pensieri, parole, risorse. In quest’ottica, dunque, L’Ente di promozione nazionale della danza, Movimento Danza, ha organizzato un seminario di crownfunding tenuto da un’esperta economista, la dottoressa Anna Ruggiero, persona brillante, gentile e disponibile, in cui i giovani danzatori, coreografi ed insegnanti di danza della città di Napoli hanno potuto conoscere una nuova forma di diffusione e sostegno dell’arte. Crownfunding significa “far crescere dal basso”, ovvero permettere uno scambio di relazioni per creare nuove amicizie e communities con cui poter condividere idee e progetti, farli conoscere, diffonderli ed ottenere supporti economici, donazioni in denaro attraverso sistemi di donazione, che si possono effettuare tramite postepay e bonifici bancari. Il monitoraggio e la validità delle idee proposte devono ovviamente passare tra le mani di esperti del settore per donare la giusta veste di presentazione e le migliori prospettive ai progetti proposti dagli artisti. Varie sono le piattaforme in cui mettere in condivisione dei progetti come per esempio Kickstarter, produzioni dal basso ed in cui informare e prendersi cura dei propri interlocutori. Questo sistema, che ha permesso la presentazione di 100.000 progetti italiani nei diversi settori, per un ammontare medio che supera i 56 milioni di euro, mentre nel mondo, invece, si superano i 35 miliardi di dollari ha incentivato il co-working ed i collettivi artistici che hanno deciso di mettere sù dei progetti stimolati dall’entusiasmo  di lavorare su un terreno di diffusione dell’arte in cui mettere in comune i propri contatti per ampliare la rete delle amicizie, usandola come mezzo di conoscenza dell’arte e di supporto incrementato. Il seminario tenuto dalla dottoressa Ruggiero è stato, dunque, un incontro per spiegare tecnicamente come si usano le piattaforme, quali sono, come si agisce e quali sono le stime e le storie di chi lo ha fatto già. Sono stati visionati vari progetti, di differente natura che hanno ottenuto successo ed una grande somma economica, sia in Italia che all’estero. Nel campo commerciale, questo strumento è ampiamente usato e potrebbe essere una nuova speranza per fare in modo che il circuito di creazione e fruizione dell’arte si rinnovi, al passo con i tempi, usando strumenti in grado di raggiungere in un minuto miliari di persone. In un sistema in cui c’è del marcio che non permette una fluidità ed un normale andamento del mercato artistico, un’azione che nasca dal basso e che vede attivi soprattutto i giovani può essere un modo alternativo per continuare a far vivere l’arte, dimostrando che se le vie istituzionali sono sbarrate, gli artisti non demordono e ne aprono altre in cui la democrazia, la curiosità, la relazione ed il sostegno reciproco sono delle valide armi di vittoria.

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