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Zakharova, Muntagirov e Tissi, brillano con le stelle a Positano

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POSITANO (SA) Il meraviglioso palcoscenico allestito sulla Spiaggia Grande  di Positano è tornato a brillare sabato 7 settembre con le grandi stelle della danza. Positano premia la danza è arrivato alla  47° edizione e la serata del Gala degli artisti premiati è stata bella ed interessante, con un notevole respiro internazionale che però non ha tralasciato di segnalare alcuni dei più giovani talenti italiani della danza. La  giuria che ha selezionato  i vincitori ed i partecipanti era presieduta  da  Alfio Agostini (direttore della rivista BALLET2000) e  composta da Valeria Crippa (Corriere della Sera), Leonetta Bentivoglio (La Repubblica), Gerald Dowler (The Financial Times/Dancing Times), Jean Pierre Pastori (La Tribune/Fondazione Béjart), Roger Salas (El País), oltre al direttore artistico Laura Valente, da cinque anni anima della manifestazione insieme al sindaco di Positano, Michele de Lucia. Il prestigioso premio dedicato  a Léonide Massine, che acquistò l’isola de Li Galli facendone  una tappa turistica  d’eccellenza per i grandi artisti del passato e, successivamente, divenuta rifugio estivo del mitico Rudolf Nureyev, è stato  ideato nel 1969 da Alberto Testa come Premio Positano,  e poi intitolato al coreografo dopo la sua morte nel 1979.  L’edizione del  2019  ha avuto protagonisti di  valore eccelso. Il Premio Léonide Massine alla carriera è andato a Nacho Duato, artista vivace, intelligente e sensibile, che, nei suoi ringraziamenti, ha omaggiato il Mar Mediterraneo come grande bacino di comunicazione, arte e cultura: “ Il Mediterraneo dalle sponde della Spagna, dell’Italia, alla Tunisia ad Israele è una grande casa comune di civiltà che purtroppo, ora,  è anche diventato un grande cimitero… è mia speranza che questo dramma finisca presto!”  Cor perdut, passo a due di Duato, dal sapore etnico e nostalgico, sulle note in lingua catalana della cantante Maria de Mar Bonet, ben esemplificava le sue parole, molto apprezzate dal pubblico. Il brano è stato danzato con scioltezza ed eleganza da Sara Lopez Fernandez e Erez Ilan della Compagnia Nacional de Danza di Madrid.  Le esibizioni sono però iniziate con la presentazione dei giovani talenti   dell’Opéra di Parigi, Bianca Scudamore e Francesco Mura. Entrambi giovanissimi, si sono formati alla scuola dell’Opéra e sono immediatamente entrati nella compagnia parigina. Hanno danzato in onore del Maestro Gilbert Mayer, che  è stato insignito del Premio per l’Alto Insegnamento, il passo a due dal Carneval de Venise, di Marius Petipa, su musica di Nicolò Paganini ed anche il passo a due da Esmeralda, sempre di Petipa, su musica di Cesare Pugni. Precisi e solari, sono il frutto di un grande insegnamento ma anche di una grande dedizione e sacrificio se si pensa che la Scudamore è nata in Australia, si è trasferita giovanissima in Francia e,  con le sue linee sinuose,  si avvia ad essere una delle future stelle dell’Opéra. Il Premio Giovane Speranza Italiana è stato assegnato alla ventunenne torinese Camilla Mazzi che ha danzato il passo a due dal Lago dei cigni in coppia con Ramanbek Beishenaliev, del balletto del Mariinsky. Precisa, impeccabile, sicuramente emozionata, la Mazzi  ha mostrato la qualità degli studi effettuati all’Accademia del Bolshoi di Mosca, dove si è diplomata nel giugno del 2017. In seguito, pur avendo ricevuto proposte di lavoro dalla compagnia moscovita,  ha scelto di lavorare nella compagnia del Mariinsky a San Pietroburgo. Il Premio Positano ai danzatori dell’anno sulla scena internazionale è stato assegnato a vari interpreti:  Marlen Fuerte Castro, ballerina cubana in forte ascesa, protagonista sia nel Balletto dell’Opéra di Nizza che della Compagnia Victor Ullate  di Madrd,  ha danzato con Alessio Passaquindici e Zhani Lukaj, entrambi  dell’Opéra di Nizza, un bel passo a tre coreografato da Eric Vu An, tratto da Danses du Faust, sulle celebri musiche di Charles Gounod. Altro premiato per la stessa categoria è stato assegnato a  Mattia Semperboni, 24 anni,proveniente dalla Compagnia del Teatro alla Scala e formatosi all’Accademia milanese, che nel  Corsaire, allestito a Milano lo scorso anno, ha ottenuto grandi riconoscimenti nella variazione dello schiavo Alì, presentata poi anche nel Gala di Positano.  Grande elevazione, sicurezza e presenza scenica Semperboni si è imposto nel ruolo, come spesso accade nella vita dei predestinati, per caso, perché sostituì il titolare della compagnia che si era infortunato. Altro Premio come danzatore dell’anno è andato a Salvatore Manzo della Compagnia del Teatro di San Carlo, stella ormai confermata del teatro napoletano che già dodici anni fa vinse il premio come giovane promessa. Si è esibito in un difficile assolo creato da Giuseppe Picone, direttore della compagnia napoletana, tratto da Omaggio a Verdi. Ballerino brillante  e virtuoso, ha  affrontato con coraggio un brano improntato sul tempo lento, tratto dall’aria della  Traviata.  Coraggio ne ha da vendere Luna Cenere, Premio Speciale talento Campano, che in una serata dall’impronta classica e neoclassica si è presentata con il proprio brano Kokoro, in giapponese cuore, sede dei sentimenti. Completamente nuda, in una serata in cui costumi, coroncine, piume,  e le  sovrastrutture culturali del balletto classico la facevano da padrone, si è presentata  con il suo lavoro di ricerca, in parte ispirato anche al ‘non-movimento’ del Butho giapponese, in cui il corpo è presentato nella sua essenza, fino a perdere il segno del sé e diventare una sorta di astrazione. Meritatissimo altro Premio al danzatore dell’anno sulla scena internazionale, è stato quello a  Jacopo Tissi, stella nascente del Teatro Bolshoi di Mosca, formatosi all’Accademia del Teatro alla Scala, per la prima volta in Campania, che ha danzato con una sempre strepitosa Svetlana Zakharova, Premio Speciale ballerina dell’anno, il duo da Caravaggio di Mauro Bigonzetti. La coppia d’eccezione ha danzato, perfettamente affiatata,  una coreografia densa e magnetica che valorizza al meglio le qualità interpretative delle due stelle del Bolshoi. Infine il prestigioso Premio Lèonide Massine/ Benois, in sinergia con il celebre premio che si organizza  a Mosca, è stato assegnato a Vadim Muntagirov, principal del Royal Ballet di Londra e, da almeno tre anni, protagonista della stagione di balletto al Teatro di San Carlo di Napoli dove ha recentemente emozionato nel Lago dei cigni in coppia con una magnifica Marianela Nuňez. A Positano Muntagirov ha danzato nell’Adagio da Bayadère in coppia con Claire Calvert. Da non dimenticare il Premio Luca Vespoli al direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), Paolo Giulierini, operatore culturale di acclarato successo grazie al quale il Museo napoletano ha ampliato il numero dei visitatori e le iniziative artistiche e performative.

Roberta Albano

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.