NAPOLI – Da qualche anno il Teatro Bellini ha assunto un ruolo importante nella diffusione della danza contemporanea a Napoli grazie alla appassionata programmazione delle direttrici artistiche Manuela Barbato ed Emma Cianchi. A fine emergenza sanitaria la programmazione è ripresa da settembre a dicembre e ora riparte il primo marzo con una serata al Piccolo Bellini dedicata a  due compagnie: Megakles e Collettivo Trasversale.

La fluidità e adattabilità dell’acqua

Agua, coreografia e regia di Salvatore Romania e Laura Odierna per Megakles Ballet, è una creazione agile e interessante che ha la sua ispirazione nella infinita capacità di adattamento dell’acqua. In quanto liquido, infatti, si adatta a qualunque spazio, trova strade per infiltrarsi e si modifica nei suoi tre stadi fisici. È l’espressione massima di capacità di r-esistenza alle criticità, come scritto nella presentazione. Il duetto presentato al Piccolo Bellini è un esempio di resilienza alla difficoltà vissuta dalla danza nel periodo del distanziamento pandemico. I due protagonisti, costumi etnici dai colori caldi così come lo sono le luci di Francesco Noè, sono in uno stato di serenità e benessere iniziale, il loro movimento è fluido e continuo. Così sarà per tutto il brano, su musiche da ambiente liquido di Philip Glass, in cui i due entreranno gradualmente in relazione ma in maniera sempre contenuta e minimalista, con un contatto fisico ridotto all’essenziale, secondo le dinamiche di una sorta di Contact improvisation in cui il peso dei corpi è però sospeso, trattenuto. La qualità dinamica degli interpreti è eccellente e crea un senso ipnotico che coinvolge lo spettatore in una sinestesia in cui suoni e movimento producono un senso di benessere, così come è comprovato lo produce il contatto e la visione dell’acqua e del mare.

Identità intersessuale

Il secondo brano è stato presentato da Collettivo Trasversale di Macia del Prete, artista associata a ArtGarage e dalla carriera eclettica che l’ha portata da esperienze con pop star e per la televisione ad una ricerca di danza teatrale effervescente e accattivante. Il suo brano, Body things – Chapter 2 XXY series, rientra in un progetto di più ampio respiro sullo strumento corpo. In questo caso si tratta di un’indagine sulla ricerca della propria identità sessuale e sulla percezione che altri hanno della definizione di genere. Ispirato al racconto Cinismo di Sergio Bizzio e all’adattamento cinematografico di Lucia Puenzo, parla di una ragazza intersessuale. I due danzatori, Andrea Piras e Tonia Laterza, simili nella fisionomia, abbigliamento e movimento, si fondono, confondono e differenziano in un duetto dinamico e suggestivo, sottolineato dalle note al violoncello di Nicolò Basile. Il linguaggio dei corpi è diretto ed efficace e la coreografia risulta ironica e intelligente.

Si dovrà attendere a maggio per una nuova carrellata di serate di danza al Teatro Bellini in cui si attende, dal 5 all’8, Wim Vandekeybus con la sua ultima creazione Hands do not touch your precious Me.

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.