TORINO – Il Torinodanza si avvia verso la chiusura di questa edizione. In uno degli ultimi appuntamenti del Festival, le Fonderie Limone di Moncalieri hanno aperto le porte al gruppo MK e al lavoro MAQAM, frutto della lunga e stretta collaborazione tra il coreografo Michele Di Stefano ed il musicista Lorenzo Bianchi Hoesch.

Una forma spettacolare sospesa tra concerto e coreografia

Maqam è una parola araba che può assumere diversi significati: luogo, posizione, stazione, scala, ma soprattutto si vuole riferire al sistema di organizzazione melodica della musica araba tradizionale, una tecnica di improvvisazione musicale largamente diffusa in tutto il Medio Oriente. Ciò che ne viene fuori è una forma di “concerto coreografia”, con musica dal vivo orchestrata da Lorenzo Bianchi Hoesch e Amir ElSaffar, uno dei protagonisti del jazz contemporaneo e profondo conoscitore della tradizione del maqam iracheno.

«Tutti questi significati – afferma Michele Di Stefano – alludono alla transitorietà, al manifestarsi di una posizione tesa verso un “avvenire immediato” che è lo spazio di una forma spettacolare sospesa tra concerto e coreografia.»

Così la musica e il canto si concretizzano nella materialità dei corpi dei danzatori. Pare sia il suono a generare il movimento, ma non si tratta della classica sincronizzazione tra danza e musica. I performer incarnano la sua dinamicità, ma anche i suoi momenti più statici e i silenzi. Da un lato un coinvolgente approccio intimo e personale in singolo, dall’altro una scrittura d’assieme incastrata armoniosamente.

Uno studio tra melodie, materia e spazio

Il gruppo indaga la relazione compositiva tra melodie, materia e spazio, generando un percorso circolare che parte dal suono, attraversa i corpi degli artisti per poi arrivare al pubblico. Così lo spettatore è colpito da un’esperienza tutta personale ma generata da un processo collettivo, rituale ed universale.

Questa intensa azione non sarebbe possibile senza il disegno luci di Giulia Broggi e Cosimo Maggini che riesce a creare un’atmosfera intima ma non rassicurante, bensì oscura, a tratti disturbante e spiazzante. Spesso i danzatori sono privati del proprio volto, diventando unicamente corpi sfocati, materia in movimento secondo la musica che le da vita.

Eccezionali i sette performer in scena Biagio Caravano, Andrea Dionisi, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Laura Scarpini, Francesco Saverio Cavaliere e Francesca Ugolini: ciascuno spicca nella sua individualità ed esperienza personale per poi riuscire a fondersi alla perfezione in un’unica nebulosa corporea sotto il nome di mk, caratterizzata da gesti precisi ma discontinui.

Finale di altissimo livello per Torinodanza

Insomma il pubblico di Torinodanza non poteva auspicare, per l’edizione 2021, un lieto fine migliore, che verrà arricchito ulteriormente il 28 e il 29 ottobre con un gran finale: la prima nazionale di THE GOLDBERG VARIATIONS, BWV 988 messe in scena da Anne Teresa De Keersmaeker accompagnata dal pianista Pavel Kolesnikov.

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