Ecco in rete il nuovo video-danza diretto da Boris Schreurs con gli interpreti Nicola Campanelli e Davide Cocchiara, due splendidi performer-danzatori, che hanno raccontato della storia biografica e letteraria di uno dei più grandi scrittori del secolo scorso, Albert Camus.

Nato nel 1913 in Algeria da famiglia molto povera, Camus diventa celebre nel 1942 con Lo straniero, un “racconto lungo” di grandissima sobrietà stilistica. Dopo una serie di altre opere (La Peste, un romanzo di grande valore civile; e drammi e testi filosofici), nel 1951 pubblica L’Uomo in rivolta, un saggio nel prende posizione contro ogni forma di ortodossia filosovietica, tipica di Sartre e del suo gruppo, per rivendicare i valori dell’umanesimo e della libertà. E ciò scatenò le critiche feroci dell’ambiente della sinistra francese: quella più tradizionale, più legata a Sartre. Inizia così una fase di ripiegamento di Camus su se stesso. Si avverte isolato, e soprattutto diverso dagli intellettuali della cultura francese. Lui, nato povero, conosceva la bellezza della natura, del mare e del sole (si pensi al dionisiaco Nozze a Tipasa, del 1938), mentre quella della cultura francese gli appariva una posizione staccata dalla vita, puramente intellettualistica, e anche e soprattutto segnata dal “risentimento”. Ne La caduta (La Chute, del 1956) – un anno prima di ottenere, ancora molto giovane, il Premio Nobel per la letteratura – Camus  mette in scena un monologo in cui un personaggio dal nome trasparentemente cristiano (Jean-Baptiste Clamence, cioè Giovanni Battista clamans in deserto) confessa le proprie colpe, ma col sottile intento di far sì che tutti si sentano colpevoli. La sua confessione è come una trappola che attira e imprigiona chi l’ascolta. Se la giovinezza di Camus era stata l’epoca dell’innocenza, ora tutto appare sotto l’ombra della colpa. E il gioco di Camus allude anche se non dice…

La sua è una ‘confessione’ che offre a Sartre uno specchio in cui riconoscersi. Nel video Davide e Nicola sono il Camus giovane e quello maturo. Non ci sono i canali di Amsterdam, di cui parla La Caduta, ma c’è un’Amsterdam fatta di strade e di piazze (quasi sempre) solitarie, com’era allora la vita di Camus. Questa solitudine, che è del presente, è squarciata di tanto in tanto da Davide, a torso nudo, come ai tempi di Tipasa e delle “nozze col mondo”. Ma come Nicola è vestito di scuro e ha un’espressione sofferta, anche Davide – che danza – danza su una spiaggia solitaria, sotto un cielo grigio, vicino a un mare che trasmette una sottile angoscia…

 

Cenni biografici:

Davide Pietro Cocchiara, nato nel 1986 a Napoli, ha iniziato la propria formazione di danzatore in Italia studiando presso “Movimento Danza”, e dal 2005 in Olanda presso l’Accademia internazionale Codarts (Rotterdam Dance Accademy) dove si è diplomato nel 2008. Decide di rimanere in Olanda e lavora con Krisztina de Châtel. La sua carriera continua professionalmente con alcune compagnie olandesi. Ha lavorato con coreografi come Krisztina De Chatel, Stephen Shropshire, Ann Van De Broek, Andrea Miller, Emanuel Gat, Nacho Duato, Didi Vieldman , Sjoerd Vreugdenhil, Jussi Nousiainen, Ivgi & Greben, Michael Schumacher, White Horse Collective e altri. Nel 2014 è stato premiato come il miglior danzatore dell’anno in Olanda. Attualmente è membro del Dansgroep di Amsterdam, la più grande compagnia moderna di Amsterdam e compagnia di punta della danza internazionale.

Nicola Campanelli, nato nel 1975 a Napoli, ha studiato e conseguito il post-graduate performer certificate presso “Movimento danza”. Nel 2004 ha fatto parte della compagnia giovani “Performing Arts” di Gabriella Stazio. Dal 2006 ha iniziato a creare coreografie, e a danzare con coreografi come Anabella Lenzu (Dance Derama of New York), Fortunato Angelini (the Laban Institute of London), Martha Hincapié Charry (Periferic Berlin – Bogotá), Claudio Malangone (Borderline Dance Company), Sara Nesti (Run Network Company), Klemcy Salsa (Klemcy Salsa Dance Company), Michele Simonetti (Compagnia Virgilio Sieni’s dancer), Gabriella Stazio (Movimento Danza Company), Alessio Trevisani (Leipziger Tanztheater), e altri. Attualmente impegnato come danzatore nella performance “Connecting Fingers” (Concept/Dramaturgy: Daniela Lucato; Choreography Assistance: Alessio Trevisani), e nelle riprese del film “Lost in the city” per la Kalifilm Productions.

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