L'AUTRE de Sylvain Groud, le 08 novembre 2021 au Colisées, Roubaix. Conception et chorégraphie: Sylvain Groud, Interprétation musicale : Vanessa Wagner, Interprétation chorégraphique : Lauriane Madelaine, Julien Raso. Photographie : FREDERIC IOVINO

AOSTA – Prosegue la settima edizione di T*Danse – Danse et technologie, il Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta diretto da Marco Chenevier e Francesca Fini.

Lo scambio e il confronto come atto creativo

Il 5 maggio fa ritorno alla Cittadella dei Giovani la compagnia Drive, che terrà una masterclass di danza urbana. Alle 18:30 poi l’appuntamento è in Caffetteria per il “feedback aperò” insieme alla Cie Kivuko e il Teatro Akropolis. Il Festival infatti non dimentica, nemmeno quest anno, quanto sia importante, oltre a fare e promuovere arte, il parlare di arte. Lo scambio, il confronto in un contesto collettivo e comunitario può rappresentare esso stesso un atto creativo e performativo.

Alle 20 si passa in Sala Expo dove troviamo ancora il gruppo VestAndPage, stavolta con il loro lavoro 1 9 Monologue. Lo spettacolo attinge alla materia prima del proprio vissuto e all’esperienza trascorsa della malattia, per raccontare di emarginazione e di che cosa significhi essere un corpo abitato da agenti patogeni che non riconosciamo se non nel momento in cui questi affiorano in superficie.

L’attesissima prima del Ballet du Nord diretto da Sylvain Groud

Alle 21:15 in Teatro arriva la prima nazionale di L’Autre. Grande ospite è il Ballet du Nord, che dal 2018 vede alla direzione artistica il coreografo Sylvain Groud e che da oltre trentacinque anni è Centro Coreografico Nazionale, impegnato nello sviluppo della danza sul territorio francese. In scena Lauriane Madelaine e Julien Raso danzano l’assenza dell’altro in cui si avverte, paradossalmente, più forte la sua presenza.

Così Sylvain Groud: «L’Autre è un duo disunito in cui ogni corpo lotta con il ricordo di ciò che non c’è più. La danza creata a due si disloca man mano che l’assenza si instaura, e allora bisogna assumersene le conseguenze, dissezionare il movimento, lasciarlo esprimere questo nuovo stato: la mancanza. Come affrontare questo disequilibrio fisico e mentale? Lottare? Credere in dei ricongiungimenti resi più dolci dal dolore della separazione? Cercare di tenere una traccia, una prova attraverso un dettaglio? Reimparare ad essere soli? Non siamo mai così consapevoli di una cosa come quando la perdiamo».

Dopo la performance, la buona notte viene data ancora una volta da Pyur con la Jam session in Cortile dove la musicista verrà accompagnata dalle improvvisazioni degli artisti della Cie Kivuko e del Ballet du Nord.

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