ST/LL è uno spettacolo concepito dall’artista visivo e multimediale Shiro Takatani che è andato in scena il 20 e 21 giugno al teatro Politeama nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia. La produzione è Dumb Type in coproduzione con Le volcan – Scène national du Havre, Biwakp Hall, Center for the performing harts Shiga (Giappone) e Fondazione Campania dei Festival. Si tratta di un’esperienza visiva molto particolare in cui, per volontà dell’artista, il pubblico è messo di fronte ad un palco allagato che diventa una sorta di specchio su cui si svolge l’azione degli attori- danzatori. Sullo sfondo un grande schermo verticale che ricorda i pannelli della pittura giapponese. La scena iniziale è una grande tavola apparecchiata con due donne che si siedono servite da un uomo e una donna. Una telecamera riprende dall’ alto gli oggetti sulla tavola e tutto si svolge lentamente: silenzioso, immobile, ancora, i tre principali significati della parola inglese still. Da questo lento movimento si realizza gradualmente un processo in cui tutto si scompone: il punto di vista dello spettatore, attraverso la telecamera che inquadra gli oggetti e i corpi, cambia prospettiva, il tavolo si smonta in tre, il ritmo della danza che diventa più intenso in particolare nell’assolo di una donna. L’iniziale quadro iperrealista diventa sempre più onirico e surreale, con le figure in controluce che si fondono e confondono con le sagome proiettate sullo sfondo: un quadro di Magritte che spiega meglio anche l’acqua sul pavimento. L’acqua, il mare, elementi molto presenti nei quadri del pittore belga e che si ritrovano nelle proiezioni video. Non c’è una narrazione in ST/LL ma non per questo non c’è significato, emozione. In un processo di assemblaggio delle scene di tipo surrealista, individuiamo un ripetitivo ed alienato quadro domestico esplodere nella sua finzione, nella sua rete ossessiva. Oggetti cambiare forma e sostanza, rompersi, rimbalzare. Una sorta di eclisse che sembra segnare morte e distruzione. Un mondo distopico in cui tutto sembra apparire e non essere come e dove dovrebbe essere. Nel testo recitato dall’attrice dice : Non esiste casualità, esistono solo coincidenze. Chissà se Takatani ha letto le parole di Ada Merini: la veduta dipende dallo sguardo. E’ certo che questo è ciò che presuppone l’artista da parte del suo pubblico, sulla scia dell’arte concettuale, un’azione attiva e non passiva di interpretazione. ST/LL è un magnifico poema visivo in cui dal metronomo iniziale si passa ad un sottofondo sonoro metallico elaborato da Ryuichi Sakamoto, Marihiko Hara e Takuya Minami. Takatani sembra interpretare il vero senso dell’opera aperta elaborata da Umberto Eco proprio per legittimare espressioni artistiche, e performance diremmo noi, non formalizzate in canoni estetici precostituiti. La maggioranza del pubblico che si è emozionata, ad esclusione di pochissimi che sono andati via prima della fine, ha certamente apprezzato e condiviso il suo obiettivo.
Roberta Albano