Home Attualità Sonia Lo Giudice, quell’eleganza innata in scena e nella vita

    Sonia Lo Giudice, quell’eleganza innata in scena e nella vita

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    Sonia Lo Giudice

    NAPOLI – Apprendiamo la notizia che Sonia Lo Giudice è scomparsa.

    Questa notizia in un paese ed una città fra le prime nel mondo per patrimonio artistico e culturale, dovrebbe essere una di quelle che lasciano attoniti, con un senso di perdita. Ed invece sono certa che in molti, in troppi, si stiano chiedendo: e chi è? Le parole espresse in questi giorni da Giuseppe Picone, echeggiano nella mia mente “..La Danza Italiana è parte lesa di un sistema operativo egoista e superficiale…”

    Sonia Lo Giudice è stata Prima Ballerina Etoile al Teatro di San Carlo di Napoli sotto la guida di Bianca Gallizia, dove ha danzato un vasto repertorio classico tra gli anni ’70/’80.

    Oltre ad averla vista danzare in teatro, tutte, tutte le volte che potevo ed in tanti ruoli, l’ho anche incontrata più volte perché era una conoscente della nostra famiglia. Molto del mio amore per la danza, per il balletto, nel voler “diventare ballerina” lo devo a lei.

    Quando sapevo che l’avrei vista da vicino (mio padre me lo diceva sempre in anticipo) andavo in uno stato di eccitazione, misto ad ansia. Poi quando arrivava non riuscivo neanche a salutarla o a dirle il mio nome, ero in trance. La seguivo con lo sguardo qualsiasi movimento facesse. La seguivo mentre camminava, come un’ombra, in silenzio. La guardavo senza staccare gli occhi un attimo da lei. Già respirare la sua stessa aria, pensavo potesse innalzarmi ad un livello superiore. Ripensandoci non sò come non le desse fastidio.

    La piega della pettinatura, il trucco, la pelle bianca, lo stile nel camminare e nel sedersi. Ed i piedi. Le guardavo i piedi per capire quale mistero ci fosse in “quei” piedi. Volevo diventare come lei, volevo essere lei. Nei miei ricordi di bambina vedo ancora intorno a lei un’aura, una luce. Mi sembrava scivolasse sul pavimento ad ogni passo. La vedevo  nei suoi abiti “normali” sempre elegante e curata e nel guardarla la immaginavo mentre danzava, al Teatro San Carlo nel secondo atto di “Giselle”. Non il primo atto, il secondo, in quello struggente tutù romantico, il velo sul capo che all’improvviso, per magia, volava in aria e spariva alla nostra vista. Avrei anche potuto toccarla la mia “Giselle”, ma non ne avevo il coraggio.

    Un’eterna domanda mi bruciava sulle labbra: “Come si diventa una ballerina?”. Una volta alla fine glielo chiesi, anzi lo dissi a mio padre in un orecchio e lui le fece la domanda della mia vita, mi guardò e mi disse: “Studiare”. E volò via.

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    Direttore artistico, manager ed insegnante del centro internazionale "Movimento Danza”, fondato a Napoli nel 1979 ed accreditato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come "Organismo di Promozione Nazionale della Danza”. Coreografa e direttore artistico della pluripremiata "Compagnia Movimento Danza" e del "Performing Arts Group". Direttore artistico ed event manager di rassegne, festival, eventi e bandi di danza contemporanea. Promotrice italiana e direttore artistico della "Giornata Mondiale della Danza". Editore di "Campadidanza Dance Magazine". Presidente di "Sistema MeD - Musica e Danza Campania", associazione aderente all’Unione Regionale Agis Campania.