Nei giorni scorsi ha avuto luogo un’iniziativa davvero originale: il Sofa Dance Festival, rassegna web di videodanza, prodotta da Movimento Danza – Organismo di Promozione Nazionale, nata dalle idee di Elisa Guzzo Vaccarino, critica e storica della danza, e di Gabriella Stazio, coreografa e direttrice artistica di Movimento Danza.

L’iniziativa si è svolta nell’ambito del progetto “Gap! Change! Now! Project for the next dance generation 2018/2021” con il sostegno del Mic e della Regione Campania.  Si è trattato di tre appuntamenti, tuttora reperibili sui canali Youtube di Movimento Danza, che hanno analizzato e commentato alcune tra le principali produzioni di videodanza realizzate in questo anno di pandemia da covid 19

. Non potendo andare in teatro o in piazze o in musei a fruire di spettacoli di balletto e performance di danza, il pubblico si è dovuto accontentare di assistere ad esibizioni in streaming. Anche gli artisti, come purtroppo sappiamo, non hanno potuto allenarsi ed esibirsi nei luoghi tradizionali. Dopo un primo momento di sconforto, però, molti di loro non si sono lasciati andare ed hanno trovato dei modi alternativi per continuare a danzare. Sappiamo che le principali compagnie internazionali hanno raccolto fondi mandando in onda registrazioni di spettacoli allestiti negli anni precedenti. Molti maestri e ballerini hanno aperto lezioni online gratis o a pagamento.

Tre diverse sezioni: Attitude classique, Urban et Orbi, Soli e in Compagnia

In questo caso Elisa Vaccarino, coadiuvata da Gabriella Stazio, Tiziano Casu, Michele Prudente e Tim Stodieck del Choros Ballet, Roberto Giambrone, giornalista e critico teatrale, Raffaella Tramontano, giornalista e critico di danza e direttore di Campadidanza Dance Magazine, hanno selezionato e commentato video professionali realizzati durante l’anno di pandemia. Sono state individuate tre sezioni: Attitude classique, Urban et Orbi, Soli e in Compagnia.

La danza ha viaggiato nella rete grazie a strumenti tecnologici fino a pochi anni fa impensabili, ma anche molto semplici come i telefonini, e in questo modo non si è fermata. Suddivisi quindi per stili coreografici, abbiamo visto vari video intelligenti, divertenti o malinconici e qualche classico dimenticato. Originale la sigla, realizzata da Gabriella Stazio con l’editing di Francesco Pedrone, musica di Matteo Castaldo, con i danzatori che da anni collaborano con la compagnia Movimento Danza collegati dalle loro case: Fortunato Angelini, Angela Caputo, Marco Casagrande, Anna Cotorè, Sonia Di Gennaro, Irene Fiordilino, Andrea Gallina, Mariasole Montacci, Marco Munno, Enrcio Paglialunga, Michele Simonetti, Marta Giovanna Tabacco, Emanuela Tagliavia.

La genialità del “Lago dei cigni nella vasca da bagno”

Nella prima puntata ha fatto la parte da leone l’ormai celebre Lago dei cigni nella vasca da bagno, Swan lake bath ballet, del coreografo neozelandese Corey Baker che ha avuto la genialità di unire ballerine da tutto il mondo che, sulle note di Čaikovskij, hanno danzato non più in un lago scenico ma nella propria vasca da bagno. Altro classico immortale del balletto è Giselle che è stato ironicamente rivisitato per l’Australian Ballet da Garen Scribner e Danielle Rowe e realizzato da Reneffolson Productions. Willis in Corps-en-tine presenta delle folli e nevrotiche ballerine/Villi impossibilitate dal lockdown di dare sfogo alla loro vocazione: danzare. In alcuni casi i video hanno costituito una sorta di anteprima come per la giovane compagnia Eko Dance Project,  diretta da Pompea Santoro,  che ha registrato,dalla Galleria di Diana della Reggia di Venaria,  Digital back 2 human che verrà riproposto dal vivo dal 14 al 18 luglio prossimi.

Quel capolavoro firmato Clément Cogitore

Nella seconda puntata di Sofa Dance Festival è stata proposta la registrazione di una delle ultime prove prima della quarantena della Sagra della Primavera di Pina Bausch allestita dalla collaborazione dell’Ėcole de Sables con il Sadler’s Wells per un tour che avrebbe dovuto aver luogo nel 2021. Trentotto danzatrici provenienti da quattordici paesi africani hanno danzato sulla spiaggia di Toubab Dialaw, in Senegal, alcuni brani del capolavoro di Pina Bausch.

È stato presentato anche un video che non è nato durante la pandemia, ma precedentemente. Ciononostante, per il successo che ha avuto e l’incredibile sincretismo di linguaggi artistici, è da considerarsi un capolavoro: il film di Clément Cogitore del brano La danse du Grand Calumet de la Paix – Forêt Paisible tratto dall’entrée Des Sauvage dalle Indes Galantes di Jean-Philippe Rameau, una delle opéra -ballet più celebri del XVIII secolo. Con l’intervento coreografico di Bintou Dembélé il ritmato brano barocco ha fatto da sfondo ad un’esibizione strabiliante di danza urbana, krump, vougin, hip-hop. Questa operazione ha poi spinto alla realizzazione dell’intera opéra-ballet per l’Opéra Bastille nel 2019.  

La produzione italiano durante il Covid

Nell’ultima sezione del Festival, Soli e in Compagnia, si è puntato sulla produzione italiana, presentando The Other Side della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, o su qualcosa nato per affrontare le tematiche sviluppate dalla solitudine in quarantena come Outside di Etgar Keret e Inbal Pinto e il barno degli allievi della Academia Acosta Danza di Cuba. È stata un’iniziativa davvero originale quella di Sofa Dance Festival che ha dato l’opportunità di vedere brani non facilmente reperibili e che dà una lettura della capacità di resilienza del mondo della danza, tra i più colpiti dai limiti imposti dal distanziamento. Sono comunque tanti altri i prodotti di videodanza che vale la pena di scoprire grazie a questo inedito Festival.

La danza con Zoom

A questo proposito, non inserita in Sofa Dance Festival, perché ha debuttato qualche giorno dopo, è da segnalare la coraggiosa iniziativa di Caterina Rago, coreografa italiana residente a New York, che con la sua CRDANCE Company ha presentato il progetto Porta Regia. In diretta internazionale, attraverso la piattaforma Zoom, sono stati presentati un’anteprima di Morso d’amore della Rago e Vita Mia di Mario Piazza, lavoro ironico di ‘teatro-web danza’. Attraverso l’inquadratura dei telefonini i quadratini dei collegamenti web sono diventati i piccoli molteplici palcoscenici da cui i danzatori si sono esibiti senza montaggio e post produzione ma in maniera immediata. Anche questa ha rappresentato una sfida, ancora da approfondire, alla possibilità di reagire all’isolamento da lockdown mantenendo, anche attraverso il web, l’emozione della diretta. 

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.