NAPOLI – L’ultima serata della XXIII Edizione della rassegna di danza contemporanea Second Hand, ospitata dal 20 al 22 luglio al Teatro dei Piccoli della Mostra d’Oltremare, si è aperta con Skin, coreografia di Claudio Malangone

Second Hand – Di seconda Mano è un titolo che richiama quello che Merce Cunningham scelse nel 1970 per una sua creazione nella quale ibridò frammenti, spezzoni, frasi di danza già “usati”, rielaborandoli in chiave originale. Così l’assolo interpretato da Adriana Cristiano è un lavoro passato, prodotto dalla Borderlinedanza, e ripreso in questo contesto che vuole proprio sostenere e promuovere la nuova danza d’autore. 

Studio sullo spazio, il corpo ed il suono tramite la tecnologia

In scena un circuito analogico/digitale che permette uno studio sullo spazio, il corpo ed il suono. La performance esplora l’ambiente attraverso un percorso a tappe, sottolineate da cerchi di colori differenti che sembrano riflettere atmosfere o umori diversi. Mood e movimento vengono influenzati dal suono ed al contempo la musica è generata dai gesti della performer. Viene messa in scena una stretta relazione tra corpo e suono: un continuo provocarsi e condizionarsi a vicenda. Così la danzatrice oscilla perennemente tra controllo ed essere controllata, in stretto rapporto anche con la console e la figura che la regola, il sound designer Alessandro Capasso. 

Un processo emotivo graduale e crescente

Il tutto sembra seguire un andamento graduale e crescente, da un movimento lento ad un gesto più nevrotico fino ad un dinamismo energico, coinvolgendo diversi gradi di musicalità. Si tratta di un processo emotivo, che a volte acquisisce anche carattere giocoso, dove lo scopo è quello di cimentarsi nella sperimentazione di un corpo umano concepito nella sua carnalità, nel suo insieme di pelle, sudore e azioni, e completamente trasformato in suono.

L’obiettivo è un lavoro di ricerca rivolto a una decodificazione dei linguaggi, cercando di destrutturare il movimento e successivamente di analizzarlo, tramite un interessante uso della tecnologia ed una creativa operazione sui sensi e l’emotività.

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Giornalista pubblicista dal 2017, studia al DAMS-Università di Torino. Da sempre appassionata di teatro, musica e danza, ha deciso di dedicarsi totalmente alla sua principale passione.