Home Blog Curiosità e Storia della danza E’ tempo di Schiaccianoci, sotto l’albero di Natale una magica fiaba danzata…

E’ tempo di Schiaccianoci, sotto l’albero di Natale una magica fiaba danzata…

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Addobbi di Natale, fiocchi di neve, doni, dolciumi e magie, sono questi gli ingredienti del balletto per grandi e piccini più rappresentato al mondo durante le festività natalizie: Lo Schiaccianoci.

Costumi originali di Mamma Cicogna e i pulcinella, ad opera di Vsevoložskij per la prima del balletto, 1892
La prima del 1892

The Nutcraker in inglese, Shchelkunchikin in russo, Der Nussknacker in tedesco, Lo Schiaccianoci, ballet féerie, e’ la favola tardo-romantica per eccellenza che trae ispirazione dal mondo reale e non più dai mondi evanescenti delle silfidi o villi del balletto del primo romanticismo. Il mondo fantastico ora appartiene ad una bambina borghese che nel sogno incontra il suo principe con il quale intraprende un viaggio in un mondo fantastico che non è quello dell’amore, ancora troppo piccina per quello, ma dei dolciumi. Regaliamoci uno scintillante tuffo nella memoria della sua prima rappresentazione che fu in due atti e tre scene, al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo il 18 dicembre 1892. Dopo il successo de La Bella addormenta Čajkovskij e Petipa si ritrovarono di nuovo a collaborare grazie anche al Principe Vsevolozskij, allora sovraintendente dei Teatri Imperiali, che propose come soggetto Nussknacker und Mäusekönig (Schiaccianoci e re dei topi) di ETA Hoffmann che aveva letto nella versione ridotta di Alexsandre Dumas padre. Čajkovskij conosceva già il soggetto ma non ne era molto entusiasta, lo riteneva poco adatto alla scena, fu, infatti, Petipa a convincerlo a lavorarci su elaborandone un libretto un po’ diverso dalla fiaba originale. Per l’occasione il compositore decise di introdurre alcuni strumenti per bambini come la trombetta, il tamburo, i piattini, cucù, sonagli e richiami per uccelli, inserì poi anche dei piccoli tamburi da far suonare ai personaggi in scena, ma la novità assoluta in tema strumentale fu l’introduzione della celesta di Mustel. Čajkovskij aveva visto lo strumento a Parigi l’anno prima e volle assolutamente introdurlo nell’organico strumentale inserendolo in alcuni passaggi del secondo atto associandolo al personaggio della Fata Confetto (Passo a Due e Apoteosi). Lo strumento venne utilizzato anche nella suite, il poema sinfonico contemporaneo del balletto che venne eseguito in forma di concerto come anteprima della prossima realizzazione. Per la durata di circa venti minuti la suite utilizzava la stessa orchestrazione del balletto e fu diretta personalmente da Čajkovskij a San Pietroburgo il 7 marzo 1982 con enorme successo. I lavori di coreografia affidati a Petipa passarono in corso d’opera a Lev Ivanov, Petipa era solito assentarsi per malattia e a Ivanov che era il suo assistente gravava spesso il compito di completare i lavori. Per la prima il ruolo della protagonista Clara (o Maša diminutivo per i russi di Maria) fu affidata a una bambina della scuola mentre la Fata Confetto fu interpretata da Antonietta Dell’ Era che pur essendo tecnicamente molto preparata non rese molto a livello espressivo tanto che lo stesso Čajkovskij gli attribuì la scarsa resa del secondo atto. In realtà fu la numerosa presenza di bambini in scena, allievi della scuola di ballo, a creare un certo disequilibrio ma di questo non si accorse lo zar Alessandro III che invece rimase colpito dall’opera che elogiò con critiche molto positive. Passarono alcuni anni prima che i teatri d’Occidente avessero in cartellone Lo Schiaccianoci. La prima europea avvenne solo nel 1934 a Londra firmata Nikolaj Sergeev, quattro anni dopo in Italia al Teatro alla Scala di Milano.

Un altro dei curiosi bozzetti di Vsevoložskij per la prima del balletto, 1892
Bozzetto originale di Konstantin M.Ivanov (non parente del coreografo) per la prima del balletto del 189
Schiaccianoci-di-Amedeo-Amodio-©-Yasuko-Kageyama
Teatro-San-Carlo-Jurgita-Dronina-Lo-Schiaccianoci-c-Panzavolta-ph-Luciano-Romano

  ANDIAMO A TEATRO

Atto I

Scena prima

1 L’ornamento, la decorazione e l’illuminazione dell’Albero di Natale

2 La marcia

3 Il Galop dei bambini – Arrivo degli ospiti

4 Arrivo di Drosselmeyer – Danza delle Bambole Meccaniche  – Consegna dello Schiaccianoci a Clara

5 Lo Schiaccianoci – Danza del nonno

6 La partenza degli ospiti – La Notte

7 La Battaglia

Scena seconda

8 Una foresta di abeti in inverno

9 Valzer dei fiocchi di neve

SchiaccianocibTeatro-Strehler-2015-foto-di-Norman-Rinaldi

Atto II

Scena prima

10 Il Castello Magico sulla Montagna dei Dolciumi

11 Arrivo di Clara e dello Schiaccianoci

12 Divertissement:

     La Cioccolata – Danza spagnola

     Il Caffè – Danza araba

     Il Tè – Danza cinese

     Trepak – Danza russa

     Danza dei flauti

     Mamma Cicogna e i pulcinella

13 Valzer dei fiori

Scena seconda

Milano-Teatro-Strehler-14-23-dicembre-2011-Lo-Schiaccianoci-Foto-di-Alessia-Santambrogio-

14 Pas de deux:

      Il Principe e la Fata Confetto – Entrata

      Il Principe e la Fata Confetto – Variazione 1: Tarantella

      Il Principe e la Fata Confetto – Variazione 2: Danza della Fata Confetto

  Il Principe e la Fata Confetto – Coda

15 Valzer finale e Apoteosi

Buon Natale a tutti i lettori!

                                                                                Fabiola Pasqualitto

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Giornalista e critica di danza, danzatrice, coreografa, docente di materie pratiche e teoriche della danza, docente di Lettere e Discipline Audiovisive. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo e specializzata in Saperi e Tecniche dello Spettacolo all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Dal 1990 è direttore artistico e insegnante del Centro Studi Danza Ceccano e curatrice del ”Premio Ceccano Danza". E’ inoltre direttrice e coreografa della CREATIVE Contemporary Dance Company.