16 aprile 2016, Salerno. Per il terzo appuntamento con la rassegna Quelli che la danza, all’Auditorium Centro Sociale di Salerno va in scena Horizon, lavoro coreografico di Manfredi Perego, autore e interprete della coreografia.

Come si definisce l’orizzonte? L’orizzonte è una linea di demarcazione apparente, delimita lo spazio, è un confine tra ciò che è finito e infinito, l’orizzonte è un elemento di separazione intangibile, in un certo senso astratto, eppure visibile.

Horizon non propone alcuno scenario prestabilito, non esiste alcun paesaggio, se non quello che viene ricercato da Manfredi Perego, e immaginato dallo spettatore. Sembra di osservare un mondo, del quale di volta in volta ne viene cambiato il limite, lo spazio e la forma. È percepibile o almeno intuibile il processo di ricerca di cui l’autore si è fatto protagonista: i movimenti e la gestione dello spazio suggestionano lo spettatore al punto tale da trasformare lo spazio scenico, o il corpo del danzatore stesso, in un panorama. Fissiamo un orizzonte attraverso un corpo, attraverso la delimitazione di uno spazio: l’orizzonte disegnato con le dita, con le braccia, le gambe, un’orizzonte che esiste attraverso la materia e la sua traiettoria.

Un corpo che ricerca lo spazio, un corpo utilizzato non solo come strumento cognitivo ma anche creativo, un corpo che ricerca una dimensione immaginaria e personale in cui essere. Un uomo sospeso tra ciò che è reale e ciò che non lo è. Attraverso cambi di energia e registri di movimento, lo spettatore percepisce la necessità della ricerca, la quiete, il turbamento, la sofferenza, e ancora il desiderio. La volontà di raggiungere un porto sicuro, intimo, viene spezzata; l’armonia e la fluidità lascia il posto a movimenti spasmodici, sintomi di un male, di una rottura. In un anello temporale infinito, Horizon lascia la percezione di oscillare tra la conquista e il fallimento.

                                                                                      Giada Ruoppo

Produzione: MP.ideograms

Coreografie: Manfredi Perego

Danza: Manfredi Perego

Elaborazione musicale: Paolo Codognola

Ideazi luce: Manfredi Perego in collaborazione con Antonio Rinaldi

 

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