ROMA Dopo il debutto internazionale, PUPO di Sofia Nappi con la sua compagnia Komoco approda all’Auditorium Parco della Musica per il Festival Equilibrio 2024 curato da Emanuele Masi. Il teatro è pieno di pubblico e di addetti ai lavori, tra operatori culturali e danzatori, per accogliere Sofia Nappi, coreografa e danzatrice internazionale italiana, diplomata all’Alvin Ailey American Dance Theatre di New York in stretto contatto con la Hofesh Shechter Dance Company e lo studio di Gaga, linguaggio del movimento sviluppato dal celebre coreografo Ohad Naharin. 

Giovane e già affermata Sofia si destreggia tra la sua compagnia e commissioni prestigiose come coreografa indipendente con Staatsballett Hannover, Nederlands Dans Theater 2, Scottish Dance Theatre.

PUPO ha già debuttato all’estero, e in Italia è la prima volta, grazie alla fiducia del Festival Equilibrio. “In Italia ci vuole più tempo ed è più facile circuitare produzioni brevi”, condivide Sofia, dopo lo spettacolo durante il talk moderato da Emanuele Masi.

PUPO, dai primissimi secondi ci proietta in un atmosfera nostalgica e poetica tipica di quei racconti, di quelle fiabe universali, costruite sulla nostra semplice umanità. Una leggera nebbia ovatta il palco e il pubblico, fumo rivelato da un disegno luci morbido ma preciso che sostiene i movimenti dei danzatori e le configurazioni spaziali.

“Il mio elemento è l’acqua, e credo che si noti nel movimento dei danzatori” confida Sofia. In effetti rimaniamo sedotti dalla qualità dei movimenti di tutti e 7 i danzatori che abitano il palco con una grande fluidità del movimento unita a una dinamica circolare e continua e un’energia costante durante tutta la durata dello spettacolo. 

I costumi – camicie, pantaloni morbidi, giacche e gilet – elegantemente neutri raccontano di un’epoca non meglio precisata che potrebbe essere un qualsiasi nostro passato o presente, e scivolano su corpi, gesti e direzioni dei performer sottolineando le dinamiche dei loro movimenti. 

Il sound design combina melodie tradizionali portoghesi contaminate, ritmi est europei, esplorazioni di world music e brani classici, tutte musiche accomunate da una grande forza evocativa – quasi cinematografica – capace di generare un senso di moto perpetuo che ci riporta alla terra. Una terra mai pesante ma che nutre e sostiene, che serve da base sicura per un ripartire perenne. 

Momenti collettivi dai chiari rimandi stilistici a Hofesh Shechter (Sofia ha conosciuto il lavoro di Ohad Naharin solo in un secondo momento rimanendo colpita dalle connessioni tra il linguaggio che stava lei sviluppando con quello del fondatore del Gaga, tecnica che Sofia ha avvicinato anche a seguito di un grave infortunio) si alternano a duetti, quartetti e assoli melanconici per raccontare Pinocchio, celebre opera di Collodi sulla metamorfosi della marionetta che sogna di diventare bambino. 

PUPO non è un racconto didascalico, e non vi arrivano per questo rimandi chiari ai diversi personaggi, piuttosto accenni di indizi in forma di gesti rivelatori. Il lavoro vuole indagare il tema della crescita e della consapevolezza, dell’esplorazione del mondo, mettendosi continuamente in gioco nella relazione con gli altri e con i propri limiti. La storia del burattino diventa quindi simbolo di un tentativo continuo di diventare sé stessi non dimenticando il bambino che siamo stati un tempo e che rimane in noi, spesso ingabbiato (chiaro rimando delle ombre che formano un disegno di sbarre sul fondale, nell’ultimo quadro dello spettacolo). 

Una pioggia di applausi a Sofia Nappi, il suo team e i suoi danzatori concludono lo spettacolo. Ed è con un desiderio di continuare a danzare, mentre scivoliamo lentamente di nuovo nelle nostre vite, che usciamo dalla sala Petrassi.

CREDITS

ideazione e coreografia Sofia Nappi con i danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Gregorio Dragoni, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli, Julie Vivès
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio
musiche Dead Combo, Jean du Voyage, Irfan, Frédéric Chopin
sound design Ed Mars & Sofia Nappi
luci Alessandro Caso
costumi Judith Adam
coproduzione Burghof Lörrach (Germania), Danse Danse Montreal (Canada), ecotopia dance productions (Germania), Escher Theater (Lussemburgo), MART Foundation (USA), ROXY Ulm (Germania), Sosta Palmizi (Italia), Tanz Köln (Germania), Theater Winterthur (Svizzera), Tollhaus Karlsruhe(Germania)
tour management ecotopia dance productions
con il sostegno residenziale di ResiDance – azione del Network Anticorpi XL / Centro di Residenza della Toscana (Armunia – Capotrave/Kilowatt); Istituto Italiano di Cultura di Colonia e del MiC-Direzione Generale Spettacolo, nell’ambito del programma di residenze internazionali della NID Platform

Durata 55′ ca

https://www.sostapalmizi.it/produzioni_/pupo-sofia-nappi/

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Manager culturale con una lunga esperienza nell'organizzazione e nello sviluppo di progetti di arte e danza contemporanea. Responsabile di produzione per la compagnia Movimento Danza di Gabriella Stazio, Napoli. Curatore indipendente di performance e critico di danza contemporanea. Fondatore e socio di GoldenRuler, agenzia di arte e artigianato, dal 2013 al 2018, Roma. Fondatore e vicepresidente di EveryDay a.s.d, associazione che promuove l'educazione dei bambini alla danza, dal 2015 al 2020, Roma. Assistente di Roberta Escamilla Garrison, danzatrice e coreografa americana, dal 2010, Roma. Consulente di comunicazione con esperienza pluriennale presso aziende e agenzie pubblicitarie. Docente di Arts Management e Comunicazione presso diversi istituti, Roma.