ROMA – Era il 1989 quando, grazie alle connessioni create dal UK International Choreographic Course for Choreographers and Composers, il coreografo Jonathan Burrows incontrò il musicista, compositore e performer Matteo Fargion. Da allora la collaborazione tra questi due artisti ha dato alla luce 7 duetti. Il loro lavoro tra musicalità, gesto e parola ritmica, coniuga rigore intellettuale e inaspettato umorismo. Il loro pensiero coreografico affonda le radici nella passione condivisa per la musica classica che i due artisti fanno collidere con un approccio performativo aperto alla relazione col pubblico, anarchico e gioioso.

Quest’anno nel corso della rassegna Grandi Pianure. Gli spazi sconfinati della danza contemporanea a cura di Michele di Stefano, il 3 e 4 luglio presso il Teatro India di Roma, Burrows e Fargion presenteranno 3 dei loro 7 duetti.
Both Sitting Duet; Speaking Dance; e Body Not Fit For Purpose performance creata per la Biennale Danza di Venezia nel 2014.

Grazie ad una collaborazione tra il Teatro di Roma e il Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo della Sapienza Università di Roma, mercoledì 4 luglio 2018, alle ore 11 presso la sede Ex Vetrerie Sciarra (Via dei Volsci, 122), Aula Seminari e Tesi, Jonathan Burrows terrà una lezione di un’ora sulle possibilità e i limiti della composizione partendo dalla sua esperienza come coreografo e performer. Il discorso preparato originariamente per Jonzi D’s Back To The Lab hip hop theatre mentoring project, affronterà argomenti di interesse per chiunque lavori con la performance e altre arti basate sul tempo. Interverranno Vito Di Bernardi, Professore di Storia della Danza, e Letizia Gioia Monda, Professoressa di Coreografia Digitale. Alla presentazione in lingua inglese, seguirà un dibattito. L’incontro sarà aperto al pubblico interessato.

 

Per info:

GUD DANS SAPIENZA – Gruppo Universitario Danza Sapienza : gudsapienza@gmail.com

https://www.facebook.com/GUDDANSapienza/

 

Credits:

Disegno in copertina di Peter Rapp

Progetto grafico locandina: Emanuele Polani

 

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