NAPOLI –   Uno spettacolo poetico, innovativo, impegnato, uno spettacolo con tante qualità quello che è andato in scena alla Galleria Toledo – Teatro Stabile di Innovazione di Napoli , venerdì 4 maggio per l’inaugurazione di Second Hand – Di Seconda mano – Rassegna di danza contemporanea arrivata alla sua 17° ed organizzata da Movimento Danza con la direzione artistica di Gabriella Stazio. Collective Trip : una questione di gender – coreografia di Claudio Malangone per Borderlinedanza è riuscito a coinvolgere ed entusiasmare il numeroso pubblico presente.

Lo spettacolo inizia prima dello spettacolo. Infatti il pubblico è accolto dagli artisti nel bel foyer di Galleria Toledo con mostre fotografiche, questionari e quattro chiacchiere, ed allo stesso tempo, una parte di esso, è invitato a salire sul palco insieme agli artisti. Per fare cosa? Dotati di cuffiette ed MP3 forniti dai danzatori stessi, questo pubblico selezionato viene portato sul palcoscenico il cui pavimento è disegnato con linee e cerchi di vari colori. Una volta indossati gli auricolari, ecco svelato il mistero. Una voce registrata darà indicazioni al pubblico sul palco su come partecipare attivamente allo spettacolo seguendo i disegni colorati a terra – camminare, fermarsi, posizionarsi di fronte ad un danzatore, sedersi, alzare un braccio – e così magicamente si farà parte della coreografia, dello spettacolo. Bella idea! E che effetto per quanti rimangono seduti sulle poltrone, con un senso di vicinanza, di prossimità e di empatia ancora più forte.

Allo stesso tempo il tema dello spettacolo è serio, importante, un tema che attraverso l’identità di genere ci porta a pensare a come si sono definiti i modelli di pensiero sull’identità sessuale e come si sono consolidati nella nostra società, il che ci porta a chiederci molto più in generale : chi sono veramente? E tutto questo con leggerezza e con mano  sicura al tempo stesso. Claudio Malangone ci trasporta nel mondo delle emozioni e dei sentimenti. Ne parla senza volerci insegnare qualcosa o farci la morale, senza suscitare falsi sensi di colpa, lo fa con la sua giovane compagnia, che si comporta in tutto e per tutto come una comunità, una comunità di giovani artisti che crea, pensa, dialoga, si confronta insieme ed intorno al suo coreografo. Bravi tutti. Dai perfomers Adriana Cristiano, Alessandro De Santis, Antonio Formisano, Francesca Montesanto, Giada Ruoppo. Ai video di Checco Petrone belli ed intensi, che sottolineano ed accompagnano tutta la coreografia.

E naturalmente bravo il pubblico sia quello che che ha deciso di intervenire sul palco sin dall’inizio, sia quello che ci si è ritrovato nella parte finale dello spettacolo quando i danzatori scendendo dal palcoscenico hanno invitano tutti a salire sul palco per danzare dolcemente insieme in un abbraccio che non finisce mai.

 

Gabriella Manbrini

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