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Patrizia Salvatori: “Lo spettacolo dal vivo dovrà cambiare”

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Patrizia Salvatori

Patrizia Salvatori è Direttore Artistico e Managing Director da circa quarant’ anni. Dopo il diploma all’ Accademia Nazionale di Danza di Roma e al The Place di Londra e la laurea in Management alla LUISS, fonda nel 1978 il GruppoDanzaOggi di cui è coreografa e danzatrice.

Da subito incanala la sua spiccata versatilità di ruoli e percorsi anche di internazionalizzazione per il suo Gruppo che dal 1984 è riconosciuto soggetto FUS, inoltre, prima compagnia italiana a esibirsi in Finlandia e Corea del Sud. 

Le nuove tendenze del linguaggio urban

Dal 2000 si apre alle nuove tendenze del linguaggio urban dedicandosi a sostenerne creatività e talento. E.sperimenti Dance Company è il progetto produttivo che dal 2014 promuove e che porta all’estero con successo (Thailandia, Cina, Hong Kong, Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore ma anche Russia, Brasile, USA ne hanno conosciuto ed apprezzato il valore. Abbiamo raggiunto telefonicamente Patrizia Salvatori per un suo parere, la sua esperienza è senza dubbio un elemento lungimirante nel prevedere gli sviluppi e le conseguenze della pandemia che in questi giorni sta stravolgendo negativamente il mondo della danza e più in generale dello spettacolo dal vivo.

Come Direttore Artistico & Managing Director del GruppoDanzaOggi in quali attività si è vista investita in questi ultimi anni?

Dopo il mio primo ventennio in scena come danzatrice e coreografa, ho varcato la quarta parete per reinventarmi e mettere la mia esperienza nel management in nome del talento e della creatività. Nel 1999, grazie a Monica Ratti, ho incontrato il mondo dell’hip-hop e ritrovato Vittoria Ottolenghi non più come artista, ma collaboratore produttivo dei suoi eventi, tutto ciò è stato molto formativo. Nel 2014 ho spostato la sede nelle Marche dove ho trovato prossimità, relazioni e opportunità di crescita e sviluppo: E.sperimenti Dance Company è il progetto produttivo. La compagnia, residente a Corinaldo, che il GruppoDanzaOggi sostiene e promuove, è un ensemble di artisti di qualità e talento che porta all’estero un Made in Italy unico per contaminazione di linguaggio, anche urban, e architettura coreografica. Una sorta di collettivo artistico di cui l’emiliana Federica Galimberti è coordinatore coreografico e autrice, ma nel quale tutti sono protagonisti e performers.

Il momento d’oro degli anni ’80

Dagli anni ottanta ad oggi quali sono stati i cambiamenti imposti dalle nuove politiche e quali i nuovi modi di produrre danza.

Penso che vivere da artista gli anni ‘80 abbia significato un momento d’oro – afferma Patrizia Salvatori – Si aprivano porte insperate, si incontravano incredibili figure, pietre miliari del contemporaneo, c’erano occasioni e risorse e, tanto pubblico. Poi da un lato “l’ingessamento”  causato da regole, strutture, rapporti, equilibri, tagli delle istituzioni e dall’altro le scelte di programmazione, gusti, indirizzi, ricerca anche criptica del fruitore, hanno separato quella naturale vicinanza tra l’artista e il pubblico etichettando, a mio parere, la danza contemporanea come “elitaria’ e quindi non per tutti.

In tutto questo il mondo urban si distingueva invece per la sua universalità partecipativa che riportava alla freschezza dei rapporti interpersonali e allora io, affascinata, ho cercato nuove strade produttive e nuovi percorsi, spesso anche di forte internazionalizzazione, per sostenerne la creatività.

L’emergenza Covid-19 ha paralizzato ogni settore nel nostro paese, quali saranno secondo lei le ripercussioni nel prossimo e lontano futuro sul mondo dello spettacolo dal vivo? 

Questo momento che viviamo è molto particolare e porta a diverse considerazioni. La pandemia coinvolge tanto il mercato della danza all’estero, diventato per artisti e compagnie italiani un mercato importante e virtuoso per sopravvivere, che il mercato italiano, complicato e fragile, soggetto a troppe variabili anche di ‘gusto’/scelte del programmatore a cui servono i ‘numeri’.  

Lo spettacolo dal vivo ripartirà, nella misura in cui esso potrà riprendere, ma non nell’ immediato e soprattutto non come era prima.  Sarà necessario tempo per tornare effettivamente ad una reale normalità. Sono però molto positiva nel considerare l’importanza del ruolo degli artisti e dei manager nella ripresa sociale, in questi giorni è ancora più evidente la linfa vitale che l’arte infonde nella società.

Come sarebbe stata la quarantena “senza arte”?

La musica, il teatro, il cinema, il balletto, gli spettacoli che in video ci danno ogni giorno compagnia, e ancora le lezioni, le interviste, i dialoghi, le immagini, dirette sui social… Il mondo connesso – dice Patrizia Salvatori – cerca di sopperire alla mancanza, in questi giorni ancora più evidente, dello spettacolo dal vivo. A mio avviso, è innegabile che la ripresa sarà comunque dura, l’arte tocca le relazioni personali e la paura, le ansie condizioneranno le modalità dei contatti interpersonali. Ci sarà un “dopo immediato” ed un “dopo successivo” in cui la tenacia e la passione serviranno a rimettere in movimento le persone.

Che tipo di strategia pensa di mettere in atto per ripartire quando tutto questo sarà finito?

In realtà io sto pensando ed operando come se si dovesse ripartire presto, pronti ma anche consapevoli dello sforzo che andrà fatto. E’ un momento di riflessione, di cambiamento, di accesso a modalità di lavoro che sembravano impossibili ma che in realtà funzionano e che potranno continuare ad agevolare la comunicazione a distanza, impreziosendo il momento frontale.

Ritengo che la comunicazione sia un canale molto importante per mantenere, far crescere e costruire una fidelizzazione che poi sarà tangibile. Si potranno fare esperienze di realtà virtuale o streaming, ma questo nostro mondo necessita del contatto, della relazione, della vicinanza, per cui non dovrà perdere la sua identità di linguaggio di comunicazione facendo superare proprio nella leggerezza, nell’ironia, nel gioco teatrale quella violenza vissuta/subita che va sdrammatizzata.

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Corinaldo (AN)

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Giornalista e critica di danza, danzatrice, coreografa, docente di materie pratiche e teoriche della danza, docente di Lettere e Discipline Audiovisive. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo e specializzata in Saperi e Tecniche dello Spettacolo all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Dal 1990 è direttore artistico e insegnante del Centro Studi Danza Ceccano e curatrice del ”Premio Ceccano Danza". E’ inoltre direttrice e coreografa della CREATIVE Contemporary Dance Company.