Orfeo e Euridice foto di Luciano Romano
Orfeo e Euridice foto di Luciano Romano

Alcuni spettacoli restano nel cuore. Sarà per la storia, per l’atmosfera, per la bellezza, per la perfetta armonia tra tutti gli elementi. Per l’eleganza e l’emozione che trasmettono. Orfeo e Euridice è uno di questi. Dopo la breve ouverture condotta con piglio grintoso dal maestro Francesco Omassini, il sipario si è aperto sullo spazio della memoria, l’evocazione fissata dal fondale cilestrino e nero contro il quale un gran numero di corpi, anime di fuoco nei pepli scarlatti, con gesti ieratici, controllati, impetuosi, coinvolgenti, significativi, sottolineavano la potenza delle parole del coro, il suono perfetto dell’orchestra, la valentia dei danzatori e la struggente storia di Orfeo, interpretato con promettente bravura e presenza fisica da Daniela Barcellona.

Il resto dello spettacolo ha confermato le scelte stilistiche della regista-coreografa americana Karole Armitage che ha proposto agli spettatori del Teatro San Carlo una lettura di Orfeo e Euridice di Christoph Willibald Gluck, raffinata, contemporanea, commovente.

La storia di Orfeo è nota e nell’intera produzione di Gluck rappresenta a tutt’oggi un insuperato momento di musica e di canto, “non dramma ma azione teatrale per musica”, un genere considerato minore nell’accezione del teatro in musica, via via riproposto nel corso di oltre due secoli da tutti i teatri del mondo, legato in maniera appassionata alla programmazione del Teatro San Carlo, che la mise in scena per la prima volta nel 1774, soltanto tre anni dopo il debutto a Bologna.

Fondamentale l’apporto di Karole Armitage, “messaggera di una spiazzante visione della danza”, allevata alla scuola di George Balanchine del quale conserva la metafisicità, il distacco, lo splendore tecnico, l’eleganza, che ha ingigantito il senso della musica e del canto, doppiandolo in ogni azione e passaggio dal movimento dei corpi dei danzatori – interpreti di assoli, passi a due e momenti di insieme – in una coreografia fluida, articolata, asimmetrica, con movimenti a volte semplici ma di effetto, in perfetta fusione con la musica.

Intensi ‘doppi’ della storia di Orfeo ed Euridice la coppia Edmondo Tucci e Alessandra Veronetti, entrambi primi ballerini del Teatro San Carlo che sommano tutta l’esperienza di una lunga carriera. Plastici ed aerei, appassionati e struggenti, sullo sfondo di un corpo di ballo assolutamente perfetto per linee, morbidezza, versatilità. Nel ruolo della Bellezza, Luisa Ieluzzi, delicata e sfavillante nella tecnica che col bravo Alessandro Staiano, forma una coppia davvero notevole. Di grande presenza e forte temperamento Ertugrel Gjoni che ha danzato nel ruolo della Furia in coppia con Roberta de Intinis, prima ballerina del Teatro San Carlo, in un ruolo che entrambi hanno reso con incisività e grinta. Mentre Orfeo canta, una eclettica “Amore” – interpretata da Giuseppina Bridelli che non solo canta ma danza e mima – attrae lo spettatore e gli fa da conforto. E poi arriva finalmente Euridice, Cinzia Forte, che spinge verso la conclusione. L’edizione attuale (già proposta al Teatro San Carlo nel 2003 e poi nel 2008) che si rifà al libretto di Ranieri de’ Calzabigi, prevede un lieto fine apoteotico, sognante e festoso con la scena animata da tutti i suoi interpreti: coro, ballerini, allievi della Scuola di Ballo diretta da Anna Razzi, e cantanti, rigorosamente in nuvole di veli di chiffon bianchi. Di grande impatto le scene di Brice Marden che, col segno dell’arte contemporanea, ha ampliato i labirinti del dolore e della passione, con geroglifici neri e cupi quanto aerei, contro il cielo infinito, così come i costumi di Peter Speliopoulos, realmente bellissimi e onirici, chiarificatori di un mondo ultraterreno nel quale Orfeo e Euridice sono i grandi fantasmi della passione.

Elisabetta Testa

Orfeo e Eurdice foto di Luciano Romano
Orfeo e Eurdice foto di Luciano Romano
Orfeo e Euridice foto di Luciano Romano
Orfeo e Euridice foto di Luciano Romano
Orfeo e Euridice - Edmondo Tucci e Alessandra Veronetti  foto di Luciano Romano
Orfeo e Euridice – Edmondo Tucci e Alessandra Veronetti
foto di Luciano Romano

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