Chi vive intensamente la propria vita fino a bruciare di un ardore che non può gestire, chi vive senza riserve e comprende il significato di perdere se stesso nell’altro, chi vive nello spregio di canoni rigidi e fissi e universalmente condivisi, solo chi vive così può comprendere l’oscurità di un’anima maledetta. Paul Verlaine e Arthur Rimbaud, echi lontani di una poesia fluida e docile, ma anche malinconica e lacerata, si sono amati nonostante il mondo, nonostante gli altri e soprattutto nonostante la propria coscienza. Oggi qualcuno ha deciso di portare in scena tutta la carica emotiva e struggente di quel lontano amore in una fusione suggestiva di danza e prosa, gesto e parola. Gennaro Maione e Roberto Giordano, creatori di Noi Saremo, li ho conosciuti e intervistati e dal nostro incontro ho potuto comprendere quanto abbiano sentito sulla propria pelle la profondità di quelle due anime sconvolte e quanto si siano gettati con la testa e col cuore nella ricerca e nella lettura di poesie e di lettere che riguardavano i due amanti. Noi saremo andrà in scena dall’1 al 4 maggio al teatro Elicantropo.

Vivere l’altro incondizionatamente vantando una insolita spavalderia verso il mondo che  pare non abbia capito niente e allo stesso tempo temere di morire al solo pensiero di perdere l’amato. Temerarietà e terrore, certezza e insicurezza nel domandarsi se l’altro ama, se l’altro resiste alle difficoltà, se l’altro ci sarà. Un esperimento meraviglioso che vuole coniugare voci e suoni, corpi e anime in un gioco di poesia maledetta e insieme angelica che trova la sua bellezza nell’essere tutta umana.

Manuela Barbato

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