Il Napoli Teatro Festival Italia giunge alla sua IX edizione e conferma sempre più una notevole attenzione alla danza ed alle sue espressioni più attuali e stimolanti. Il calendario prevede dal 15 giugno a 15 luglio ben nove titoli che spaziano nelle molteplici definizioni del mondo coreografico. Il superamento dei generi è la tendenza che indubbiamente coinvolge negli ultimi anni  gli studi e le ricerche nel mondo della danza, le scelte operate dal direttore del Festival, Franco Dragoni, colgono perfettamente questa direzione multidisciplinare. La danza si interseca con innumerevoli  espressioni artistiche e applicazioni tecnologiche,  proponendo una visione davvero internazionale del Festival che coinvolgerà numerosi spazi a Napoli, in provincia e in tutta la regione. Si può affermare che gli appassionati ed il pubblico della danza potranno sperimentare ed incontrare davvero le tendenze più interessanti del momento concentrati in un solo mese e raramente accessibili in Italia.

 

Il giorno dell’inaugurazione del Festival, mercoledì 15 giugno alle 21 al Teatro Politeama, va in scena Kiss & Kry  di Michèle Anne de Mey e Jaco Van Dormael che, per l’appunto, creano uno spettacolo visivo in cui danza, cinema, performance e nuove tecnologie si fondono in un’inedita e surreale sintesi poetica. Van Dormael, pluripremiato regista belga e sua moglie, Michèle Anne de Mey, danzatrice e coreografa ed una delle fondatrici del gruppo belga Rosas, uniscono in una maniera  originalissima  le loro specificità dando vita alla nanodance dove le mani sono protagoniste narranti di una poetica storia.

Sempre al Teatro Politeama, il 20 e il 21 giugno, debutta in Italia St/ll, altro visionario spettacolo multimediale del giapponese Shiro Takatani. I quattro danzatori in scena, Yuko Hirai, Mayu Tsuruta, Misako Yabuuchi e Olivier Balzarini, seduti a tavola con i piedi nell’acqua, portano gradualmente lo spettatore a partecipare ad una sinfonia visuale in cui si supera la semplice interazione tra la contemporaneità del  gesto teatrale e il video  per creare  una nuova prospettiva di visione assolutamente spiazzante, e perciò poetica.

Negli stessi giorni nella spettacolare sala di Villa Pignatelli a Napoli e, successivamente il 27 e 28 giugno a Villa d’Ayala a Valva in provincia di Salerno, debutta una Festa Teatrale di  Sara Sole Notarbartolo: La danse des amants.  In un’azione scenica ambientata durante la guerra, in un piccolo paesino, condizionati dall’emergenza dell’imprevedibile, attraverso un ballo emergono i segreti, i sogni o le paure dei protagonisti. E’ una produzione di Taverna Est  Teatro, con la collaborazione dell’Asilo/Il giardino liberato di Materdei.

Da non perdere, nell’unica data del 28 giugno all’Arena Flegrea, Loves Stories di  Katia e Marielle Labèque, le due celebri sorelle  musiciste che con  il loro eclettismo affrontano il tema immortale dell’amore di Romeo e Giulietta. In una prima parte le due pianiste interpretano West Side Story di Leonard Bernstein, nella seconda Star-Cross’d Lovers  di David  Chalmin con le coreografie di Yaman Okur, ballerino di break dance di origine turca, coreografo anche di Madonna. I sette ballerini in scena daranno una versione assolutamente anticonvenzionale dell’amore infelice di Romeo e Giulietta che, invece, negli stessi giorni, potremo vedere nella versione classica di Leonid Lavronsky al teatro di San Carlo. Sarà dunque davvero preziosa  la possibilità  di assistere in pochi giorni a come è stato diversamente interpretato, nel tempo e negli stili coreografici,  lo stesso tema drammaturgico.

Il 1 e 2 luglio al Teatro Bellini andrà in scena uno spettacolo che forse richiama da vicino la vocazione del direttore Dragoni, autore dei principali successi del Cirque du Soleil, La grenouille avait raison di James Thierrée.  Cresciuto e formatosi in una famiglia circense, Thierrée, danzatore, scenografo ed acrobata,  mette in scena una fiaba onirica e grottesca che ha come protagonisti una cantante, un’equilibrista e dei danzatori in un genere ormai affermato e sempre di successo di fusione tra teatro e circo.

Il 2 e 3 luglio al Teatro Augusteo avremo la possibilità di vedere Flexn, spettacolo in prima nazionale assoluta che ha debuttato pochi mesi fa a New York. Per la regia del fantasmagorico e controverso regista Peter Sellars, arriva a Napoli la danza flex , fenomeno recentissimo e dilagante di urban dance in cui i corpi dei danzatori si contorcono, flettono e intrecciano in maniera imprevedibile e soprattutto con un ritmo davvero stupefacente. Il coreografo americano Reggie (Regg Roc) Gray ha riunito una comunità di oltre venti ballerini  che hanno creato delle performance  coordinate dal regista Sellars al fine di manifestare in maniera incisiva ed innovativa il disagio dei giovani della metropoli americana.

La  direzione del Festival ha spaziato davvero su tutti i generi coreografici  e per gli amanti del balletto e dello spettacolo più tradizionale, ripropone la Carmen di Alberto Alonso con le musiche Georges Bizet riadattate da Rodion Schedrin, per  la magnifica ed impareggiabile Svetlana Zakarova, stella molto amata dal pubblico napoletano e non solo, e i ballerini della Compagnia di Ballo del Teatro di San Carlo.  Già andata con successo in scena  al massimo napoletano nell’ottobre 2015, Carmen suite verrà riproposta  il 10 e 11 luglio al Teatro Politeama  nella stessa versione ricreata dal coreografo nel 2005, poco prima di morire,   proprio per la stella russa  e la compagnia del Bolshoi di Mosca.

Gli ultimi due spettacoli del Festival ci riportano nel mondo, quasi antico, verrebbe da dire, dopo tanta multimedialità e tecnologia presente nelle prime serate, del Teatrodanza con due compagnie: MPTA con Ali e Hedi  Thabet,  e  con i greci del Blitz Theatre Group.   I fratelli Thabet, nati da un padre tunisino ed una madre belga, hanno un’incredibile storia alle spalle che nasce in una scuola di circo dove entrambi si formano ma  Hedi già  a soli otto anni, diventa una piccola stella lavorando con un famoso giocoliere di cui diventa l’assistente. Ali  il fratello maggiore, invece,  ha lavorato a lungo con il coreografo belga Sidi Larbi Cherkaou. Le loro strade si ricongiungono poiché a soli 19 anni Hedi viene amputato di una gamba  per un tumore osseo ed Ali, allorchè Hedi recupera la mobilità,  lo sprona ad una nuova vita. Nel 2009 nasce Ali che,  pensato inizialmente come un laboratorio coreografico, ha avuto un incredibile successo ed oltre centocinquanta repliche. Anche Nous sommes pareils à ces crapauds…. rientra nella linea coreografica dei fratelli Thabet che propongono un suggestivo teatro-danza  ad arti dispari che andrà in scena il 12 e 13 luglio al Teatro Nuovo.

L’ultimo appuntamento del Festival dedicato alla danza è con il gruppo greco Blitz Theatre che il 13 e 14 luglio al Teatro Piccolo Bellini presentano Late Night  che ripropone il tema, affrontato già nel film di Ettore Scola Ballando Ballando (Le Bal 1983), di una sala da ballo in cui individui si incontrano e, nella passione e ossessione del ballo, rivelano la loro più intima essenza.

Roberta Albano

 

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.