MDMA
"MDMA" di e con Gennaro Maione

CATANIA – Dopo la restituzione al pubblico di Catania lo scorso novembre, e di Napoli a dicembre nell’ambito di Körperformer, il work in progress MDMA di Gennaro Maione torna nella città siciliana per il FIC Festival. Domenica 14 maggio, infatti, un ulteriore passo avanti nell’elaborazione coreografica del progetto dedicato a Dario Argento sarà presentato al Focolaio d’Infezione Creativa organizzato da Scenario Pubblico.

“Né il sole né la morte si possono guardare fissamente”

Con questa citazione di François de La Rochefoucauld, Gennaro Maione presenta una nuova tappa del percorso costruttivo di MDMA. Un’idea coreografica nata durante il lockdown che il coreografo napoletano sta sviluppando attraverso una serie di residenze: prima al Centro Körper nel luglio del 2022, poi presso Scenario Pubblico grazie al Bando “ACASA” lo scorso novembre, dove ha avuto luogo una prima restituzione al pubblico. MDMA è stato presentato anche a dicembre alla Sala Assoli nell’ambito della rassegna Körperformer, in forma di primo studio.

Omaggio al cinema di Dario Argento, da sempre grande passione del coreografo partenopeo, MDMA fa riferimento alla sostanza psicoattiva. Sostanza che provoca un aumento delle capacità sensoriali e percettive. Le emozioni sono amplificate, euforia, estasi: questo l’effetto che il cinema del regista visionario ha su Maione. “Quando il nostro spirito si esalta, rapito e totalizzato da qualcosa, si accoglie una sensazione di annullamento del sé. È forse uno dei momenti più alti dell’esistenza umana, ma anche più folle e pericolosa” racconta infatti il coreografo. Attraverso questo stato emotivo il coreografo – che domenica prossima al FIC Festival sarà anche interprete – ripercorre parte delle atmosfere create nei film di Dario Argento. In una danza che tiene conto del corpo come elemento insostituibile e della mente come vera protagonista.

Focus della versione che Gennaro Maione presenterà a Catania, rispetto alle precedenti, è il dualismo luce-tenebra. L’eclissi di sole, che a inizio spettacolo si abbatterà sugli spettatori muniti di occhiali scuri, non è intesa solo come fenomeno ottico-astronomico ma come eclissi dell’anima. Ogni essere umano ha un proprio lato segreto nascosto nell’inconscio e che fa molto più paura di qualsiasi altro evento esterno. Le tenebre dell’anima sono il segno di angoscia più grande che ogni essere umano cela in se stesso. L’oscurità dell’anima farà eco all’oscurità dell’ambientazione da club techno berlinese, come se non ci fosse più distinzione tra il buio interiore e quello esteriore.

“L’oscurità che abbiamo dentro non può essere illuminata da nessuna fonte esterna, allo stesso tempo però è più interessante accettarla e conviverci”. Spiega così il coreografo, che ribadisce il suo intento di ampliare il progetto di MDMA: “Entro questi anni vorrei concludere il work in progress portando il lavoro a una dimensione corale con sole protagoniste femminili”

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