Tres1Sabato 28 novembre al Teatro Piccolo Bellini di Napoli ha debuttato il lavoro coreografico del poco più che ventenne Nicolas Grimaldi Capitello, danzatore della Compagnia “Ultima Vez”, diretta da Wim Vandekeybus, e giovane talento del nostro territorio. Tres è stato creato all’interno del progetto “Residanza”, bando di ospitalità per giovani coreografi, promosso da Movimento Danza, e che ha previsto la messa a disposizione di sale-prova ed il feedback della direttrice Gabriella Stazio. La coreografia è risultata finalista al concorso coreografico che è avvenuto a fine residenza e questo apprezzamento ha dato la spinta al giovane coreografo a continuare il suo lavoro e portarlo sul palco del Bellini, all’interno della nuova stagione di danza. La pièce messa in scena è stata una delle tre parti create ed ha riguardato una riflessione sul terzo articolo della Costituzione Italiana, il diritto di uguaglianza davanti alla legge. Tre, infatti, sono le pièces dello spettacolo che per una questione di durata non sono potute essere state rappresentate la stessa sera. L’inizio teatrale in cui una donna si porta al centro della scena, concentrandosi nel gesto quasi sacrale di far cadere un libro spesso, viene subito spezzato dall’ingresso del suono e dei performers che con pantaloncini bianchi ed urla acute imitano dei babbuini e litigano per il possesso del libro. Sguardi di sfida, rotolate l’uno sull’altra, agguati, salti animano il primo quadro, protrattosi forse un pò più del dovuto. La scena fisica viene di nuovo spezzata dall’ingresso di un performer che rinnesca il gesto teatrale, che continuerà fino alla fine dello spettacolo. Il nuovo personaggio in scena, infatti, un nuovo babbuino, impone la legge del più forte e del più possente e ruba il libro, ponendo fine finalmente alla lite. La scena successiva è molto interessante, ovvero rappresenta il mangiare pezzi di carta, segno della critica rivolta alla carta ed alle pagine, simbolo della legge italiana, già deturpata con l’ingresso dei babbuini, che litigano non per comprendere la scrittura all’interno delle pagine ma per mangiare e cibarsi di qualcosa che per loro non ha alcun senso.

Dopo l’ambientazione a mò di giungla, la scena cambia radicalmente e la voce entra in campo. Il racconto dell’Italia e della sua costituzione si fa avanti; alla luce fioca di alcune lampade il processo alla penisola viene innescato e tra gesti e declamazioni si consuma un quadro teatrale ricco ed originale, in cui alcuni suoni acuti ancora da babbuino rivelano una non proprio velata continuità con il primo quadro.

Il lavoro di Nicolas Grimaldi Capitello è un lavoro dalle grandi potenzialità, visionario e concreto, fisico, attoriale, ma anche ironico. L’ultima parte si chiude con la scena della voracità, ancora una volta: i personaggi mangiano una giacca fatta di carta che possiede lo stesso personaggio che prima se ne cibava, in una sorta di riscatto collettivo ed anche di focus sull’animalità e sul mangiare, inteso come mangiare soldi, ingurgitare orizzonti di altri, elevare la legge del più forte, problematiche che il coreografo ha associato all’Italia.

Tre è il numero perfetto in molte credenze popolari e religiose, ha in sè insito il senso del doppio, è moltiplicabile per due, e da qui il numero sei dei performers in scena e l’aggiunta della “s”, formazione del plurale nella lingua spagnola.

 

TRES

regia e coreografia Nicola Grimaldi Capitello

Interpreti Benedetta d’Alessandro, Eleonora Greco, Nicolas Grimaldi Capitello, Fabiana Pellicoro, Luigi Sica, Manuela Stendardo

tecnico audio e luci Carmine Pierri

Produzione Movimento Danza

Progetto “Cunae nuove generazioni di artisti”

Ringraziamenti Gabriella Stazio, Alfonsina Oppio e Free Style Center, Antonello Tudisco

In scena il 28 novembre ore 21,15 al Teatro Piccolo Bellini

 

 

 

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