NAPOLI – Körper di Gennaro Cimmino, Centro nazionale di Produzione della danza, ha aperto da oltre due anni uno spazio per la performance dedicato esclusivamente alla danza. Ha quindi iniziato a tessere legami con il territorio e con le principali realtà nazionali di produzione e promozione della danza. Significativa è la scelta che ha ipotizzato per questa terza stagione volta a favorire tournée sostenibili per piccoli gruppi performativi.
Körper Meets dove si ospitano compagnie per un intero week end
Con Körper Meets si ospitano le compagnie per un intero weekend proponendo vari lavori in repertorio. Dal 2 al 4 febbraio è toccato a Fattoria Vittadini, collettivo residente negli spazi della Fabbrica del Vapore di Milano, che dal 2018 ospita il gruppo nato già nel 2009. Si tratta di una realtà originale, dall’organizzazione orizzontale, e non gerarchica, dove danzatori e direzione artistica coincidono, che permette di sperimentare, continuare a formarsi e entrare in relazione con numerose realtà nazionali e internazionali della performance coreutica.
Maura di Vietri e la Realtà Virtuale
Venerdì 2 febbraio è andato in scena Flux di Maura di Vietri, una short performance immersiva che prevede l’uso del visore VR (Realtà Virtuale) e che permette allo spettatore di essere al centro dell’azione: un’esperienza a 360° del proprio corpo e di quello della performer, nell’ambiente digitale e poi nello spazio reale. Questa esperienza è stata condivisa con gli studenti e le studentesse del Liceo Coreutico Palizzi di Napoli, permettendo ai giovanissimi di iniziare a conoscere, con un’esperienza immersiva, le opportunità fornite dalle nuove tecnologie della realtà virtuale nel campo della danza.
Chiara Ameglio
Sabato 3 e domenica 4 Chiara Ameglio, una delle fondatrici della Fattoria Vittadini, ha presentato due suoi lavori Lingua e Please Come!. Abbiamo seguito Lingua, nato dalla collaborazione artistica con Santi Crispo, con musiche di Keeping Faka, selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2023 – Network Anticorpi XL, creazione nata dal progetto “Terrestri” del Centro di Produzione La Piccionaia di Vicenza. In realtà abbiamo partecipato alla performance Lingua che prevede un rapporto diretto tra pubblico e danzatrice per mostrare che un’esperienza immersiva si può praticare anche senza nuove tecnologie.
Chiara Ameglio è entrata in scena camminando tra gli spettatori, seduti su cuscini e sedie sul palco, instaurando un graduale contatto che cresce e si sviluppa durante la performance. Inizialmente è un contatto solo visivo, poi vengono stabilite le regole di ingaggio del “gioco” che si vuole instaurare con il pubblico: Chiara Ameglio utilizza un pennarello per segnare linee sul proprio corpo determinando risposte in movimento. Poi il compito è affidato agli spettatori che con crescente coraggio tracciano linee, curve, punti, spirali sulla sua pelle e a cui la performer risponde con la propria reazione corporea. Si è creata un’atmosfera di simbiosi e partecipazione sempre più intima perché Chiara ha iniziato a riprodurre posture e atteggiamenti di chi assisteva, per farne elementi di una lingua corporea improvvisata, ma condivisa.
Dove arriva il limite? Si possono superare le regole di ingaggio e toccare il corpo così generosamente esposto dalla performer alla fantasia, alla sensibilità dei partecipanti? Si tratta di disvelare ogni volta i limiti e le sfide che il genere della performance, nata nella seconda metà del secolo scorso, continua ad indagare in maniera stimolante e coinvolgente ad opera di creativi intelligenti e abili, come ha mostrato di essere Chiara Ameglio.
