Sono la “compagine italiana” in forza all’Opéra di Parigi (11 danzatori sui 16 stranieri ammessi dal regolamento) e sono nati, come compagnia, poco più di un anno fa – debuttando il 16 giugno 2016 – su iniziativa del primo ballerino Alessio Carbone. Hanno tra i 18 e i 40 anni, alcuni sono figli d’arte e quasi tutti hanno entrambi i genitori italiani. Altri arrivano dalla Scala, c’è chi ha il passaporto italiano ed è nato a Vienna (come Fourès, entrato alla scuola dell’Opéra a dodici anni) e chi, come Letizia Galloni, è stata scelta per ruoli da solista da Millepied e Forsythe. Il loro repertorio, scelto su misura, mette in risalto il talento di ognuno dei ballerini e gli estratti dei balletti proposti variano dal classico dell’ Opéra di Parigi ai coreografi contemporanei. Loro, Les italiens de l’Opéra de Paris danzeranno, sul palco del Belvedere di Villa Rufolo, sabato 29 luglio (ore 21.30), il Gran Finale della Danza del Ravello Festival 2017. La sezione curata da Laura Valente quest’anno ha ospitato artisti eccezionali come: Daniel Ulbricht; le stelle dell’American Ballet; la compagnia di Marie Chouinard; Karole Armitage; l’esclusiva performance in live painting di Francesco Clemente; e la Batsheva Dance Company di Ohad Naharin. Per il gran finale la compagnia Les italiens de l’Opéra de Paris presenterà tre coreografie: Nuit de la Danse che cuce in un unico lavoro le creazioni realizzate da Petit, Bournonville, Béjart, Balanchine e Garnier che hanno reso esemplare l’ampio repertorio dell’Opéra di Parigi; Bread and Roses – in prima assoluta – prende il titolo da uno dei più bei film del regista inglese, Ken Loach, rappresentando una riflessione in danza sul tema dell’immigrazione affidata a Simone Valastro. Guest di assoluto prestigio, Marie Agnès Gillot étoile de l’Opéra de Paris. Il terzo momento, invece, è ideato da Matteo Levaggi: Black Dust, un omaggio allo storico “Les anges ternis” (1987, Opéra de Paris, coreografia di Karole Armitage). Con questa pièce Levaggi elabora il tema dell’abbattimento dei muri e delle discriminazioni (leitmotiv di tutto il programma di danza di quest’anno) sulle note con cui Lamberto Curtoni stravolge la Stella Nera di David Bowie. Il lavoro si avvale del talento dei solisti Valentine Colasante e Alessio Carbone, e dei costumi firmati da Christian Lacroix.

Buona Danza a tutti!!!

Letizia Gioia Monda

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