TORINO – A Torino sta per arrivare Dark MatterS, una grande festa d’inverno ideata da Lavanderia a Vapore. Un festival breve in programma dal 22 al 25 febbraio 2024, messo su in collaborazione e connessione con il Black History Month curato dall’Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione.

Perché il buio fa così paura? Quali sono i fili sottili che legano Darkness e Blackness? Come aprire spiragli percettivi da cui far filtrare una nuova idea di splendore?

Rivendicare il potere sovversivo del buio e del margine

Dark MatterS vuole celebrare l’oscuro e l’oscurità come spazio-tempo in cui imparare a guardare il presente, e anche il futuro, con lenti diverse. Rivendicando il potere sovversivo del buio e del margine, tenta di riscrivere il paesaggio sensoriale e politico attuale: non solo ribaltando l’egemonia della vista, ma anche reclamando il protagonismo di voci e corpi stigmatizzati e messi da parte.

Così il Festival unisce spettacoli, laboratori e momenti di riflessione volti a decolonizzare approcci e canoni estetici, dando spazio e visibilità ad artiste e artisti, della scena nazionale e internazionale, impegnati nel ribaltare la prospettiva storica ed epistemologica dominante e che spesso nella darkness hanno dato vita a forme di resistenza e sopravvivenza.

Parola chiave: accessibilità

Si comincia, giovedì 22 febbraio alle ore 20.30, con TRESPASS_Tales of the Unexpected di Marta Olivieri, creazione che può essere vista ma anche ascoltata. Non a caso il progetto ha vinto il bando “Accessibilità nello spettacolo dal vivo”: un racconto rivolto a un pubblico non vedente, ipovedente e vedente. Da un punto di vista tecnico, amplifica le sensorialità percettive attraverso una spazializzazione sonora che restituisce un ambiente amniotico in cui voci, rumori, gestualità e musiche si fondono.

Il 23 febbraio inizia alle ore 11 con il workshop Dando forma all’acqua con le artiste inglesi Alexandrina Hemsley e Nancy May Roberts, per esplorare le connessioni tra le metafore dell’acqua e dell’accessibilità. Mentre la sera alle 19, la performance di Fabritia d’Intino e Federico Scettri, Medusa – Ricerca per una danza invisibile. Alle 21, Curva Cieca di Muna Mussie, dove la coreografa e danzatrice, nata in Eritrea e venuta in Italia ancora bambina, scopre la lingua materna tramite il dialogo con Filmon Yemane, ragazzo eritreo non vedente dall’età di dodici anni.

Spettacoli, workshop, concerti e importanti momenti di incontro

Ma non è ancora finita. Si continua sabato 24 prima con il workshop di danza africana condotto da Cyrille Oulane dedicato alle famiglie; poi con il concerto dell’artista senegalese Mariaa Siga, voce profonda ed evocativa della musica dell’Africa occidentale. Dark MatterS termina domenica 25 febbraio con una giornata piena di appuntamenti: alle ore 16 la lecture-performance di Valerie Tameu, tratta dal lavoro Dove hanno tremato le placche, cui segue l’incontro “Storie senza archivi e memorie postcoloniali”; alle 18 l’installazione performativa Black Holes di Alexandrine Hemsley, momento conclusivo del progetto laboratoriale; e alle ore 19.15 il concerto Love Songs in the Dark con Luigi Mariani al pianoforte e Lorenzo Montanaro al violoncello, musicisti con disabilità visiva che conducono il pubblico in un viaggio musicale “nel e attraverso” il buio.

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