Prosegue la collaborazione tra le due istituzioni romane, AND (Accademia Nazionale di Danza) diretta dal Maestro Bruno Carioti e Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, diretta da Cristiana Collu, con gli incontri incentrati sulla valorizzazione e sul recupero del patrimonio storico dell’arte coreutica, ideati e coordinati da Francesca Falcone (docente di Teoria della Danza presso l’AND) ed Emanuela Garrone (Storico dell’arte presso la GNAM), con la collaborazione di Elena Viti (docente di Propedeutica della danza presso l’AND).
Il quarto incontro, che sarà introdotto da Claudia Celi (docente di Storia della Danza), si terrà domenica 29 novembre alle ore 16 nella Sala del Mito della GNAM (Galleria Nazionale d’Arte Moderna in via delle Belle Arti 131 a Roma) e  sarà incentrato sulla filosofia e sulla tecnica di Doris Humphrey e José Limón, tra i più grandi interpreti della Modern Dance, che nelle loro coreografie hanno fatto propri i processi di costruzione spaziali dell’architettura e della scultura. Sono previste proiezioni-video, sperimentazioni pratiche, esempi di lezioni e di ricostruzioni di brani tratti dai repertori originali che vedranno impegnati gli studenti del III Triennio del Contemporaneo dell’Accademia Nazionale di Danza.

Il pubblico, insomma, potrà assistere a un’ampia panoramica di una forma coreutica oggi considerata un “classico” della danza moderna.
Cristina Caponera e Sandra Fuciarelli sono tra le massime esperte in Italia di tecnica Humphrey- Limón, i cui principi hanno esercitato una grande influenza sulle nuove forme coreutiche sino ai nostri giorni. I diplomandi del III Triennio contemporaneo si esibiranno in esercitazioni pratiche e nella celebre Running Dance, uno dei brani estrapolati da Psalm* (1967), gioiello coreografico che fa parte del repertorio della José Limón Dance Foundation e che è stato rimesso in scena da Nina Watt nel giugno 2015 per lo spettacolo finale dell’Accademia Nazionale di Danza. Gli studenti saranno accompagnati al pianoforte da Paolo Demitri e alle percussioni da Federico Di Maio.

 

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