Presentata la stagione del Balletto di Roma firmata  da Roberto Casarotto, che la condivide con i coreografi associati Fabrizio Monteverde, Alessandro Sciarroni e Paolo Mangiola.

Tre le parole chiave venute fuori: innovazione, repertorio, internazionalità. L’apertura internazionale della compagnia si era inaugurata con una residenza coreografica presso la Royal Opera House per la creazione di We/Part (produzione 2014) a firma del coreografo Paolo Mangiola (impegnato come danzatore anche in Figure a Sea, co-produzione di Balletto di Roma con Cullberg Ballet, con la coreografia di Deborah Hay, in scena il 23 agosto 2016 in prima italiana a Operaestate Festival), e si è confermata quest’anno con la decisione di portare la prima assoluta di due nuove produzioni al di fuori dei confini nazionali: i titoli Paradox (coreografie di Paolo Mangiola e Itamar Serussi Sahar) e Home Alone (creazione per il giovane pubblico, di Alessandro Sciarroni), entrambe produzioni del 2016, hanno fatto il loro debutto sul palcoscenico del Belgrade Dance Festival, accanto a compagnie come Nederlands Dans Theater 1, La Veronal, Complexions e molte altre compagnie europee.

I due titoli hanno poi debuttato in prima nazionale al Teatro Verdi di Padova il 16 e 17 aprile, scorso, con successo di pubblico e critica. Accanto ai debutti, come da tradizione della compagnia, restano in tournée anche i titoli di repertorio, creazioni studiate appositamente per i danzatori dell’ensemble, dalla serata dedicata alle canzoni di Lucio Dalla, Futura, Ballando con Lucio (produzione 2014) nato da un’idea di Giampiero Solari con le coreografie di Milena Zullo, che firma anche Contemporary Tango (produzione 2010 da oltre 26.000 spettatori e 74 recite), alle versioni contemporanee di grandi titoli della tradizione: Lo Schiaccianoci (produzione 2006, che ha raggiunto oltre 150 repliche e oltre 100.000 spettatori) coreografato da Mario Piazza, a Otello e Il Lago dei cigni ovvero il canto (produzione 2014 da oltre 19.000 spettatori) del coreografo associato Fabrizio Monteverde, che, dopo la ripresa dell’allestimento originale del Balletto di Roma di Otello (produzione 2009) per il Teatro San Carlo di Napoli nel 2015, in questi giorni ha debuttato a Palermo per il Teatro Massimo con la ripresa di Cenerentola e in estate di Bolero, produzioni originali del Balletto di Roma, entrambe per il Teatro Massimo di Palermo.

Per la stagione 2016/2017 in programma la ripresa di Giulietta e Romeo, prima produzione “a serata” di Fabrizio Monteverde, creata nel 1989 e poi riproposta nel 2002 con successo da Balletto di Roma, in cui il coreografo porta la celebre tragedia d’amore shakespeariana nel secondo dopoguerra, mostrando una Giulietta in bilico tra emancipazione e ruoli tradizionali, e un Romeo giovane, timido e introverso, travolto dal desiderio di emancipazione di Giulietta. Una versione, quella di Monteverde, che non solo scava nelle emozioni e nella rabbia del plot originale scardinandosi dall’ambientazione storica, ma che accende il riflettore anche su due figure non approfondite nella tradizione della storia: le madri dei due protagonisti, che diventano personaggi tragici e vero motore della vicenda, tra odi nascosti e istigazioni alla vendetta. Una produzione che lega la tradizione del balletto a quella letteraria e cinematografica (con netti riferimenti al neorealismo italiano) alla storia sociale del dopoguerra italiano.

E da un altro titolo della tradizione del balletto riparte anche la spinta innovativa di Balletto di Roma: prossima al debutto, il 16 luglio 2016 al Festival Civitanova Danza, Giselle, titolo che la direzione artistica ha deciso di affidare a due coreografi internazionali, Itamar Serussi Sahar con cui ha già collaborato, e Chris Haring (Leone d’Oro alla Biennale Danza 2007) della compagnia austriaca Liquid Loft, a ciascuno dei quali è affidato uno dei due atti che compongono il “balletto perfetto”. L’attenzione di Balletto di Roma è anche sui talenti della coreografia italiana: da Massimiliano Volpini, con cui i danzatori hanno già sostenuto una masterclass sul tema de La Sagra della Primavera, a Francesca Pennini, che ha creato un breve pezzo dal titolo Candeo – I shine a partire da una personalissima analisi de La Sylphide per i giovani danzatori del corso triennale professionale di contemporaneo, grazie al Network Anticorpi XL e suo progetto “Prove d’Autore”.

TOURNÉES

Compagnia dal forte legame con la città di Roma, ma itinerante da sempre, con all’attivo più di mille repliche in 280 città diverse, con la tournée estiva 2016 che vede protagoniste le nuove produzioni Paradox e Home Alone, rispettivamente a Palazzo Venezia a Roma e al Teatro Comunale di Bolzano per Bolzano Danza 2016; anche Contemporary Tango sarà a Roma, a Palazzo Venezia l’8 agosto 2016. Insieme al debutto di Giselle, il Balletto di Roma riprende la stagione 2016/2017 con Futura, ballando con Lucio al Teatro Carcano di Milano a ottobre e al Teatro Vascello di Roma a novembre, e continua a presentare le nuove produzioni e i classici del repertorio in moltissime città italiane, tra cui L’Aquila, Trieste, Pescara, Bologna, Reggio Calabria, Genova, Torino, Como, fino alla grande ripresa di Giulietta e Romeo a Milano, Bologna, Firenze e a Roma al Teatro Quirino a Maggio 2017. Grazie alle collaborazioni con coreografi internazionali e al sostegno da parte di istituzioni e progetti culturali (tra cui il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Commissione Cultura dell’Unione Europea, l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, Fonds Podium Kunsten, il Forum Austriaco di Cultura) Balletto di Roma porterà le proprie produzioni anche all’estero non solo per i debutti. Prima tappa del 2016: Tefer, creazione di Itamar Serussi per Paradox, il prossimo 8 luglio al Julidans Festival.

FORMAZIONE

Tra gli obiettivi di Balletto di Roma anche la formazione di danzatori in grado di affrontare sia il repertorio tradizionale sia le nuove produzioni contemporanee, ma anche di portare l’eccellenza di Balletto di Roma lungo tutto il proprio percorso nella danza che ormai richiede, oltre alla padronanza tecnica, anche competenze nell’ambito della composizione, dell’improvvisazione, dei diversi linguaggi. Nasce anche per questo il Corso Triennale Professionale di Contemporaneo, che sviluppa un approccio che rende i danzatori versatili, capaci di partecipare attivamente al processo creativo e di interagire con diversi coreografi, misurandosi nei diversi linguaggi della danza e della performance. Per raggiungere questo traguardo un percorso, per danzatori tra i 18 e i 25 anni, con un calendario in linea con le migliori accademie europee che prevede lezioni di improvvisazione, composizione istantanea, partnering work, contact improvisation, movement research, movement analysis, storia della danza, dance health, repertorio contemporaneo; lezioni tenute dai coreografi associati e da alcuni docenti della Scuola del Balletto di Roma, ma soprattutto da ospiti, anche in collaborazione con Romaeuropa Festival e compagnie internazionali come Akram Khan Company, Wayne McGregor | Random Dance, Royal Opera House, English National Ballet School e ha ospitato docenti provenienti dai maggiori centri di formazione europei come Wiener Staatsoper, Opéra de Paris, Accademia Teatro alla Scala di Milano. Tra gli ospiti internazionali, anche Chisato Ohno, Lauren Potter, Nicola Monaco, Anna Nowak, Daniela Neugebauer, Francesca Zumbo, Bella Ratchinskaja, Samira Saidi, Frédéric Olivieri. Tra i collaboratori regolari figurano, oltre ai coreografi Alessandro Sciarroni, Itamar Serussi, Fabrizio Monteverde, Paolo Mangiola, anche le performer e coroegrafe Giorgia Nardin, Marta Ciappina, Elena Giannotti, Yasmeen Godder e molti altri.

La formazione non si esaurisce con l’ingresso in compagnia, ma continua dando spazio anche all’identità di ciascuno dei danzatori. Dal coinvolgimento attivo degli interpreti nella creazione, come accaduto in Fem di Paolo Mangiola – parte della serata Paradox -, alla collaborazione con i coreografi anche all’esterno della compagnia (come accade con Itamar Serussi) fino alla partecipazione in progetti europei che coinvolgono anche Case della Danza. In particolare, Balletto di Roma ha permesso a uno dei danzatori di partecipare al progetto Dancing Museums, che riunisce i centri coreografici internazionali CSC, Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, La Briqueterie – Centre de développement chorégraphique du Val de Marne (FR), D.ID Dance Identity (AT), Dansateliers (NL) e Siobhan Davies Dance (UK), insieme ai musei Arte Sella (IT), Museum Boymans van Beuningen (NL), Gemäldegalerie Wien (AT), Le Louvre (FR), Mac/Val (FR), Museo Civico e Museo di Palazzo Sturm di Bassano del Grappa (IT) e The National Gallery (UK).

Ma la formazione interna alla compagnia, la versatilità di partecipazione in progetti speciali e i corsi di approfondimento della scena contemporanea, non sarebbero possibili senza un solida preparazione tecnica e interpretativa di base. Una preparazione data dalla Scuola di Balletto di Roma, diretta da Paola Jorio, che con il suo staff prepara i giovani talenti fin dalla più tenera età con il corso propedeutico fino al Corso di Avanzamento e di Perfezionamento per danzatori dai 18 ai 27 anni. I corsi continuano anche al di là dell’orario settimanale con i weekend di approfondimento e le Winter e Summer School, che ogni anno permettono ad allievi da tutta Italia di conoscere il metodo di insegnamento della scuola, di trascorrere le festività invernali in famiglia presso località dalla vasta offerta turistica e culturale, di mantenere allenate le proprie capacità e migliorare la propria preparazione anche durante l’estate e di concorrere per borse di studio o per l’ammissione alla Scuola per l’anno accademico successivo. La Scuola incoraggia anche i giovani talenti a misurarsi con nuovi stili, promuovendo workshop con insegnanti provenienti da accademie europee (come lo stage con gli insegnanti dall’Ecole Superieure de Danse de Cannes) e audizioni.

Durante l’anno la proposta si arricchisce anche con focus speciali come British Dance, che ogni mese per tre mesi accoglie due rappresentanti della scena coreografica contemporanea inglese per lezioni in sala prove e talk con il pubblico, e come Lo Stile Francese nella danza, lezioni di danza e repertorio classico, con gli insegnanti dell’Opéra de Paris. I workshop continuano anche in collaborazione con RomaEuropa Festival, con cui Balletto di Roma ha siglato un accordo triennale che prevede la costruzione di programmi didattici con alcuni dei più importanti coreografi internazionali presenti in cartellone; i programmi prevedono sia masterclass sia calendari di visione degli spettacoli da parte degli allievi e della compagnia di Balletto di Roma, per continuare una formazione a 360 gradi.

PROGETTI SPECIALI

L’attenzione alla formazione e l’apertura a nuovi stili e forme di danza e performance ha spinto Balletto di Roma anche alla creazione di progetti speciali, che spesso vedono protagonisti musei o spazi normalmente ritenuti inusuali per la danza. È stato il caso del Museo MAXXI di Roma, che l’8 dicembre 2015 è stato abitato per tutto il giorno dagli interpreti di Balletto di Roma e che è stato teatro della serata conclusiva di RomaEuropa 2015 con la creazione Turning di Alessandro Sciarroni. Ma è con il progetto Balletto di Roma Reveals # che la compagnia collabora direttamente con i dipartimenti educativi di musei e luoghi di interesse culturale per creare performance ed eventi site specific che possono articolarsi sia in eventi unici sia in giornate di danza di durata e di visite guidate alternative. Il primo appuntamento, BdR Reveals 1, si è tenuto il 19 febbraio scorso al Museo di Punta della Dogana a Venezia, in una serata che ospitava anche performance musicali e proiezioni di Alva Noto, con un grande successo di pubblico. Ad agosto saranno invece due produzioni a serata intera e non progetti speciali ad abitare gli spazi di un museo proprio a Roma: Palazzo Venezia ospiterà l’1 e l’8 agosto prossimi rispettivamente Paradox (di Itamar Serussi e Paolo Mangiola) e Contemporary Tango (di Milena Zullo), prova della versatilità dell’ensemble e delle sue produzioni.

La formazione esce dal perimetro delle sale prova in tournée, in occasione di spettacoli ed eventi, infatti, il Balletto di Roma propone molteplici attività collaterali di formazione: masterclass, workshop e laboratori condotti dai danzatori della compagnia o dai coreografi ospiti, che illustrano i fondamenti, i valori e le idee su cui si basano le creazioni.

 

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