L’Associazione Campania Danza, diretta da Antonella Iannone, organizza dal 2018 la Rassegna Danza Incontri.

Si tratta di un importante appuntamento per la danza contemporanea del sud Italia e non solo. La Rassegna, infatti, ospita alcune delle più importanti compagnie del mezzogiorno, quali ResExtensa, Korper, Movimento Danza, Borderline, ARB Dance Company, ArtGarage, E.sperimenti ed altre. Affermatasi a livello internazionale, la Rassegna ospita compagnie straniere come Albanian Dance Theater Company e Bodiography Contemporary Ballet.

Numerosi e interessanti appuntamenti, dislocati in cinque location nel salernitano, per esplorare le diverse declinazioni della danza contemporanea. La rassegna è fra i progetti italiani ad aver ottenuto l’importante riconoscimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Antonella Iannone, direttrice di Associazione Campania Danza per chiederle:

Che impatto sta avendo il Covid-19 sulla Rassegna Danza Incontri?

L’impatto è quello che, immagino, stia subendo il mondo della danza, prime fra tutte le scuole di danza. C’è, poi, da capire se a settembre il virus ci consentirà di ricominciare in tutta sicurezza.

Lo scorso 14 marzo era prevista un’anteprima dell’edizione 2020: Restlessness, un lavoro di Maria Caruso, Antonello Apicella e Ina Colizza con il Bodiography Contemporary Ballet. Immagino che sia stato annullato …

Si, esatto. Per fortuna siamo riusciti ad avvisare la compagnia, che si trovava in tournée a Manchester, prima che arrivasse in Italia, altrimenti c’era il rischio che restasse bloccata qui. Stiamo cercando di riorganizzare lo spettacolo per questo autunno, ma sarà difficile andare in scena.

L’emergenza Covid negli U.S.A. è ancora molto preoccupante, quindi per il Bodiography Contemporary Ballet è complicato muoversi. Vorrei poterli invitare per questa edizione ma è più probabile che partecipino alla prossima nel 2021.

Incontri è una rassegna che si avvale di numerose location, almeno cinque, sparse per la provincia di Salerno. Pensa che queste location siano adatte al rispetto delle norme anti-covid oppure ci sarà bisogno di trovare nuovi luoghi in cui danzare?

I teatri che abbiamo usato fin ora per la Rassegna Incontri sono tutti chiusi al momento. La Sala Pasolini di Salerno non ha predisposto direttive anti-Covid al momento e neanche il Centro Sociale.

I teatri sono incerti, non sanno se riaprire o meno, se conviene riprendere l’attività o è meglio restare chiusi.

Le precedenti edizioni della Rassegna Danza Incontri, si sono svolte da settembre a dicembre. L’edizione di quest’anno manterrà lo stesso calendario?

Spero di sì. Al momento abbiamo deciso di anticipare l’inizio della Rassegna, che sarebbe dovuta partire il 3 ottobre quest’anno. Abbiamo, quindi organizzato un paio di date a settembre, in modo da sfruttare la possibilità di esibirci all’aperto. Per il resto, è tutto momentaneamente in stand-by, più per gli spazi che per le compagnie.

Nelle precedenti edizioni si sono esibite compagnie italiane come Res-extensa, Korper, Borderline, ARB Dance Company, ArtGarage, E.sperimenti, ma anche compagnie straniere. Sarà possibile realizzare un cartellone così vario anche per questa edizione?

Il programma, prima del Covid, era di iniziare il 3 e il 4 ottobre con la Compagnia Zappalà e con l’ARB Dance Company, che dovevano esibirsi alla Sala Pasolini. Ho contattato le compagnie, italiane e straniere, che dovevano partecipare alla Rassegna: si stanno riorganizzando per potersi esibire in sicurezza. Le norme anti-Covid, al momento, vietano il contatto fisico fra i danzatori, a meno che non siano conviventi. Dunque le compagnie stanno ripensando le proprie coreografie per poterle adattare al rispetto delle norme sanitarie.

Il problema restano gli spazi. La Sala Pasolini, come dicevo prima, è chiusa e ancora non si sa quando riaprirà. Ciononostante, non ho intenzione di annullare la Rassegna. Spero, quindi, che almeno il clima aiuti: se fosse bel tempo a settembre, ottobre e magari anche novembre, si potrebbe organizzare almeno all’aperto.

Si teme, per il prossimo autunno, la seconda ondata del virus. Immagino, quindi, che organizzare la Rassegna Incontri adesso per settembre sia un pò una scommessa …

Si, purtroppo è rischioso. La Rassegna, oltre a Salerno, ha luogo anche presso il Teatro di Vallo della Lucania e l’Auditorium di Pellezzano. Ho contattato i rispettivi Comuni per chiedere disponibilità per l’autunno. Mi hanno risposto di si, ma neanche loro ne hanno la certezza. C’è sempre il rischio di una nuova chiusura e non è semplice dare in concessione gli spazi pubblici, da un punto di vista burocratico.

Anche io con le compagnie ho difficoltà nel redigere i contratti per la Rassegna, poiché non ho la certezza di poter rispettare l’impegno preso.

In tutta Italia si parla di fase 3. Il mondo dello spettacolo, però, è rimasto alla fase 2. Che cosa ne pensa?

Sicuramente, è vero: il mondo della danza è fermo alla fase 2. Basta pensare alle scuole di danza: durante il lockdown nella provincia di Salerno abbiamo formato un gruppo di ottantasette scuole di danza per darci forza e aiutarci l’un l’altro. E stiamo continuando ad aiutarci: il Comune di Salerno ci ha concesso gratuitamente l’Arena del Mare per consentire a tutte queste scuole di esibirsi.

Quanto tempo ci vorrà, secondo lei, colmare questa differenza?

Se il virus ci aiuta, per così dire, verso ottobre-novembre possiamo essere di nuovo operativi, non dico al cento per cento ma quasi. Se il virus, invece, continua ad esserci sarà una catastrofe: se non riprendiamo l’attività per fine anno sarà impossibile lavorare nel 2021.

La Rassegna Incontri è tra i progetti italiani ad aver ottenuto l’importante riconoscimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Dunque immagino che lo Stato stia fornendo un fondamentale sostegno in questo momento difficile.

Si, infatti. Lo Stato ha già fornito il proprio sostegno alla Rassegna durante questi mesi di emergenza. Non è chiaro, però, il numero esatto di spettacoli da programmare necessario per ottenere il sostegno: se si tratta dello stesso obiettivo degli anni precedenti o se ci sono delle agevolazioni data la situazione che stiamo vivendo.

Devo dire, però, che le amministrazioni locali si sono dimostrare più disponibili verso il mondo della cultura in questo difficile periodo. Parlo del Comune di Salerno perché vivo e lavoro qui, ma ho notato che anche il Comune di Napoli ha messo a disposizione gratuitamente tanti spazi per la cultura. Questo interesse verso la cultura da parte delle amministrazioni locali è forse uno degli aspetti positivi derivanti dal Covid-19. E non si tratta solo di capoluoghi di provincia, ma anche di piccoli Comuni, ognuno ha dato il proprio contributo.

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