Dal 17 al 22 febbraio 2015, si inaugura nella Capitale l’HI>DANCE Festival Dance&Technology 1.0. Sei giorni di workshop, talk e performance ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti) per esplorare il panorama della tecnologia applicata alla danza insieme ai suoi protagonisti.

L’evento, unico nel suo genere, organizzato dall’Ass. Cult. DanzaSì, a cura di Francesca Fini, con la collaborazione di DAF – Dance Art Faculty, il centro internazionale di formazione per la danza e le arti performative, Dance&Culture, il portale e magazine web, e European Dance Alliance, organizzazione per lo sviluppo e l’integrazione delle culture delle realtà artistiche del mondo della danza, si svolgerà presso lo storico Lanificio Luciani simbolo dei film neorealisti italiani, in via di Pietralata 159/A. Una urban industrial location per un festival che, per la prima volta nel panorama nazionale, focalizza tutto il suo programma sulla promozione della tecnologia applicata alla danza contemporanea e alla performance art.

Francesca Fini, BLIND. ph Dalila Ludi Dax
Francesca Fini, BLIND. ph Dalila Ludi Dax

La danza non è nuova alle contaminazioni tecnologiche, la tecnologia è sempre stata profondamente connessa ad essa e alla performance art. Il performer interagisce e dialoga con una complessa architettura multimediale grazie all’utilizzo di strumenti di interaction design (sensori, motion-capture, webcam) in grado di trasformare i movimenti del corpo e i suoi dati biometrici in audio e grafica generativa, modificando in tempo reale lo spazio visivo e sonoro in cui avviene l’azione. Il corpo del ballerino diventa un ordigno “aumentato”, amplificato, che crea dal vivo un’opera d’arte totale, sinestetica, interattiva, e profondamente coinvolgente per il pubblico che assiste. Il programma del Festival si propone quindi di presentare al pubblico le ultime tendenze di questo linguaggio, che non possono prescindere da una profonda riflessione sui tempi in cui viviamo e i suoi modelli sociali e culturali; la rarefazione del contatto fisico dovuto alla crescita ipertrofica dei legami virtuali nei social network, la cultura dell’avatar, il caos magmatico e stratificato dell’informazione e della comunicazione tra gli individui.

Francesca Fini, BLIND. ph Dalila Ludi Dax
Francesca Fini, BLIND. ph Dalila Ludi Dax

Direttrice artistica la visual artist Francesca Fini che, nel coinvolgere 30 artisti e ricercatori provenienti da Italia, Francia, Germania, Norvegia, Portogallo, USA e Nuova Zelanda, presenterà al pubblico le ultime tendenze di questo nuovo linguaggio che non possono prescindere da una profonda riflessione sui tempi in cui viviamo e i suoi modelli sociali e culturali come la rarefazione del contatto fisico dovuto alla crescita ipertrofica dei legami virtuali nei social network, la cultura dell’avatar, il caos magmatico e stratificato dell’informazione e della comunicazione tra gli individui: la danza che scopre il suo impatto sociale attraverso la Rete si fa portatrice di progetti che tornano prepotentemente al corpo.

In questo contesto viaggiano le ibridazioni della danza contemporanea, nelle performance di DisOrienta (Wolf Ka e Donata D’urso), nei magici scenari interattivi del collettivo modenese dei fuse*, che per l’occasione presenteranno una performance in collaborazione con la coreografa Elena Annovi, nella gesamtkunstwerk contemporanea di Meccanimus (Francesca Fini, Anna Bastoni e Pierpaolo Caputo), nelle sperimentazioni coreografiche in Second Life della portoghese Isabel Valverde, nelle atmosfere oniriche di “A mazon”, della coreografa Alessia Gatta con le videoinstallazioni dei Quiet Ensemble, o nei linguaggi contemporanei di Spellbound Contemporary Ballet e di Michele Mastroianni.

Strata.2, ph Laura Arlotti
Maria Donata D’Urso, Strata.2, ph Laura Arlotti

Nello stesso tempo la danza, che scopre il suo impatto sociale, si fa portatrice di progetti che tornano al corpo, in maniera illuminante e consapevole, come accade in “Motion Composer” del coreografo americano Robert Wechsler, in collaborazione con il musicologo norvegese Andreas Bergsland, dove una serie di strumenti tecnologici di motioncapture, riuniti in un kit, permettono ai disabili di creare musica.

Robert Wechsler
Robert Wechsler

Ancora workshops e momenti di incontro, come il talk dal titolo “Il gesto tecnologico”, a cura dei giornalisti Raffaele Rivieccio e Giacomo Ravesi, e il radio-walkshow di Carlo Infante Il corpo aumentato, l’evoluzione culturale e antropologica del performing media”, a cura di Urban Experience.

Tutti gli interventi e gli spettacoli saranno trasmessi in streaming sul canale webtv del Festival, www.hi-dance.com.

Il progetto Hi-Dance troverà il suo completamento nelle Strutture Scolastiche protagoniste della sezione Hi-dance School. Per avvicinare e sensibilizzare le nuove generazioni alla fruizione dello spettacolo dal vivo, si renderanno gli studenti parte integrante dell’evento coinvolgendoli nella sua promozione e recensione. Il portale e magazine web della danza Dance&Culture organizzerà negli istituti scelti alcuni incontri dedicati con giornalisti, organizzatori di eventi ed operatori del settore di pubblico spettacolo e gli allievi saranno invitati a scrivere le presentazioni degli spettacoli in programma e si eserciteranno a redigere le loro recensioni dopo aver assistito alle performance. I migliori lavori saranno messi in linea sul portale web.

La manifestazione è realizzata con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo – Dipartimento Cultura – Servizio Spettacoli ed Eventi. Con il Patrocinio del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Ambasciata di Portogallo.

Fonte: http://www.hi-dance.com/

CALENDARIO

LANIFICIO 159

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