Have no fear

PAVIA – Have No Fear, alla sua prima edizione, è la rassegna del Teatro Fraschini dedicata ai nuovi percorsi contemporanei. Otto azioni artistiche tra danza e performance avranno luogo, dal 04 al 19 settembre, in diverse location della città di Pavia. Con alcuni dei nomi più importanti delle arti performative internazionali: Romeo Castellucci, Marco D’Agostin e Alessandro Sciarroni.

Have no fear

La fondazione Teatro Fraschini porta a Pavia un inedito percorso dedicato alle arti performative dal titolo Have No Fear. Dal 04 al 19 settembre al Teatro Fraschini, ma anche in Cupola Arnaboldi e in Università, si terranno otto azioni artistiche a firma di grandi nomi del panorama nazionale e internazionale.
Con la prestigiosa partecipazione, per la prima volta a Pavia, di Romeo Castellucci. Da almeno vent’anni, la sua presenza sulla scena europea è un termine di confronto per capire in che direzione stanno andando le nuove poetiche. A lui l’Università di Pavia conferirà la Medaglia Teresiana.
Gli altri due focus saranno per Marco D’Agostin, premio Ubu nel 2018 come miglior performer under 35 e ospite alla Biennale Danza 2021, e Alessandro Sciarroni, Leone D’oro alla carriera alla Biennale Danza 2019.

La nuova rassegna è inserita in La città come palcoscenico, manifestazione promossa dal Comune di Pavia nell’estate 2021. Propone al pubblico un’incursione nei nuovi linguaggi della danza e del teatro contemporaneo, che allinea il palco del Teatro Fraschini ai palcoscenici di tutta Europa.

Lettere d’amore per Marco D’Agostin

Si comincia sabato 04 settembre alle ore 21.00 al Teatro Fraschini con First Love, performance dell’artista Marco D’Agostin. Un risarcimento messo in busta e indirizzato al primo amore. È la storia di un ragazzino degli anni Novanta al quale non piaceva il calcio ma lo sci di fondo e la danza. Una radiocronaca della leggendaria impresa olimpica nel 2002 di Stefania Belmondo, campionessa dello sci di fondo a Salt Lake City. D’Agostin, in modo sorprendente, fluttua voce e corpo nel far riemergere il ricordo a reale rievocazione.

Workshop con Alessandro Sciarroni

Si prosegue con Alessandro Sciarroni. Save the last dance for me è un progetto artistico di Sciarroni che lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata. Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del Novecento. Fisicamente impegnativo, quasi acrobatico, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. La performance si svolgerà lunedì 13 settembre alle ore 18.30 e alle 20.00 nella splendida hall dell’Arnaboldi Palace. Mentre il giorno prima, domenica 12 alle ore 18.00 nel ridotto del Teatro Fraschini, sarà possibile partecipare a uno workshop gratuito che è parte integrante del progetto di recupero di questo ballo tradizionale.
 
Alessandro Sciarroni sarà poi interprete solista, martedì 14 settembre alle 18.30 in Cupola Arnaboldi, di Don’t be frightened of turning the page. L’azione è uno studio sul concetto di “turning”: progetto di ricerca dell’artista. Ha origine dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati. Il termine inglese viene rappresentato in scena in maniera letterale, attraverso l’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse e che si sviluppa in un viaggio psicofisico emozionale, in una danza di durata, nella stessa maniera in cui turning significa anche evolvere, cambiare.

Il giorno successivo, mercoledì 15 alle ore 21.00, pubblico e artista saranno insieme sullo spazio palcoscenico del Teatro Fraschini. Si potrà così assistere a una seconda versione del progetto “turning”: Chroma, performance contestualizzata nello spazio scenico con la creazione delle luci di Rocco Giansante. Qui l’incontro tra la luce e il corpo che gira, genera ombre e tonalità. Per lo sguardo dello spettatore, un caleidoscopio cromatico si trasforma in mandala: cerchio, meditazione, cosmo. Come in uno spazio sacro.

Medaglia Teresiana per Romeo Castellucci

Domenica 19 settembre la giornata che il Teatro Fraschini dedica interamente all’artista Romeo Castellucci.

Alle 16.00 al Teatro Fraschini andrà in scena Schwanengesang D744, concezione e regia di Romeo Castellucci, musiche di Franz Schubert. Il titolo – che significa “Canto del cigno” – viene da un Lied di Schubert che, cantato insieme ad altri, costituisce questa serata di canzoni. Per Castellucci mettere in scena questo ciclo di Lieder ha significato esplorare in modo teatrale le emozioni espresse nelle poesie, senza immagini ed elementi scenici al di fuori del soprano  Kerstin Avemo e del pianista Alain Franco. Sono i sentimenti dell’artista, avvolti nelle forze dell’evocata natura, a esprimere il suo mondo interiore.

Alle 18.30 lo stesso Castellucci sarà poi in Università. In Aula Scarpa, in occasione del conferimento da parte del Magnifico Rettore Francesco Svelto della Medaglia Teresiana, la più alta onorificenza dell’Ateneo, l’artista terrà una lectio magistralis aperta al pubblico.

Il film su Orphée et Eurydice

Alle 21.00 infine appuntamento in Teatro per assistere sul grande schermo alla proiezione di Orphée et Eurydice, film di Myriam Hoyer sull’opera Orphée et Eurydice di Romeo Castellucci prodotta da La Monnaie di Bruxelles nel 2014.
L’urgenza visuale che percorre il teatro di Romeo Castellucci trova infatti nella produzione operistica un proprio campo espressivo. La serata sarà occasione per vedere in prima visione a Pavia la proiezione integrale del film. Film che permette allo spettatore di rivivere l’eccezionalità di un dispositivo capace di saldare ad anello la musica eseguita nel teatro de La Monnaie. E la camera del centro riabilitativo Inkendaal in cui è ricoverata Els, una giovane affetta da Locked-in Syndrome. La mitologia e la musica di Gluck divengono specchi in cui si riflette la fragilità umana.

Have no fear: la giornata del 19 settembre dedicata a Romeo Castellucci è anche inserita nel programma dell’International Summer School Care Arts | Le arti nella relazione di cura e di prossimità del Centro Studi Self Media Lab dell’Università di Pavia.

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