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“Gli allievi della Scuola dell’Opera ora devono tornare a sognare”

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La Scuola di ballo del Teatro dell’ Opera di Roma è ancora chiusa per Covid-19, come tutte le scuole d’Italia. La pandemia arretra in numerose regioni, ma la cosiddetta “fase 2” della ripresa non prevede ancora il ritorno allo studio in sala. Un momento fondamentale per ogni ballerino.

Ne parliamo con Laura Comi, già étoile del Teatro dell’Opera e dal 2011 direttrice della prestigiosa Scuola di Roma.

Lo stop causato dall’ emergenza Covid-19

Come ha affrontato l’emergenza Covid-19 con gli allievi di tutti i corsi della Scuola?

Da subito ho inviato loro delle schede di esercizi,  contenenti sequenze mirate e adeguate ad ogni livello di studio, da poter eseguire facilmente in ambiente domestico.

La didattica a distanza a mali estremi

Quanto può essere efficace secondo lei la didattica on line per una disciplina come la danza, arte per eccellenza visiva e soprattutto di contatto?

Certamente non può sostituire il lavoro di sala e rappresentare un avanzamento dello studio previsto. Ma nella situazione complicata che stiamo tutti vivendo era l’unica cosa da fare per rimanere vicino agli allievi impegnandoli e sollecitandoli in una modalità di studio diversa e comunque utile che permetta anche di far ritrovare loro il rapporto quotidiano con il proprio insegnante.

Il problema degli esami

Come pensa di affrontare gli esami di ammissione al nuovo anno accademico?

Su questo aspetto si stanno valutando varie possibilità, però prima di esprimermi è necessario avere qualche certezza in più sul futuro. Ho pensato a diverse soluzioni. Quando riprenderemo saremo sicuramente in grado di fornire tutte le indicazioni utili per accedere alla nostra Scuola.

Il Ministro della Pubblica Istruzione parla della probabilità, a settembre, di dover svolgere le lezioni all’ interno delle aule rispettando il “distanziamento”, cosa difficile da attuare in una sala da ballo. Se così fosse avete già pensato a come affrontare il problema?

Si,  certamente questo aspetto ci preoccupa molto e stiamo valutando varie soluzioni. Ma la nostra speranza è che in autunno le condizioni ci permettano di adottare minori restrizioni per poter conciliare la nostra disciplina artistica con la  tutela della salute.

Le strategie per ripartire dopo il Covid-19

Quale strategia pensa di mettere in atto per ripartire quando tutto questo sarà finito?

In questo periodo sono tanti i pensieri  e i progetti. Innanzitutto non vediamo l’ora di ritrovarci a Scuola. E il desiderio non è solo mio e degli insegnanti, ma di tutti gli allievi e delle loro famiglie. In base alla durata del periodo di chiusura della Scuola, insieme agli insegnanti, dovremo rivedere il programma didattico che andrà ripensato e finalizzato: in una prima fase al recupero e subito dopo all’avanzamento. Non sarà facile, ma lo affronteremo e lo supereremo.

L’ emergenza Covid-19 ha paralizzato ogni settore nel nostro paese, quali saranno secondo lei le ripercussioni nel prossimo e lontano futuro sul mondo dello spettacolo dal vivo?

Lo vediamo già ora con la cancellazione di tutti gli spettacoli, festival, rassegne. Non sarà semplice ripartire per il nostro settore. Penso però che le persone, dopo questo periodo, avranno un gran bisogno di tornare a sognare, a provare emozioni, a ritrovare quelle sensazioni che solo lo spettacolo dal vivo riesce a trasmettere. A volte la spinta, il vigore e la voglia di rinascita passa proprio attraverso un’emozione. Questa esigenza, che è umana, penso ci aiuterà a far rivivere i teatri e tutta la danza.

Come direttrice della Scuola di Ballo con quali paure e con quali speranze vive questo momento fortemente drammatico?

Lo vivo pervasa da tanti pensieri, si alternano forti preoccupazioni a momenti di grande speranza. Tutto passa e passerà anche la pandemia. Dobbiamo pensare che questa esperienza ci può far scoprire altri modi ed altre visioni di vita e di lavoro che finora forse neanche immaginavamo di dover sperimentare. Del resto è un momento in cui non abbiamo certezze e quindi è normale ipotizzare vari scenari.

Un messaggio positivo

Darebbe un messaggio personale ai ragazzi di tutta Italia, allievi di enti ma anche di scuole private, che in questo momento sono fermi a casa?

Di continuare a ritagliarsi uno spazio quotidiano, come se andassero a danza, per praticare sì i loro esercizi, ma anche per ritrovare quel benessere psico-fisico a cui sono abituati con lo studio in sala e a cui non possono rinunciare perché in esso trovano forza e vitalità per superare questo periodo  che ci auguriamo stia per volgere alla fine.

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Giornalista e critica di danza, danzatrice, coreografa, docente di materie pratiche e teoriche della danza, docente di Lettere e Discipline Audiovisive. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo e specializzata in Saperi e Tecniche dello Spettacolo all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Dal 1990 è direttore artistico e insegnante del Centro Studi Danza Ceccano e curatrice del ”Premio Ceccano Danza". E’ inoltre direttrice e coreografa della CREATIVE Contemporary Dance Company.