Giuliana Gargiulo
Da sinistra: Gabriella Stazio, Alessandro Macario, Elisabetta Testa, Giuliana Gargiulo

NAPOLI – Quale modo migliore di festeggiare San Carlo se non quello di celebrare la memoria di Carla Fracci? Venerdì 4 novembre,  presso Movimento Danza di Gabriella Stazio, ha avuto luogo la presentazione del libro Carla Fracci di Giuliana Gargiulo. Presenti, a raccontare aneddoti ed episodi della vita della Signora della danza, anche Elisabetta Testa e Alessandro Macario. L’evento è il primo di una serie di incontri e presentazioni per approfondire insieme il vasto mondo della danza. 

“Oggi è San Carlo e quindi siamo onorati di avere qui Giuliana Gargiulo, che è stata amica di Carla Fracci per quasi sessant’anni”, ha così aperto la serata Gabriella Stazio, direttrice di Movimento Danza. “Gargiulo è una figura eccezionale e per me incarna l’essenza dell’anima napoletana. La nostra cultura, infatti, è stratificata, multietnica e ricca di convergenze, proprio come la vita e la carriera di Giuliana Gargiulo. La ringrazio dunque di essere qui con noi e di inaugurare così questa serie di incontri su Carla Fracci”.

Un’amicizia lunga una vita

“A cosa servono i ricordi? Se i ricordi sono positivi, non sono rimpianti e rimorsi, i ricordi allora sono fondamentali nella nostra vita”, ha esordito infatti Giuliana Gargiulo, giornalista, scrittrice e attrice. La scrittrice ha conosciuto Carla Fracci il 1 settembre 1958: l’etoile era allora in scena alla Scala, mentre Gargiulo lavorava al Piccolo di Milano con Eduardo De Filippo. Assistente alla regia era Beppe Menegatti, galeotto di un’amicizia lunga quasi sessant’anni

Le due donne – anche piuttosto diverse tra loro, una timida, l’altra estroversa – hanno condiviso i successi delle rispettive carriere, gli incontri con artisti e personaggi famosi. Le risate e i momenti di gioia, ma anche i parti, i dolori e i momenti difficili. Insieme hanno viaggiato per il mondo: Parigi, New York, Washington, Londra, Hollywood. La Fracci infatti è stata l’unica ballerina, nella storia della danza, a esibirsi in cinque continenti. 

Grande umiltà e disciplina

Giuliana Gargiulo ha mostrato poi un filmato in cui Carla Fracci e Rudolf Nureyev danzavano la Giselle al Teatro dell’Opera di Roma. In quell’occasione, ha rivelato la scrittrice, il pubblico è stato in fila per 3 giorni e 3 notti solo per acquistare i biglietti. 

“Era uno scontro fra titani”, è intervenuta a proposito Elisabetta Testa, insegnante e critico di danza. I due grandi interpreti restavano sempre immersi nel loro personaggio, anche quando il pubblico li applaudiva. La cura del dettaglio era appunto, oltre alle grandi doti espressive e all’indubbio talento, il tratto distintivo di Carla Fracci. Elisabetta Testa – figlia della Gargiulo – ha conosciuto la Signora della danza quando era una bambina, e ha assistito agli spettacoli dell’etoile da dietro le quinte. “Terminato lo spettacolo”, ha riferito, “tutta la compagnia tornava di corsa a casa. Solo la Fracci restava per correggere errori microscopici, che nessuno aveva notato, ma che per lei dovevano essere migliorati. E questo era sintomo di grande umiltà, di un rigore unico, disciplina interiore ma soprattutto di rispetto del pubblico”. 

Innata capacità emotiva

“La danza è la più leggera delle arti, la più poetica, la più spirituale ma è anche la più faticosa, la più difficile”, ha rammento Gargiulo alle giovani allieve presenti in sala. “Ho seguito Carla per tutta la sua vita: non c’è stato un giorno in cui non abbia fatto la sbarra”. Ci sono state altre grandi interpreti di Giselle, ma nessuna possedeva la stessa capacità emotiva, delicata e sofferta, della Fracci. “La scena della pazzia fatta da altre non ha la stessa verità”, ha convenuto la Stazio. 

Ha preso poi la parola Alessandro Macario, ballerino ospite in prestigiosi teatri italiani e esteri. Macario ha incontrato la Fracci per la prima volta quando era solo un bambino, all’audizione per la Scuola del San Carlo. In seguito ha interpretato il ruolo del figlio in Filumena Marturano accanto alla grande danzatrice. Nel 2007, poi, ha danzato con Carla Fracci un pas de deux di cinque minuti in Franca Florio, regina di Palermo di Luciano Cannito. “Facevo parte del secondo cast quindi ho provato a lungo, imparando bene la parte prima di provarla con la Fracci. Ero un po’ intimorito e così alla prima prova con la Signora le ho detto: la prego, se sbaglio, non si arrabbi. Lei è stata molto comprensiva e mi ha messo a mio agio. Tanto che in seguito mi sono concesso anche di scherzare con lei: signora ho interpretato in passato suo figlio, adesso faccio suo marito, la prossima volta può darsi che farò suo nonno”. 

La presentazione del libro Carla Fracci, edito nel 2022 da Dante & Descartes, è stata dunque un’occasione unica per scoprire episodi della vita della grande etoile che la stampa non ha mai raccontato. L’autrice Giuliana Gargiulo ha ringraziato la padrona di casa, Gabriella Stazio, per tutto ciò che ha realizzato per la danza in Campania. E contenendo a stento l’emozione, ha concluso: “Nel giorno di San Carlo dico, ancora una volta, grazie Carla, ti voglio molto bene”. 

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