Giselle è in scena al Teatro di San Carlo di Napoli dal 24 al 28 marzo per cinque repliche nella ripresa di Anna Razzi, curata con la collaborazione della efficiente e brava Patrizia Manieri, che in poco tempo ha preparato la compagnia in modo ineccepibile . Giselle è il titolo più rappresentato nel dopoguerra per il pubblico del Massimo napoletano che ha sempre apprezzato questa scelta. Nella precisa cronologia curata da Enrico Tellini, che elenca tutte le rappresentazioni ad oggi, dal maggio del 1953 in cui l’American Ballet Theatre presentò una versione, in forma ridotta, interpretata addirittura da Alicia Alonso e Igor Youskevitch, sono annoverate tutte le ballerine che hanno dato vita alla sfortunata fanciulla, simbolo del balletto romantico, tra cui, Margot Fonteyn, Ekaterina Maximova, Carla Fracci, Noella Pontois, Anna Razzi, Alessandra Ferri, Alicia Amatrian, Ambra Vallo, Alessandra Veronetti, Giovanna Spalice, Svletana Zakharova ed Elisabetta Terabust, alla cui memoria è stata dedicata la prima rappresentazione di sabato 24 marzo. Non poteva mancare, tra questo meraviglioso panorama di star, una delle più celebrate del momento, la magnifica ballerina argentina Marianela Nuñez, principal del Royal Ballet che da poco ha celebrato venti anni di permanenza nella compagnia di Sua Maestà la regina d’Inghilterra. Si tratta di una delle étoile maggiormente apprezzate per la perfezione tecnica, musicalità e per le sue vibranti interpretazioni di eroine del balletto classico e neoclassico.
La Nuñez non ha deluso le aspettative interpretando in maniera eccellente Giselle con una fisicità che ha reso evidente, fin dal primo atto, la singolarità di questa fanciulla fragile e sensibile: i suoi salti gioiosi, i suoi ballonné, sono felpati e felini come quelli di una pantera e sottolineano la natura eccezionale, non solo del personaggio, destinato al mondo ultraterreno delle Villi, ma anche della ballerina che la materializza davanti ai nostri occhi. Si direbbe talmente perfetta, in tutto ciò che è previsto da questo ruolo, da non lasciare spazio all’imprevisto e quindi a qualcosa di davvero emozionante, un guizzo originale e personale, uno sguardo. Al suo fianco ha ben interpretato Albrecht, Vladislav Lantratov, principal del Bolshoj di Mosca. Espressivo e naturale Ertrugrel Gjoni, nella parte di Hilarion. Nelle altre repliche il ruolo di Giselle sarà danzato da Claudia D’Antonio e Anna Chiara Amirante, in una saggia gestione dei migliori elementi della compagnia che il direttore Giuseppe Picone sta facendo crescere con un lavoro costante, generoso e strategicamente efficace. Al loro fianco danzerà Denis Cherevychko, primo ballerino dello Wiener Staatsoper. Ottima la severa presenza di Luisa Ieluzzi nel ruolo di Myrtha a cui si alternerà Martina Affaticato. Freschi, gioiosi e precisi i due contadini Sara Sancamillo e Carlo De Martino che nel cast si alternano con Salvatore Manzo e Candida Sorrentino.
La compagnia nel suo complesso ha danzato in modo piacevole e corretto, alleggerita dal nuovo allestimento dei costumi realizzati da Mario Giorsi e Giusi Giustino, in coerente armonia con le scene di Raffaele Del Savio. Alla direzione dell’orchestra, che ben conosce, David Garforth, per cui Giselle è un brano consolidato del suo repertorio. Anche per la compagnia di ballo del San Carlo Giselle è un vero e proprio cavallo di battaglia, non a caso, con questo stesso allestimento, si era fatta apprezzare nella tournee dello scorso aprile a Singapore.