Flux
La donna alata nella realtà virtuale di "Flux", realizzata con la motion capture del collettivo Fattoria Vittadini

NAPOLI – Venerdì 2 febbraio, allo Spazio Körper, è stato presentato in anteprima nazionale Flux – Full Experience. Un’interessante installazione performativa del collettivo milanese Fattoria Vittadini che infonde il sapere arcaico nelle nuove tecnologie.

Gli spettatori sono stati accolti nel caldo foyer dello Spazio Körper, tra specchi, sbarre, tappeti e parquet. Una sala danza che si adatta ad ospitare, di volta in volta, le numerose attività del Centro Körper. Subito dopo il pubblico ha preso posto su alcune sedie disposte direttamente sul palco dello Spazio Körper. Indossato il visore di realtà virtuale, ha avuto inizio Flux – Full Experience.

Esperienza in VR e performance dal vivo

La prima parte dell’installazione performativa di Fattoria Vittadini ha luogo quindi in una dimensione virtuale. Lo spettatore si trova infatti al centro di una caverna dove una danzatrice interagisce con alcuni fosforescenti animali guida: lepre, cervo, lupo, civetta. La figura virtuale danza intorno allo spettatore, che la segue con lo sguardo nella sua evoluzione spirituale senza mai muoversi dalla propria sedia.

Tolto il VR, gli spettatori sono sorpresi di ritrovare la stessa danzatrice – questa volta in carne ed ossa – sul palco a pochi passi da loro. Di spalle, in ginocchio su un led blu, capelli sciolti e segni fluorescenti sul corpo, Maura Di Vietri sembra appena uscita dalla caverna virtuale. Danza assumendo sembianze di piante e animali indefiniti, movenze dal sapore indigeno. Al termine della performance dal vivo la danzatrice – e coreografa – è stata applaudita per l’affascinante capacità evocativa: un corpo in grado di cambiare forma, di farsi altro da sé.

E in effetti è proprio questo l’obiettivo di Flux: attraverso i riferimenti alla cosmologia dei popoli Cheyenne, l’installazione performativa di Fattoria Vittadini invita il pubblico ad assumere il punto di vista di un essere non-umano. Una catabasi, una discesa nel mondo sotterraneo alla ricerca del proprio spirito-guida che condurrà l’essere umano a un nuovo corpo. Una rinascita spirituale.

Una finestra sul futuro

Nonostante Flux – Full Experience di Fattoria Vittadini allo Spazio Körper sia stata solo un’anteprima, si intuisce in modo chiaro che c’è uno studio lungo e profondo dietro questa installazione performativa. Lo si evince tanto dalla ricerca di simboli archetipi quanto dall’uso della motion capture in combinazione con la danza contemporanea. Il collettivo milanese infatti vanta un’organizzazione orizzontale che si rispecchia nel nutrito team di artisti e tecnici che ha dato vita a Flux. Un progetto ambizioso – e per nulla economico – reso possibile grazie anche ai fondi del PNRR – Next Generation EU.

La danza contemporanea si confronta – e si confronterà – sempre più con le nuove tecnologie e da questo punto di vista Flux rappresenta un esperimento interessante che meriterebbe di essere sviluppato e ampliato. Allo stato attuale, infatti, l’esperienza in VR e la performance dal vivo che compongono Flux appaiono quasi come due spettacoli a se stanti – autonomi e auto-conclusivi – accostati uno dietro l’altro. Una più stretta interazione tra virtuale e reale sarebbe di sicuro più stimolante, così come un maggior coinvolgimento fisico dello spettatore. Al di là di ciò, l’installazione performativa di Fattoria Vittadini presentata allo Spazio Körper rappresenta di sicuro una finestra sul possibile futuro della danza contemporanea.

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