“Non ho mai avuto dubbi: grazie alle loro qualità entrambi incarnano i personaggi di Tristano e Isotta”. Con queste parole Giorgio Mancini parla di Dorothée Gilbert e Mathieu Ganio, la coppia di danzatori scelti per la propria versione del capolavoro del balletto romantico sulle musiche di Wagner. Toccherà a questo titolo aprire, sabato 20 giugno al Belvedere di Villa Rufolo, l’edizione numero sessantatré del Ravello Festival. E’ dunque un’opera cucita addosso alle étoiles dell’Opéra di Parigi quella che la kermesse mette in cartellone, già presentata nel 2014 all’Opera di Firenze. Ma il coreografo abruzzese aveva conosciuto e notato i suoi interpreti molto pima dello scorso anno. Era il 2004 quando Brigitte Lefèvre, direttrice del ballo all’Opera di Parigi, volle Mancini nella giuria di un concorso. Su più di cento candidati, i due che lo colpirono furono loro, attualmente al top della maturità artistica e tecnica. La Gilbert, con la sua nomina nel 2007 a soli ventiquattro anni dopo una rappresentazione de Lo Schiaccianoci, è una delle più giovani étoile della storia della danza. La promozione ad étoile arriva ancor prima per Ganio, a soli vent’anni, nel 2004, a seguito di una replica del Don Chisciotte. Figlio d’arte (il padre Denis è ex-étoiles del Ballet national de Marseille), nel 2005 ha ricevuto il premio Benois per la sua interpretazione di James in La Sylphide. Due stelle, quindi, per raccontare uno dei più struggenti e celebri miti medievali, la storia del guerriero Tristano e del suo amore travolgente e drammatico per Isotta, figlia del re d’Irlanda.

A Ravello prossimo appuntamento con la danza il 19 luglio, ancora al Belvedere di Villa Rufolo, per una serata di Hamburg Gala con Silvia Azzoni, le étoiles e i solisti del Hamburg Ballett di John Neumeier.

 

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