Fabbrica Europa 2017 parte il 4 e 5 maggio alla Stazione Leopolda di Firenze con il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keermaeker/Rosas, A love supreme  dedicato al capolavoro di John Coltrane. In vendita da ieri i biglietti (intero 25 euro, ridotto 20 euro), acquistabili sul Circuito Box Office Toscana www.boxol.it, presso il Box Office Firenze in via delle Vecchie Carceri 1, e nei punti vendita Box Office Toscana.

La coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker – indiscussa e acclamata protagonista della scena europea e mondiale – torna a Firenze dopo molti anni per presentare in prima nazionale A Love Supreme, pièce costruita sulla musica dell’omonimo capolavoro di John Coltrane, creata per i cinquant’anni dalla scomparsa del compositore afroamericano.

La De Keersmaeker è assente da Firenze dal 2003, quando presentò sempre a Fabbrica Europa il suo magnifico assolo Once, sulle musiche di Joan Baez.

A Love Supreme, in questi giorni in prima mondiale al Kaaitheater di Bruxelles, toccherà Parigi e Ghent prima di approdare alla Stazione Leopolda per aprire la XXIV edizione del festival Fabbrica Europa.

Vero inno spirituale in musica, A Love Supreme unisce sapientemente strutture sonore chiaramente riconducibili al blues e a modalità espressive profondamente rituali a un’esplorazione della tensione che oscilla tra complessità ritmica e ricerca timbrica e sonora. Tra controllo e abbandono, tra fervore e rigore, tra formalizzazione e improvvisazione, la dinamica coreografica di A Love Supreme si sposa magnificamente con il fluire ascetico ma anche vulcanico delle sonorità di Coltrane, in un’intensa ricerca di assoluto e di libertà. Una vibrante costellazione di movimenti in risonanza profonda con la musica, dove la danza sembra aprirsi verso l’infinito, verso l’orizzonte ultimo della trascendenza.

 

A LOVE SUPREME

coreografia: Anne Teresa De Keersmaeker, Salva Sanchis
interpreti: José Paulo dos Santos, Bilal El Had, Jason Respilieux, Thomas Vantuycom
musica: A Love SupremeJohn Coltrane

registrazione: sax tenore, voce: John Coltrane; piano: McCoy Tyner; basso: Jimmy Garrison; batteria: Elvin Jones _ Acknowledgement, Resolution, Pursuance, Psalm © Coltrane, J., © Jowcol Music, Inc. (Universal Music Publ. N.V.)

disegno luci: Jan Versweyveld

costumi: Anne-Catherine Kunz

produzione: Rosas

coproduzione: De Munt/La Monnaie, Bruxelles

prima mondiale: 23.02.2017, Kaaitheater, Bruxelles

Rosas è sostenuta da: Flemish Community

 

 

Anne Teresa De Keersmaeker. Protagonista di spicco della scena coreografica europea fin dagli anni Ottanta, è un’artista che ha sempre tenuto in forte considerazione il rapporto tra musica e movimento che unito alla ricerca spazio-temporale e alla reiterazione gestuale è sempre al centro delle sue creazioni. Formatasi al Mudra di Béjart a Bruxelles e alla Tisch School of Arts di New York, il suo primo successo internazionale è Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich del 1982. Nel 1983 a Bruxelles fonda la compagnia Rosas, che debutta con Rosas danst Rosas, seguito nel 1984 da Elena’s Aria (su registrazioni di arie cantate da Caruso), in cui impiega per la prima volta testi parlati e sequenze di film, e da Bartók/Aantekeningen (1986). Del 1987 è Verkommenes Ufer/Medeamaterial Landschaft mit Argonauten, basato su scritti di Heiner Müller, al quale si sono aggiunti, anno dopo anno, molti altri lavori, tra cui Drumming (1998), I said I (1999), In Real Time (2000), Rain (2001), Bartók/Beethoven/Schönberg Repertory Evening II (2006), Keeping Still (2007), The Song (2009), Partita 2, che l’ha vista in scena con Boris Charmatz, Work/Travail/Arbeid (2015), in cui ha indagato il rapporto tra coreografia e coordinate spazio-temporali di un ambiente museale. Nel corso degli anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti, dal Bessie Award 1988 per Rosas danst Rosas all’American Dance Festival Award 2011 alla carriera. Nel 2015 le è stato attribuito il Leone d’oro alla carriera con la motivazione che “Il suo gesto poetico attraverso il corpo ha reso possibile un travaso significativo tra le culture occidentali nella comprensione del corpo teatrale come medium della ricerca linguistica. […] Si è presa cura della misura e della durata del corpo sonoro dell’individuo e del danzatore per porlo sulla soglia del Mondo”.

 

Salva Sanchis, danzatore e coreografo, è nato in Spagna ma risiede in Belgio. Dal ’98 è autore di numerose coreografie, alcune in collaborazione con Marc Vanrunxt e con Anne Teresa de Keersmaeker. Tra 2002 e 2007 lavora con Rosas, come performer e poi come coreografo ospite, creando Salva Sanchis/Bruno Vansina Double Trio Live (2005), Ten Variations in G (2006), Still Live (2007) e firmando insieme a De Keersmaeker Desh (2004). Del 2008 è Objects in mirror are closer than they appear. Nel 2010 entra a far parte della compagnia Kunst/Werk – di cui è direttore artistico insieme a Marc Vanrunxt –  e crea Now here (2011), Angle (2012), The Phantom Layer (2013). Tra 2014 e 2015 si dedica al progetto Islands. Nel 2016 presenta al Kaaitheater di Bruxelles la sua ultima creazione, Radical Light, pièce in cui entra in dialogo con la musica di Senjan Jansen e Joris Vermeiren.

Gabriella Mambrini

 

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